Monti a Lombardo: | "Ti dimetti davvero?" - Live Sicilia

Monti a Lombardo: | “Ti dimetti davvero?”

Il premier scrive per chiedere la conferma delle dimissioni del governatore. "Gravi preoccupazioni per rischio default". Può essere la premessa del commissariamento e del rinvio del voto al 2013. Il governatore ha chiesto di essere ricevuto: tra sette giorni l'incontro a Palazzo Chigi. "Gli parlerò della mia scelta di dimettermi", annuncia Lombardo.

L'intervento
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La missiva arriva come un fulmine a ciel sereno. Anche se le avvisaglie in questi giorni non erano mancate. “Il Presidente del Consiglio Mario Monti, facendosi interprete delle gravi preoccupazioni riguardo alla possibilità che la Sicilia possa andare in default a causa del proprio bilancio ha scritto una lettera al Presidente della Regione, Raffaele Lombardo per avere conferma dell’intenzione, dichiarata pubblicamente, di dimettersi il 31 luglio”. E’ quanto si legge in una nota diffusa da palazzo Chigi nel primo pomeriggio. Un colpo di scena che manda in tilt il Palazzo.  E che potrebbe essere la premessa per il commissariamento della Sicilia, invocato nei giorni scorsi dall’Udc, da Confinsustria, dalla Cisl e infine dal Pdl. La risposta di Lombardo è arrivata in serata, con un comunicato stampa. In cui Lombardo conferma la volontà di dimettersi e parla di “sostenibilità” dei conti. Tra i due ci sarà un incontro ufficiale martedì prossimo a Palazzo Chigi.

“Le soluzioni che potrebbero essere prospettate per un’azione da parte dell’esecutivo – si legge nella nota del presidente del Consiglio – non possono non tener conto della situazione di governo a livello regionale ma anzi devono essere commisurate ad essa, in modo da poter utilizzare gli strumenti piu efficaci e adeguati”, conclude il comunicato.

L’intervento di Monti era stato invocato venerdì da Gianpiero D’Alia, leader dell’Udc, il partito più fedele a Montecitorio al presidente del Consiglio. Poi Ivan Lo Bello, vicepresidente di Confindustria, aveva messo il carico, parlando ieri di rischio Grecia per la Sicilia. Solo 24 ore dopo, SuperMario batte un colpo. Con un’iniziativa forse senza precedenti. Che chiede un gesto di chiarezza definitivo sul futuro prossimo della Sicilia.

Come leggere l’iniziativa di Monti? La lettera ha il sapore dlel’ultimatum. E il passaggio in cui si parla delle “soluzioni che potrebbero essere prospettate per un’azione da parte dell’esecutivo” sembra un chiaro riferimento alla possibilità di un commissariamento da Roma o a un’iniziativa analoga (l’invio di commissari ad acta per gestire singole emergenze, ad esempio). Il presidente del Consiglio vuole avere le idee chiare, sapere chi sarà l’interlocutore a Palazzo d’Orleans da qui due settimane, se sarà un presidente dimissionario o nel pieno dei suoi poteri. E poi assumere le decisioni conseguenti. Che potrebbero portare alla nomina di un commissario governativo (passaggio per la verità controverso visti i dubbi dei costituzionalisti al riguardo) che metta ordine nei malconci conti della Regione, spostando l’appuntamento elettorale alla scadenza naturale della legislatura, nel 2013.

A Palazzo d’Orleans i massimi vertici della burocrazia regionale nel pomeriggio hanno letto riga per riga la missiva del premier. In attesa del rientro da Roma a Palermo del governatore. Poi, mentre gli assessori di Lombardo a Palazzo d’Orleans scaricavano sullo Stato la responsabilità dei problemi contabili dell’Isola, è stato Palazzo Chigi a diffondere una nuova nota: “A seguito della lettera inviata dal Presidente del Consiglio Mario Monti, il Presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo ha chiesto al Presidente di essere ricevuto. L’incontro è stato fissato per martedì 24 luglio”. Tra sette giorni, dunque, il faccia a faccia tra i due presidenti.

Intanto, per stasera alle nove il governatore – che il suo partito invita a dimissioni immediate per “salvare” il voto anticipato – ha convocato una riunione di giunta. Che ha il sapore di un consiglio di guerra. Prima, però, arriva il comunicato ufficiale del governatore. “A seguito della nota inviata da Palazzo Chigi – riferisce Lombardo -, ho parlato al telefono con il primo ministro Mario Monti rassicurandolo del fatto che – nonostante le criticità segnalategli, peraltro precedute da una campagna mediatica mirata alla delegittimazione e fondata su dati palesemente mistificati e funzionali a interessi politico lobbistici ben evidenti – gli rassegnerò formalmente, oltre all’immane impegno riformatore svolto in questi quattro anni, tutti gli elementi utili a dimostrare la sostenibilità della finanza regionale. Al presidente Monti – prosegue il presidente della Regione – parlerò anche della scelta di dimettermi per consentire agli elettori l’esercizio al diritto democratico di scegliere un nuovo governo e un nuovo parlamento, entro un tempo costituzionalmente previsto, nel corso del quale viene assicurata la piena funzionalità dell’esecutivo”.


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