PALERMO – Il countdown è già iniziato, ma la Ztl sembra non nascere sotto una buona stella. Questa mattina si è svolto un tavolo tecnico per chiedere il rinvio all’avvento delle zone a traffico limitato e per fissare un incontro con il sindaco Orlando. Durante la riunione, promossa da Confartigianato Palermo, è stato stilato un documento cui seguirà un sit-in il 30 marzo, proprio alla vigilia del via ai pass, alle 16 in piazza Pretoria, davanti a Palazzo delle Aquile. Un incontro tra associazioni, sindacati e ordini professionali organizzato alla Camera di Commercio, “la casa delle imprese” così come la chiama Nunzio Reina, presidente di Confartigianato. E il luogo non è casuale perché, aggiunge, “le problematiche di questo assurdo provvedimento non solo tocca le imprese, ma anche i cittadini”.
Un tavolo per decidere le linee di intervento contro il provvedimento della Ztl, cui segue un documento e una manifestazione il giorno prima del via che, senza alcun dietrofront, è fissato per il 31 marzo. Ad aderire e sottoscrivere il documento e a coordinare la manifestazione sono le sigle sindacali di Cgil, Cisal, Uil, Asia – Alternativa Sindacale Autonoma, Csa. Ma anche associazioni di categoria come Cna, Casartigiani, Confesercenti, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Federconsumatori, Federpesca, Adiconsum, Adoc, Legacoop, Liberimpresa, Siciliae Mundi e, infine, Vivo Civile, Bispensiero e il comitato Salviamo il cuore di Palermo, promotori del ricorso presentato al Tar. A sedere al tavolo, inoltre, anche gli ordini professionali dei Medici, degli Avvocati, degli Ingegneri, dei Commercialisti e degli Architetti.
Il provvedimento comunale, così previsto, interesserebbe un’area troppo vasta su cui si trova la maggior parte delle imprese. Per questo, ordini, associazioni e sindacati spiegano che l’attivazione di entrambe le Ztl risulterebbe eccessivamente traumatica e dannosa, a maggior ragione in presenza dei lavori per la realizzazione dell’anello ferroviario. Ciò che propongono è semplice: adottare il provvedimento solo per la Ztl 1, limitando così il perimetro interessato all’area del centro storico e alle vie circostanti. Una riduzione graduale dall’importo, riferito al pass annuale per l’accesso alla Ztl, per le vetture euro 4, euro 5 e superiori. Per le imprese che utilizzano un parco auto per la propria attività, chiedono un pass cumulativo, suddiviso in fasce in base al numero di mezzi (ad esempio, da 1 a 5, euro 300, da 6 a 10 euro 500).
Nel documento si chiede anche l’esenzione dal pagamento del pass per i turisti che soggiornano in strutture ricettive che ricadono nell’area interessata o, in alternativa, di utilizzare un fondo generato dalla tassa di soggiorno attraverso un sistema di rimborso all’albergatore dei pass forniti ai propri clienti. A questo dovrebbero aggiungersi l’esenzione, come avviene in altre città italiane, per chi risiede all’interno della Ztl, per i diversamente abili e per gli over 65. Infine, che venga ridotto l’importo del pass giornalieri dai cinque ai due euro, prevedendo modalità di pagamento “snelle” attraverso app, tabaccherie e ticket web. Per gli operatori nel settore dei traslochi, per altro, sarebbe necessaria una deroga di un anno che vieti l’accesso dei mezzi pesanti utilizzati per i traslochi con classe di omologazione inferiore ad Euro 2.
Un appello all’unisono per chiedere, prima di tutto, una proroga all’avvio del provvedimento e un incontro immediato con Leoluca Orlando, proprio prima che la Ztl abbia inizio. “Gli uffici hanno dimostrato di non essere idonei al rilascio dei pass – spiega Nunzio Reina -. Tutti dobbiamo fare rete per migliorare la città. L’amministrazione non si è confrontata in maniera democratica per il provvedimento. Mettendo, in pratica, le associazioni in un angolo. Quelle stesse associazioni e sigle che, in realtà, rappresentano i cittadini, i lavoratori e le imprese. Stilare un documento unitario è fondamentale per la responsabilità che noi tutti abbiamo nei confronti dei cittadini”.
A far da eco alle parole di Confartigianato, promotore del tavolo e portavoce delle istanze di cittadini, lavoratori ed imprese, ci pensano gli ordini professionali. “Un provvedimento come quello della Ztl non è idoneo a una città che deve produrre – precisa Accursio Gallo, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Palermo -. Auspichiamo che il Comune ci ripensi. Sarebbe una prova di saggezza, di prudenza. Non è possibile rimanere sordi dinanzi alle istanze dei cittadini. Questa non è una Ztl. Nelle altre città d’Europa non si può entrare, questa modalità ‘pago per entrare’ è un’altra cosa, non di certo una zona a traffico limitato”. In rappresentanza del turisti Nicola Farruggio, presidente di Federalberghi spiega che “ci saranno difficoltà con i nostri ospiti. È impensabile che i turisti debbano pagare. Questo sarà un duro colpo per il turismo”.
