(da Linksicilia) La nostra, sia chiaro, prima che un’accusa è una domanda: qual è la politica della Regione siciliana in materia di beni immobili? Nella manovra finanziaria, in questo giorni in discussione a Sala d’Ercole, leggiamo che, per il corrente anno, le entrate che l’amministrazione regionale si aspetta dalla cosiddetta ‘valorizzazione’ dei propri beni immobili ammonta a 480 milioni di euro. E’ una cifra enorme che, a nostro modesto avviso, serve solo a ‘gonfiare’ le entrate.
Di questo, è chiaro, si occuperà il commissario dello Stato. Quello che a noi interessa sottolineare, in questo articolo, è la contraddizione della Regione siciliana che, prima mette in vendita alcuni immobili e poi – solo dopo averli venduti – si accorge di essere a corto di immobili e ne prende in affitto altri. Questo, a noi comuni mortali, sembra un comportamento irrazionale. Specie se, alla fine, la stessa Regione, deve poi spendere fior di soldi per affittare nuovi locali. Alla faccia degli ignari cittadini siciliani che pagano le tasse!
Sotto questo profilo siamo rimasti un po’ stupiti, se non increduli, nel leggere un contratto di affitto stipulato dall’amministrazione regionale con la società Utelia srl il 18 aprile del 2011. La Regione decide di prendere in affitto un palazzo che, a Palermo, ha una storia tormentata. E’ l’edificio con i vetri opachi dislocato in viale Campania. Un immobile che venne realizzato tra la fine degli anni ‘70 e i primi anni ‘80 dai ‘celebri’ esattori di Salemi, Nino e Ignazio Salvo.
Sono note le vicissitudini giudiziarie di questi personaggi. Tant’è vero che tale immobile, per lunghi anni, è rimasto inutilizzato. Oggi l’edificio è di proprietà della già citata Utilia srl rappresentata dal professor Carlo Sorci. Ed è a questa società che l’amministrazione si è rivolta per prendere in affitto tale locale. Il contratto di affitto porta la firma del già citato professore Sorci e, per la Regione, della dottoressa Caterina Cannariato, dirigente del Servizio Demanio, su delega concessa dal Ragioniere generale della Regione, ruolo che, nell’aprile del 2011, era ancora ricoperto da Enzo Emanuele. Questi locali sono stati assegnati all’assessorato regionale all’Energia, dipartimento Acque e Rifiuti e dipartimento Energia.
Perché ci interessiamo a questo contratto? Perché a nostro modesto avviso il canone che la Regione paga ci sembra un po’ ‘salato’. “Il canone annuo di locazione – leggiamo nel contratto – al netto di ogni spesa e onere accessorio, è convenuto in euro 1.581.000,00 oltre Iva come congruito dall’Uffficio tecnico regionale ed accettato dalla proprietà e sarà aggiornato secondo i dati Istat, dietro espressa richiesta scritta dal locatore, ogni anno a partire dal secondo anno di locazione con riferimento alle variazioni verificatesi nell’anno precedente e con le modalità di cui all’articolo 32 delle leggi 392/76 modificato dall’articolo 9 sexie delle legge 118/85 e successive modifiche e integrazioni”.
In pratica, la Regione, per l’affitto di questo immobile, pagherà un milione e 581 euro ogni anno. Una somma che a noi, con rispetto parlando, sembra esagerata! Da qui alcune domande rivolte al presidente della Regione, Raffaele Lombardo, all’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao (nella foto), e all’ex Ragioniere generale della Regione, Enzo Emanuele.
Perché la Regione ha venduto alcuni tra i propri beni immobili se oggi, per i propri uffici, è costretta ad affittarne altri? E, con riferimento all’affitto del locale di viale Campania, con quali criteri è stato scelto? E’ stato emanato un bando? Sono state vagliate altre offerte e, alla fine, è stata scelta l’offerta più conveniente per l’amministrazione regionale? E, ancora, risponde al vero che l’affitto dei locali dove oggi ha sede l’assessorato regionale al’Energia costa molto meno rispetto al milione e 5811 mila euro che la Regione paga ogni anno per l’edificio di viale Campania?
