Due consulenti, entrambi senza laurea. E fanno tre in appena dieci giorni. Uno ogni 72 ore. Il nuovo assessore alle Risorse Agricole Francesco Aiello, s’è subito messo al passo col ritmo seguito dalla Regione siciliana per il conferimento di incarichi ad esterni. Aiello, che nei giorni immediatamente successivi al suo insediamento non ha trovato il tempo per presentarsi all’Assemblea regionale siciliana “per precedenti impegni istituzionali”, al punto da attirarsi gli strali ironici di qualche deputato, come Toto Cordaro, che a Sala d’Ercole ha chiesto: “Assessore Aiello, mi scusi, ma lei chi è? Si presenti”, s’è riuscito a ritagliare invece lo spazio per verificare le esigenza più impellenti dell’Assessorato, di verificare l’assenza delle professionalità interne, e quindi di valutare e infine scegliere figure professionali talmente “straordinarie” (perché straordinario dovrebbe essere il ricorso alle consulenze) da poter fornire un contributo decisivo nei pochi giorni in cui la Regione opererà a pieno regime. Cioè fino al 31 luglio, data delle annunciate dimissioni di Lombardo.
Ma l’assessore, come detto, s’è mosso subito. Nominato in giunta l’ultimo giorno di maggio, giusto il tempo di insediarsi e ambientarsi nei nuovi uffici, ecco le puntuali consulenze. Tre in appena dieci giorni. Le ultime due, riguardano Santo Bono e Rosario Cavallo. Il primo, dovrà occuparsi di offrire un “supporto tecnico sulle iniziative a sostegno delle iniziative agricole in raccordo con i soggetti operanti nel settore”. Cavallo, invece, dovrà offrire il proprio “supporto tecnico sulle tematiche del settore e sviluppo delle attività agricole, in particolare delle misure e dei bandi sulla formazione e azioni di informazione”. Per entrambi, incarico che va da ieri, 5 luglio, al 12 ottobre. Ognuna delle due consulenze costerà alla Regione circa 3 mila euro lordi.
Al di là della cifra, però, i dubbi suggeriti da queste consulenze sono altri. Intanto, la necessità di cercare esterni proprio all’assessorato delle Risorse agricole. Com’è noto, infatti, la maggior parte dei dirigenti regionali hanno la qualifica di agronomo (un quarto circa dei duemila dirigenti regionali). E almeno quelli, una laurea la posseggono.
Perché non solo la Regione cerca per l’agricoltura figure esterne all’amministrazione, ma le cerca anche senza laurea. I due ultimi consulenti nominati da Aiello, infatti, non sono laureati, ma hanno un tratto comune: l’appartenenza a due grossi enti di Formazione. Si tratta dell’Enaip, ente che fa parte dell’universo delle Acli, di cui Cavallo è direttore nella sede di Ragusa, e dello Ial, fino a poco tempo fa riferibile alla Cisl, e oggi più vicino all’area degli “Innovatori” del Pd, dove Bono è un responsabile amministrativo.
Come detto, i due consulenti si aggiungono al primo nominato da Aiello. Si tratta di Salvatore Cinnirella, 38 anni, che si occupa, dal 26 giugno scorso, dell’”attività di studio sulla filiera ortofrutticola protetta del sud-est della Sicila, sviluppando l’integrazione verticale o quasi integrazione del tessuto aziendale agro-alimentare nel territorio. Analisi della tracciabilità della filiera ortofrutticola. Consulenza ai programmi di sviluppo dell’agricoltura siciliana”. Per lui, incarico fino al 10 ottobre. Per questa consulenza, la Regione sborserà 7.368,12 lordi. Un consulente ogni tre giorni. A che servono? Difficile dirlo, considerato anche il fatto che la Regione, dalla fine di luglio, data indicata da Lombardo per le proprie dimissioni, dovrà occuparsi solo dell’ordinaria amministrazione.