Alle parole degli avvocati si aggiungono quelle di altri professionisti come i medici, gli architetti e gli ingegneri. “È un provvedimento che chiude la città – puntualizza Giovanni Margiotta, presidente ordine degli Ingegneri e rappresentate della consulta delle professioni -. Ci chiediamo come possano lavorare i medici in queste circostanze. Professionisti che hanno fatto del soccorso e delle emergenze il loro lavoro. Il corridoio che permette di raggiungere l’Ospedale dei Bambini è un palliativo. Non può esistere che un medico senza pass, in aiuto a qualcuno che ha bisogno, rischia di essere in contravvenzione”.
Due zone a traffico limitato che si estendono in un’area che va dal mare al tribunale e dalla stazione Notarbartolo a quella Centrale e che, in breve, sferzerebbe un grave colpo al commercio della città. “Bisogna rimandare questo provvedimento di un anno almeno – spiega Mario Attinasi, presidente di Confesercenti -. Palermo non è pronta per una Ztl. Prima ci sono molte operazioni da fare per la mobilità e le isole pedonali, ad esempio. L’amministrazione, a onor del vero, si sta spendendo per le isole pedonali, ma ci vuole un piano strategico per la sicurezza, i parcheggi e il decoro. Direi che la Ztl può aspettare”. E sulla stessa scia è Giuseppe Todaro di Confindustria, il quale precisa che “va fatto un documento unico, perché le Ztl vanno viste nella visione complessiva di una città, adesso ancora acerba per questo provvedimento. Il sindaco va verso una visione ‘sovietica’ di Palermo. Zona a traffico limitato si traduce come chiusura della città e non come semplice pagamento”. Per le sigle sindacali è, invece, “un provvedimento per fare cassa”.
Intanto si attende la pronuncia del Tar di Palermo il prossimo 6 aprile. È stato depositato ieri mattina, infatti, il ricorso presentato da circa 200 cittadini e promosso dalle associazioni Bispensiero e Vivocivile in cui si chiede l’annullamento dei provvedimenti sulla Ztl. Il ricorso verterebbe su due cavilli fondamentali. Da una parte gli atti predisposti dalla giunta sarebbero illegittimi perché nel bilancio di previsione 2015 non sono state previste entrate per circa 30 milioni che, di contro, l’amministrazione conterebbe di incassare dai pass delle Ztl. Dall’altra, invece, il Piano generale urbano del traffico non è stato aggiornato e quindi non può essere istituita una zona a traffico limitata a pagamento.
LE REAZIONI
“I commercianti, i lavoratori, i cittadini e i professionisti che oggi si sono riuniti in via Amari per protestare contro la Ztl hanno ragione e vanno ascoltati. Tutte le categorie, gli ordini, le associazioni di consumatori e i sindacati presenti hanno manifestato la loro insofferenza e chiesto al Comune di ascoltare le esigenze di una città in ginocchio e di un centro storico ormai al collasso. Il sindaco non si comporti che il peggiore dei monarchi e riveda il provvedimento ascoltando i palermitani: altrimenti, andrà a sbattere contro un muro”. Lo dice il capogruppo di Comitati Civici al comune di Palermo Filippo Occhipinti.
“Stasera vedremo chi in consiglio comunale è dalla parte dei palermitani tartassati a causa della Ztl e vessati da un’organizzazione di rilascio dei pass da terzo mondo e chi è invece appiattito su questa maggioranza. Presenteremo un provvedimento per chiedere la sospensione della Ztl e ognuno dovrà prendersi le proprie responsabilità di fronte alla città. Abbiamo cercato fino all’ultimo un accordo tra le forze di minoranza che a mio parere non avevano, non hanno e non avranno alcuna voglia di rispettare la volontà dei palermitani. Siamo di fronte a un consiglio comunale e a una giunta che cominciano a non avere più ragion d’essere, avendo dimostrato nella vicenda Ztl un totale scollamento con l’elettorato che solo il ritorno alle urne può colmare. Parteciperò il prossimo 30 marzo alla manifestazione organizzata dai residenti e dai commercianti del centro storico, che oggi ho ascoltato e incontrato nelle ultime settimane e che sono giustamente preoccupati per il loro futuro e per il futuro di questa città”. Questo quanto dichiarato dal vice capogruppo del Pd al consiglio comunale di Palermo Sandro Leonardi.