L’Assessorato Territorio e Ambiente (ex E.M.S.) che prima era di proprietà della Regione e poi è stato venduto alla Pirelli per una cifra irrisoria ora costa alla stessa Regione Siciliana un canone d’affitto altissimo.
Ma perchè fanno queste cose????
Resta sempre un mistero (si fa per dire, ovviamente!) perché la Regione Sicliana non si sia dotata, e non pensi di dotarsi, di un centro direzionale, che, tuttavia, avrebbe senso “culturale” oltre che economico, soltanto se costituisse un’opera di riqualificazione ambientale e non l’ennesimo “appiglio” per continuare a scempiare il territorio; in tal senso, deleteria sarebbe la scelta – per capirci – di Fondo Luparello (in prossimità di Baida) dopo la “strana” (funzionale?) alienazione di Fondo Gelsomino (“alla grossa”, fra viale Regione Siciliana e via Uditore).
Perché non prendere in considerazione, ad esempio, l’ex “area Keller”* nella zona industriale di Brancaccio? La zona è già “servita” dalla “circonvallazione”/autostrada e presto – si spera! – disporrà anche da una linea tramviaria.
*peraltro tale società, dopo la dismissione dell’impianto industriale, ha immediatamente chiesto al Comune di Palermo il cambio di destinazione d’uso per costruirvi edifici residenziali.
Il prof. Carlo Sorci è stato presidente della SPI – Sicilia Patrimonio Immobiliare SpA, la società partecipata al 75% dalla Regione Siciliana e al 25% dal socio privato, Ezio Bigotti, che aveva il compito di valorizzare il patrimonio immobiliare siciliano.
Per anni la Regione ha messo in bilancio 900 mln di presunte entrate attese da quest’opera di valorizzazione: non solo non è entrato nulla, ma la Regione ha già pagato per il solo censimento dei suoi immobili la cifra folle di 80 mln e altri 60 mln sono stati recentemente pretesi da Bigotti.
Per tutta risposta, a questa ulteriore richiesta, l’assessore Armao ha proposto un arbitrato!
C’è da chiedersi anche come abbia fatto il prof. Carlo Sorci ad acquisire il controllo del patrimonio immobiliare che fu dei Salvo e con quali risorse finanziarie.
Che dice il Prefetto Marino e Il Super magistrato Russo dell’accoppiata Armalo Lombardo ? Armao , Armalo e’ peggio di Lombardo
c’è un errore, ovvero che l’immobile in questione non è stato realizzato tra la fine degli anni ‘70 e i primi anni ‘80, ma bensì intorno alla fine degli anni ’90. Oltretutto il canone che la regione paga, ovvero 1.581.000,00 oltre Iva, non è riferito all’intero immobile ma bensì ad una porzione, la gran parte, considerato che lo stesso ospita già da qualche mese nei primi quattro piani della metà più interna gli uffici dell’Inpdap
La storia si ripete. All’infinito. E tutto avviene alla luce del sole. Non solo. Ogni cambiamento viene certificato nei bilanci della Regione. Ma allora dove sta il trucco? Tutto è fatto in trasparenza. Meglio, tutto avviene in una casa di vetro. Ma se ogni mossa viene fatta per ottimizzare le risorse e in un’ottica di razionalizzazione delle spese, perché alla fine di ognuna di queste giravolte la Regione si trova sempre più povera? E dire che abbiamo una magistratura contabile e una penale che sgobbano dalla mattina alla sera, domeniche e festivi compresi, per fare emergere dall’ ombra del malaffare queste cose. Eppure, l’acqua si perde. Con la conseguenza che, per una stretta cerchia di gente che si arricchisce, c’è sempre una più vasta moltitudine di siciliani che precipitano negli oscuri pozzi dell’ indigenza.
