PALERMO – E adesso, come si pagherà il tram? Al di là del valore politico e mediatico della decisione del Tar, infatti, la conseguenza più drammatica della decisione dei giudici amministrativi è quella che riguarda i conti dell’Amat. Gli incassi della zona a traffico limitato (circa 30 milioni) sarebbero dovuti servire per sostenere finanziariamente l’azienda e quindi, tra le altre cose, anche i costi dei treni bianchi che da fine 2015 attraversano Palermo.
Il tram costerà nel 2016 16 milioni di euro, di cui appena 5 coperti dai biglietti: ben 11 dovranno essere messi dall’Amat che però, di suo, non gode di casse ricche e floride. Anche se il 9 novembre il Tribunale dovesse ribaltare la decisione di oggi e dare nuovamente il via libera alle Ztl, il rischio è che in questi otto mesi la società di via Roccazzo debba accollarsi i costi del tram senza contare sugli introiti previsti.
L’ordinanza dei giudici, peraltro, punta il dito proprio contro la scelta del Comune di prevedere un pass a pagamento: se l’obiettivo della Ztl è abbattere lo smog, si chiedono i magistrati, che bisogno c’era di prevedere le tariffe? Non era meglio adottare altri misure, a costo zero e più efficaci? Domande che adesso rimbombano a Palazzo delle Aquile e a cui bisognerà dare risposta, mentre il tram continua a viaggiare sui binari e a creare una voragine nei conti dell’Amat.