“Da quando il sindaco Orlando e l’assessore Catania hanno deciso l’istituzione delle ZTL, ne stanno succedendo di tutti i colori. Ma il bello deve ancora venire”. Lo afferma Angelo Figuccia, consigliere comunale di Forza Italia, che prosegue: “In attesa che il Tar Sicilia si preannunci sul ricorso presentato da alcune associazioni, in attesa che gli uffici comunali diano il via libera al referendum, in attesa del sit-in di protesta in programma tra una settimana, il caos regna sovrano sulle ZTL. I sindacati dei vigili urbani hanno detto chiaro e tondo che, con l’attuale organico, non si potranno garantire controlli sugli accessi, commercianti e residenti sono sul piede di guerra, negli uffici dell’Amat si registrano code chilometriche mentre il sito va continuamente in tilt così come il centralino che dovrebbe dare informazioni. In tutto questo bailamme, Orlando continua imperterrito sulla sua strada e non si rende conto di essere sull’orlo del baratro, dentro cui rischia di far precipitare l’intera città. Anzi, per uscire da questa situazione, il sindaco spera che il Consiglio Comunale voti la mozione del regolamento per l’approvazione, così come previsto dalla legge Finanziaria regionale. Mi auguro che l’Assemblea di Sala delle Lapidi non approvi un simile provvedimento, così Orlando può andare serenamente incontro al proprio disastro. Per evitare che Palermo piombi completamente nel caos, ho già ritirato la mia firma dalla mozione e per questo motivo non parteciperò ai lavori del Consiglio Comunale di oggi pomeriggio, una scelta che spero sia condivisa dai miei colleghi. Dobbiamo impedire che i palermitani siano costretti a pagare l’ennesima tassa per circolare liberamente dentro gran parte della città”.
“Ritengo che le delibere votate dalla Giunta nel mese di febbraio di integrazione e di modifica della regolamentazione delle Ztl, introdotte con il contratto di servizio stipulato con Amat, siano illegittime. In primo luogo non è ben chiaro come possa la Giunta disciplinare delle tariffe che non siano previste in nessuno degli atti contabili del Comune, con grave violazioni delle norme contabili che impongono unicità, completezza e veridicità del Bilancio. Sotto questo profilo non si comprende come possano l’Amministrazione, o l’Amat su incarico della stessa, riscuotere somme che rappresentano comunque entrate comunali (tant’è che a deliberarle sono organi comunali) senza che queste voci di entrata e di spesa siano iscritte nel Bilancio dell’ente. Ugualmente è del tutto illogico l’eccesso di potere in cui incorre l’Amministrazione, che prima istituisce le due zone a traffico limitato e ne introduce la tariffazione col contratto di servizio del 24 dicembre 2015, e solo successivamente, nel febbraio 2016, si preoccupa di acquisire i dati relativi ad eventuali sforamenti di gas nocivi per giustificare il provvedimento. Tra l’altro, e da qui l’incongruenza degli atti, le nove centraline indicate nella delibera della Giunta del febbraio 2016 sono praticamente tutte esterne alle Ztl (Boccadifalco, Cep, Di Blasi, Belgio, Torrelunga, Unità d’Italia), mentre l’unica interna (piazza Castelnuovo) registra lo solo quattro sforamenti l’anno per le emissioni nocive (il limite consentito è di 35), mentre inverosimilmente rimane fuori l’area Di Blasi (ben 69 sforamenti l’anno). Dati che non giustificano l’inserimento di piazza Castelnuovo così come del resto l’intera area delle Ztl. Sotto questo aspetto sono da considerarsi illegittime le stesse tariffe perché non si comprende a quali indici di inquinamento siano rapportate e parametrate. Del resto la circostanza che nel corso degli ultimi due mesi le tariffe siano state rimodulate più volte dimostra chiaramente che le stesse siano state imposte senza i criteri tecnici e scientifici che, invece, la legge impone. Infine appare contraddittorio e contrario ai principi di libera circolazione e libertà individuale imporre il pass ai residenti, costretti ad acquistarlo per potere posteggiare sotto casa. Da ultimo, essendo entrata in vigore la legge regionale che impone la preventiva adozione di un regolamento (di competenza del Consiglio) ai fini dell’istituzione delle Ztl, a mio avviso rischia l’Amministrazione che decide non sospendere i provvedimenti in attesa del regolamento in attesa della disciplina consiliare. Trasmetterò i provvedimenti della Giunta e dei dirigenti alla Corte dei conti al fine di accertare e prevenire l’eventuale violazione delle norme di contabilità degli enti locali ed eventuali profili di danno erariale che, a mio avviso, l’esecuzione di questi provvedimenti potrebbe determinare”. Lo dice Nadia Spallitta del Pd.
Dice Rosario Filoramo del Pd: “Davanti al caos organizzativo e all’illogicità di un provvedimento che non risolverà nessun problema su inquinamento e mobilità nella nostra città, si salda l’asse che lega il partito del sindaco e il centrodestra. Era già successo in occasione dell’approvazione del contratto di servizio AMAT che gli affidava la ZTL, si ripete adesso in occasione della mozione alla quale PD e altre forze di minoranza hanno lavorato. Siamo basiti del comportamento di quei consiglieri comunali che prima hanno firmato insieme a noi la mozione per vincolare l’avvio della ZTL all’approvazione del necessario regolamento e poi sono fuggiti dalla loro responsabilità al momento del voto. Ben ventinove firme, una schiacciante maggioranza che voleva correggere gli errori e le scorciatoie scelte dalla Giunta per fare partire la ZTL, si sono sciolte al primo caldo di primavera. Il PD resta l’unico baluardo contro una politica irresponsabile”.