Ripeto. Le leggi, la trasparenza, le liberalizzazioni…sono fatte per i deboli. Per i più indifesi.
Questa classe dirigente, se così possiamo chiamarla, di briganti in giacca e cravatta, in barba ai più elementari principi morali saccheggia le casse pubbliche senza pudore.
Si arricchiscono e al contempo assumono gli amici.
Mettono nei posti chiave dell’ apparato burocratico degli incapaci, nella migliore delle ipotesi, se non dei veri e propri mercenari pronti a tutto. Qui si ruba ai sensi di legge.
E la gente perbene aspetta un sussulto di dignità: le dimissioni.
Che desolazione.
E sapete che l’Ispoettorato tecnico dell’ex Dipartimento Lavori pubblici non si è accorto nella perizia che si tratta di due torri A e B unite dal giunto di espansione con passaggio tra una torre e l’altra? Roba da indagine.
In merito alle questioni sollevate, ove anche le stesse fossero meritevoli di essere attenzionate dagli Organi di controllo a ciò preposti, desideravo richiedere, senza alcun intento polemico, in base a quale parametro oggettivo, non esplicitato nel corpo dell’articolo in esame, il concordato canone annuo di locazione apparirebbe un po’ “salato”. La genericità della riferita affermazione non è certamente un elemento valido cui possa consapevolmente attingere la pubblica opinione, specie quando questa non è dotata dei necessari elementi tecnici di conoscenza, di comparazione analitica e quindi di valutazione critica.
Preciso che il “modesto avviso” a cui ci si vorrebbe riferire nella ricerca di una verità che, eventualmente, andrebbe suffragata da ben altri elementi, che sarei anch’io curioso di conoscere, non è, allo stato, un criterio univoco validamente esplicitabile non essendo relativizzabile, quanto meno nelle pratiche commerciali/contrattuali in uso.
Nè, ad oggi, il metodo di indagine del “modesto avviso”, è dato rinvenirlo in alcun testo legislativo, ovvero codificato da normative della serie UNI(Ente nazionale italiano di unificazione).
Rimango in attesa delle necessarie precisazioni.
Cordialità
lavoro alla regione e posso dire che l’affitto di v.le campania è uno degli ultimi regali che ha lasciato ai siciliani onesti cuffaro e c.
nel merito delle locazioni, in realtà, bisogna dire che il piano della regione oggi è intelligente e trasparente, si vanno a lasciare palazzi non a norma e con proprietari non trasparenti per andare in palazzi a norma, accentrando più uffici, prima sparpagliati in giro per la città, e risparmiando più affitti!!
@Tony, se l’affitto di Viale Campania risale a Cuffaro c’è da notare il conflitto di interessi del prof. Sorci, allo stesso tempo presidente di Sicilia Patrimonio Immobiliare SpA e proprietario dell’immobile in questione affittato alla Regione…
@tony, collega ma di quale piano trasparente parli? ma cosa è cambiato dal passaggio a pirellire ad oggi? uali sono questi locali a norma? di quale accentramento parli? che forse viale campania risponde ai criteri di cui parli? chi ha fatto e quando la valutazione del canone di viale campania? magari si tratta di Spi,e magari quando presidente era Sorci, per la serie “mancia ru to mancia e du tuiu saziatinni?”.
Cassiel Infatti e’ paradossale e grande quanto una montagna il conflitto di interessi tra la proprietà del palazzo di Vel campania e la carica in spi che il prof sorci rivestiva grazie a cuffaro!
Meno male che non va tutto male alla regione, Enzo 1 devi sapere che su Vel Campania siamo d’accordissimo ma su altri immobili per gli uffici regionali forse stiamo iniziando a lavorare con maggiore attenzione e serietà ( peno per esempio alla attuale trattativa per prendere in affitto addirittura l’ex sede della guardia di finanza che per la regione sarebbe un affare ed e’ un gioiello!!