La Sicilia brucia, quattro arresti| Aricò: "Chiedo lo stato di calamità" - Live Sicilia

La Sicilia brucia, quattro arresti| Aricò: “Chiedo lo stato di calamità”

Sabato di fuoco per la Sicilia, con incendi in diverse parti dell'Isola. Chiusa la Palermo-Catania, mentre è ripreso il traffico ferroviario sulla Messina-Palermo. E l'assessore regionale al Territorio, Alessandro Aricò, annuncia: "Chiederò lo stato di calamità naturale".

INCENDI IN TUTTA L'ISOLA
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PALERMO – Un vasto incendio ha causato la chiusura dell’autostrada A19 Palermo-Catania nel tratto compreso tra Trabia e la zona industriale, in direzione del capoluogo etneo. Le auto sono dirottate sulla statale 113. E’ invece ripreso ma è rallentato il traffico ferroviario sulla linea Messina – Palermo, interrotto, stamattina, per due incendi che hanno interessato i binari tra Tusa e Pollina e nella stazione di Santo Stefano di Camastra. Per consentire ai vigili del fuoco di spegnere le fiamme, i tratti di linea interessati sono stati esclusi dalla circolazione che è proseguita utilizzando come terminali del servizio le stazioni di Tusa, Caronia, Cefalù e Sant’Agata.

Numerosi incendi continuano a bruciare in tutta la zona tirrenica di Messina. la situazione più critica a Rometta Superiore, Venetico e a Tusa. A Rometta Superiore da stamattina sono impegnate numerose squadre di vigili del fuoco di Messina. Le fiamme hanno circondato il paese e si è reso necessario l’intervento di un canadair.

Il fuoco ha aperto nuovi fronti a Tusa (Messina) e a Cefalù (Palermo). L’incendio più devastante é quello che, partito dalle campagne di Pettineo, è arrivato in contrada Ippolito. Il sindaco di Tusa, Angelo Tudisca, ha disposto l’evacuazione di case e aziende di allevamento. Decine le persone in fuga dalle fiamme che ora si stano indirizzando verso il litorale. A Cefalù l’incendio, alimentato dal vento di scirocco, è ripartito in contrada Allegracuore e sta distruggendo boschi e vegetazione mediterranea. Il sindaco Rosario Lapunzina ha chiesto l’intervento di mezzi aerei. Altri incendi sono divampati a Caccamo e Monreale in provincia di Palermo e nell’ennese.

“Il Corpo Forestale della Regione, al quale va il mio ringraziamento, ha finora arrestato sette piromani colti in flagrante, una sorta di record negativo perché mai finora si erano raggiunti questi livelli. La Regione si costituirà parte civile in tutti i casi chiedendo pene asprissime per i colpevoli che prevedano il blocco dei beni e lunghi periodi di detenzione”. Lo afferma Alessandro Arico, assessore regionale al Territorio e Ambiente. “Abbiamo mobilitato tutti gli uomini e mezzi disponibili perarginare gli incendi che stanno in questo momento devastando il nostro immenso patrimonio naturale e boschivo delle Madonie e dei Nebrodi”, aggiunge. “Purtroppo le condizioni climatiche non ci aiutano – prosegue – il forte vento che in molte zone supera la velocità di 40 nodi non consente le operazioni degli elicotteri antincendio che in alcuni casi sono dovuti rientrare. Abbiamo ricevuto l’assistenza del Centro Operativo nazionale che ha deviato in Sicilia ben otto mezzi aerei come Canadair e Fireboss per contrastare in maniera più efficace l’avanzata delle fiamme. Certamente questo finale di stagione estiva registra un altissimo tasso di piromania che deve essere contrastata con durezza”.

Tre persone sono state fermate tra San Mauro Castelverde (Palermo) e Castel di Lucio (Messina) mentre tentavano di appiccare il fuoco in una zona già devastata dagli incendi. I tre sarebbero stati notati da uomini della Forestale e fermati dai carabinieri dopo un tentativo di fuga. Ora sono nella caserma dei carabinieri di Mistretta (Messina) a disposizione del magistrato.

