Precario e senza stipendio |Storia di un lavoratore Aligrup - Live Sicilia

Precario e senza stipendio |Storia di un lavoratore Aligrup

Enzo, 39 anni, famiglia monoreddito, da due mesi non riceve la paga: “Situazione insostenibile, non posso non essere pessimista rispetto a quello che accadrà”.

CATANIA – Questa è la storia di Enzo ma potrebbe benissimo essere la storia di qualunque lavoratore al tempo della crisi. Enzo è uno dei mille e seicento lavoratori siciliani di Aligrup, e vive una condizione di precarietà tale da poter essere definita esistenziale. Lo dice anche lui. Del resto a trentanove anni con una moglie e due bambine, rispettivamente di quattro anni e otto mesi, è dura non percepire lo stipendio da due mensilità. E’ dura soprattutto se sei un monoreddito perché la tua compagna è una precaria della scuola e non lavora. Enzo è impiegato in un grosso centro commerciale di San Giovanni La Punta, vicino Catania, e da due mesi non percepisce un euro. “Continuo a pagare le bollette, le assicurazioni, la benzina (e per fortuna non ho il mutuo) ma la situazione sta diventando insostenibile” racconta Enzo che è spesso costretto a chiedere un piccolo aiuto economico al padre pensionato. “Ma ho trentanove anni e una mia dignità”. Del resto la situazione in cui versa la grande distribuzione catanese non fa ben sperare, tante le voci che nel corso degli ultimi mesi si sono succedute rispetto a possibili acquirenti ma mai nulla di concreto.

Due sole certezze: un passato glorioso e un futuro incerto” recitava uno striscione dei lavoratori Aligrup, esposto durante un sit-in davanti alla Prefettura di Catania qualche giorno fa, una sintesi tragicamente impeccabile. Già il futuro, lo sforzo d’immaginazione si fa troppo difficile. “Non posso non essere pessimista rispetto a quello che accadrà” dice Enzo. Poi aggiunge: “ci hanno tenuti allo scuro di tutto. Ci avevano detto che la Coop avrebbe acquistato i centri più grossi, poi abbiamo appreso dell’improvvisa marcia indietro del gruppo. Adesso si dice che i punti vendita più piccoli verranno probabilmente acquistati da Abate e Arena, mentre i centri commerciali non sono per niente menzionati”. Nel frattempo, il tempo passa e non si decide niente. Nel frattempo, il tempo passa ed Enzo e i suoi colleghi devono pagare le bollette, le assicurazioni, l’asilo e tutto il resto.


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