PALERMO – La prima ora nelle zone blu di Amat, anche pagando con l’App, costerà sempre un euro. La società partecipata del comune di Palermo dice addio (almeno per il momento) alla possibilità, garantita fino a tutto il 2020, di pagare anche la prima ora di parcheggio in modo “frazionato”, cioè in base a quanto tempo è stato effettivamente occupato uno stallo. Un meccanismo che era stato introdotto per spingere gli automobilisti a usare le applicazioni su smartphone, piuttosto che i talloncini cartacei da grattare, e favorire un più frequente ricambio dei mezzi.
E in effetti la novità aveva riscosso molto successo, tanto che in parecchi sono rimasti stupiti nel vedere che a partire da gennaio la musica è cambiata: pur pagando con una delle tante App convenzionate, la prima ora si paga sempre a prezzo pieno indipendentemente dal tempo effettivo. A sollevare il caso alcuni utenti del gruppo Facebook “MobilitaPalermo” che si sono accorti di quella che è stata definita una “non certo piacevole novità” di cui al Comune si sono detti all’oscuro.
“La prima ora si paga ‘vuoto per pieno’già da gennaio – spiega Marcello Marchese, responsabile del settore commerciale di Amat – ma le varie App si sono adeguate tutte da metà febbraio. Il punto è che abbiamo riscontrato quella che era ormai una prassi consolidata, specie in centro città: alcuni utilizzatori attivavano la sosta solo all’arrivo degli accertatori, anche se magari erano fisicamente lontani dalla propria automobile. Ecco perché abbiamo adottato questo escamotage: non sarà elegante, ma parliamo di un costo comunque modesto e dalla seconda ora si torna al pagamento frazionato”. Una misura che al momento sembra definitiva: “Ci auguriamo di poter tornare indietro, vedremo cosa deciderà la nostra amministrazione aziendale”.