Oltre ai tre fermati a San Mauro Castelverde (Palermo), i carabinieri hanno arrestato a Montalbano Elicona (Messina) un uomo che aveva appena appiccato un incendio. E’ Roberto Stravalaci, 45 anni, che ha subito ammesso di avere dato fuoco alle sterpaglie sulla strada provinciale che collega Montalbano a Falcone. Il suo gesto è stato osservato da un testimone che ha subito chiamato i carabinieri. Stravalaci è stato fermato mentre rincasava. Ha spiegato che aveva appiccato l’incendio per allargare una zona di pascolo. In un’altra operazione i carabinieri avevano fermato ieri, tra San Mauro Castelverde (Palermo) e Castel di Lucio (Messina) tre persone che avevano cercato di appiccare un incendio in una zona già devastata dal fuoco. Sono Claudio Mazzone, pensionato di 66 anni, il genero Mauro Manzone di 39, allevatore, e Francesco Ciolino di 40, trattorista. Mazzone e Ciolino risiedono a Cefalù, uno dei centri più devastati dagli incendi di questi giorni. Tutti e tre sono ora agli arresti domiciliari in attesa di essere giudicati per direttissima.

AGGIORNAMENTO
Questa volta le fiamme sono arrivate al cuore dell’are protetta. Il Parco naturale delle Madonie rischia di vedere andare in fumo posti unici al mondo come il Vallone Madonna degli Angeli e la Faggeta delle Madonie, la più a sud d’Europa. Minacciati dalle fiamme anche i preziosissimi Abies nebrodensis, endemismo del Parco delle Madonie che ne custodisce gli utlimi 30 esemplari al mondo. Disperato l’appello del Presidente Angelo Pizzuto “Bisogna convogliare immediatamente tutti i mezzi terrestri nel luogo dell’incendio – afferma Pizzuto – purtroppo le fiamme sono partite nel tardo pomeriggio ed il calar della sera impedisce di intervenire con l’ausilio dei mezzi aerei. Si deve fare presto, ad ogni minuto che passa il fuoco può canellare millenni di storia, portando via per sempre un patrimonio inestimabile. Se non si intervine in tempo questa volta si rischia davvero una catastrofe ambientale”.

19.57 Sono ingenti i danni provocati dal rogo doloso che oggi ha devastato una vasta area di monte Bonifato, nel Trapanese. Il fuoco è partito da almeno due diversi punti. Le fiamme hanno provocato panico tra i cittadini: le fiamme, infatti, hanno distrutto un paio di casolari e lambito qualche abitazione. Vigili del fuoco e forestali, nel tardo pomeriggio, sono, comunque, riusciti a domare l’incendio. Sono in corso le operazioni di bonifica.

19.57 “Chiederò lo stato di calamità naturale alla giunta di governo, e unitamente al collega preposto all’Economia dovremo trovare le risorse necessarie per assegnare ulteriori fondi al comando del Corpo forestale in modo da prolungare la stagione per i lavoratori antincendio, unico baluardo a difesa di una Sicilia che sta bruciando”. Lo afferma Alessandro Aricò, assessore regionale al Territorio ed Ambiente sottolineando che “nonostante i massicci interventi di uomini e mezzi la situazione sul fronte antincendio rimane gravissima con grandi rischi di perdita di vite umane e del nostro patrimonio naturale”. “Sono ventitré gli incendi segnalati solo nella giornata di oggi – aggiunge – piu alcuni focolai che se non attenzionati per tempo potrebbero propagarsi velocemente. Esempio emblematico sono le fiamme che da diverse ore avvolgono la storica faggeta di Polizzi Generosa e che lambiscono l’insediamento di Abies Nebrodensis, una pianta rara che attraverso il Parco delle Madonie è stata oggetto di ricerca scientifica ed investimenti da parte della Regione”.

20.09 “#madonie #emergenza nuovo #incendio vicino #polizzigenerosa. appello ai #volontari ACCORRETE”. Questo quanto si legge su Twitter nel profilo del Parco Madonie.

 

 

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