Nubifragio a Messina, Lombardo: | "La ricostruzione? Servono 550 milioni" - Live Sicilia

Nubifragio a Messina, Lombardo: | “La ricostruzione? Servono 550 milioni”

"Abbiamo solo un decimo delle risorse"
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”Abbiamo ancora un decimo delle risorse necessarie: ci vogliono almeno 550 milioni di euro per la messa in sicurezza e la ricostruzione”. L’ha detto il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, in visita a Itala, una delle frazioni di Messina colpite, l’1 ottobre scorso, dal nubifragio che ha provocato 31 morti e 6 dispersi. ”Lo Stato deve fare la sua parte – ha aggiunto – Noi anticiperemo quanto possiamo: finora sono disponibili solo 60 milioni di euro, ma nel frattempo cercheremo di attingere ai fondi Fas e altre fonti di finanziamento”. ”Lo Stato deve fare quello che ha fatto in altre parti d’Italia”, ha detto rispondendo a una domanda sugli emendamenti in Finanziaria nazionale che riguardavano Messina e che sono stati cancellati. Il governatore ha anche effettuato sopralluoghi nelle frazioni di Mili, Briga Marina, e Giampileri e nel comune di Scaletta Zanclea. Poi ha incontranto i tecnici che hanno stilato una prima bozza del piano di messa in sicurezza. ”Stamattina – ha detto Lombardo abbiamo fatto vedere agli sfollati lo studio dei luoghi. Le zone colpite sono state divise in aree verdi, gialle, viola e rosse secondo il grado di pericolosita’. Nelle zone rosse alcune abitazioni verranno demolite per ripristinare il corso naturale dei torrenti, ostruiti da costruzioni realizzate anche centinaia di anni fa. Le abitazioni demolite dovranno essere ricostruite a breve distanza dai luoghi; in alternativa si troveranno alloggi da acquistare in zona. A Giampilieri e’ stata gia’ individuata un’area dove sara possibile realizzare nuove abitazioni”. ”Le case – ha proseguito Lombardo – saranno realizzate nel piu’ breve tempo possibile e si faranno gare e appalti con procedure accelerate, ma con garanzie legali ineccepibili”. ”A breve – ha concluso Lombardo – i cittadini che risiedono nelle zone verdi potranno tornare a casa, dopo che saranno ripristinati gli impianti e l’energia elettrica”.


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