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E alla fine pagò Totò…

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(tratto da Dipalermo.it) Ora forse sarebbe meglio non dire niente, perché poi pare quasi che si vogliano tirare i piedi a qualcuno oppure fare scarcerare qualcun altro. Invece, sinceramente, chi se ne frega. Però Totò Cuffaro è in galera. E pure Giorgio Riolo è in galera. Sono stati condannati come “talpe in Procura”. Il primo faceva il presidente della Regione, il secondo era maresciallo del Ros. Il primo ha una condanna a sette anni, il secondo a otto. E sono giustamente in galera a scontare una condanna giusta, nel senso che è stata emessa da giudici di questo Paese e secondo le regole del diritto, per reati non gravi ma gravissimi. Se lo dite a Cuffaro, a Riolo e ai loro familiari, ovviamente si incazzano, perché per loro giustamente la condanna è ingiusta e il processo non è stato giusto. Punti di vista.

Però, comunque sia, Totò Cuffaro è in galera e dice di accettare – cos’altro potrebbe fare, del resto? – la condanna. Quanto meno dimostra senso dello Stato, non strepitando e non prendendosela con i giudici. Nella stessa vicenda erano coinvolte numerose altre persone. Un altro ex maresciallo è stato condannato a 4 anni e 8 mesi, ha fatto poco più di un anno, ha avuto l’indulto e ora è libero. Un maresciallo ed ex deputato regionale è condannato a 8 anni e la Cassazione deve ancora fissare il suo processo. Pure lui è libero. Un medico ha fatto ammissioni, ha patteggiato ed è libero da anni. Un altro medico è condannato a 6 anni e 6 mesi e attende a piede libero la pronuncia definitiva della Cassazione. Un medico-boss è uscito dal carcere grazie a 800 giorni di liberazione anticipata per buona condotta. Un manager sanitario è condannato a 15 anni e 6 mesi ed è in detenzione domiciliare, perché in carcere gli cucinavano solo fave e piselli, che a lui fanno veleno, e gli davano solo medicine che gli facevano allergia. Un socio del manager sanitario è pure lui in detenzione domiciliare e tra poco finisce di scontare la pena a casa.

Mentre Totò Cuffaro è in galera. E pure Giorgio Riolo è in galera. Giorgio Riolo è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. E Totò Cuffaro è ancor oggi sotto processo per lo stesso reato. Qualche giorno fa, in Cassazione, un procuratore generale ha detto che il concorso esterno non esiste e non ci crede più nessuno. Un senatore in carica ha ottenuto l’annullamento con rinvio della condanna a sette anni. Un ex senatore è invece in galera a scontare 5 anni e 4 mesi per un reato che non esiste e a cui non crede più nessuno. Un ex deputato regionale dovrà affrontare un nuovo processo, dopo avere già fatto 4 anni e 8 mesi di galera, sempre per lo stesso reato che non esiste. Uno sconosciuto, il giorno dopo la sentenza che tanto ha fatto discutere, è stato condannato a 10 anni e 8 mesi per il reato a cui non crede più nessuno. Naturalmente è già in galera. Come Totò Cuffaro.

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