Lombardo al telefono con Passera | Dal ministero ultimatum a Dr Motor - Live Sicilia

Lombardo al telefono con Passera | Dal ministero ultimatum a Dr Motor

Dal ministero dello Sviluppo economico è arrivato un ultimatum per Dr Motor, una scadenza di circa due settimane per presentare garanzie finanziarie. Nel corso della riunione  al dicastero sul sito di Termini Imerese, il ministro Corrado Passera (nella foto), fa sapere il ministero, ha comunicato che Invitalia ha inviato a Dr Motor "una richiesta improrogabile di chiarimenti, entro massimo 15 giorni.

La riunione
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Si inseguono da ieri. Alla fine si sono parlati al telefono. Si è conclusa così la riunione convocata al ministero dello Sviluppo economico che avrebbe dovuto far sedere attorno allo stesso tavolo il ministro Corrado Passera, il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, e l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri. A rappresentare la Regione c’era un tecnico perché dopo i due rinvii (ieri pomeriggio il primo appuntamento e stamattina il secondo) il governatore è dovuto rientrare in Sicilia. Argomento all’ordine del giorno, lo stabilimento ex Fiat di Termini Imerese e il futuro dei quasi duemila lavoratori, tra diretti e indotto, che attendono ancora di sapere che fine faranno.

Il nodo da sciogliere è se Massimo Di Risio, l’imprenditore molisano al quale l’advisor del ministero (Invitalia) ha ritenuto di dare fiducia, sia in grado o meno di portare avanti il progetto di riconversione dello stabilimento siciliano. Le ultime notizie non lasciavano ben sperare. Da sola, infatti, la società molisana non ha le forze finanziarie: troppi debiti (67 milioni di cui 30 verso le banche in scadenza a 12 mesi), poco fatturato (16,4 milioni) a fronte dei costi (26,5 milioni), con una perdita a settembre 2011 di 11,4 milioni. E le banche alle quali Di Risio si è rivolto per ottenere la liquidità necessaria a portare aventi l’investimento (Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mps) hanno rispedito al mittente la richiesta di finanziamento. Anzi, hanno fatto di più: hanno detto a chiare lettere che, stando così le cose, il piano per Termini non è finanziabile.

Per uscire dall’empasse l’azienda molisana dovrebbe, secondo gli istituti di credito, procedere a una ricapitalizzazione per circa 20 milioni di euro. Solo dopo, la controllata Dr Industrial – il veicolo destinato a prendere Termini Imerese – potrà avere il via libera al piano per lo stabilimento siciliano, che originariamente prevedeva 15 milioni di capitale da parte di Di Risio, a fronte dei quali ottenere 82 milioni di agevolazioni pubbliche e l’accesso a 95 milioni di garanzie bancarie regionali.

Ma la situazione sembra essersi impantanata. Così Passera oggi ha dato un ultimatum: Dr Motor dovrà entro 15 giorni dare conferma “di essere in grado di rispettare gli impegni assunti nel luglio scorso. La solidità aziendale e la disponibilità a immettere capitale nel nuovo progetto rappresentano infatti – spiega una nota del ministero – il requisito indispensabile per poter accedere alle ingenti risorse pubbliche nazionali e regionali messe a disposizione per la realizzazione del progetto di rilancio di Termini Imerese”.

Alla scadenza dei 15 giorni, il Ministero convocherà nuovamente il tavolo su Termini Imerese.

“Prima di passare alla fase operativa del contratto di sviluppo finanziato dalla Regione – afferma Lombardo –  è necessario un momento di verifica per analizzare la solidità finanziaria dei gruppi imprenditoriali che dovranno intervenire per il rilancio economico di questo distretto industriale. Nei primi giorni della prossima settimana con i risultati della ricognizione tecnico finanziaria sul tavolo, è previsto un ulteriore incontro al ministero al quale dovranno partecipare anche le organizzazioni sindacali e le istituzioni locali”.

Ma intanto Dr che avrebbe dovuto insediarsi a gennaio è ancora lontana dall’obiettivo. E davanti ai cancelli, domattina alle 8,30, ci saranno solo i lavoratori. Pronti all’ennesima protesta. Anche perché, aveva commentato qualche giorno fa a Live Sicilia Roberto Mastrosimone, segretario provinciale della Fiom “se veramente siamo davanti al fallimento è meglio dirlo oggi. A fine anno infatti finirà la cassa integrazione e allora sarà davvero tardi. Inoltre se dovesse essere rispettato l’accordo che abbiamo firmato a dicembre non si avvierà nemmeno il prepensionamento di 640 operai”.


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