Stop alla rassegna da tre milioni | Ora è "caccia" ai responsabili - Live Sicilia

Stop alla rassegna da tre milioni | Ora è “caccia” ai responsabili

La "mostra dello scandalo", simbolo, secondo il presidente Crocetta, degli sprechi dell'assessorato al Turismo è in realtà un "pacchetto" di quattro mostre di Giò Pomodoro, Deredia, Pinelli e Montesano. Ma i soldi sono stati bloccati dalla Regione. Ed è polemica sul dirigente che ha firmato l'impegno di spesa.

PALERMO – La Gioconda non c’era. Questo è sicuro. La “mostra dello scandalo”, quella additata dal presidente della Regione Rosario Crocetta come esempio degli sprechi dell’assessorato al Turismo, in realtà, è un “pacchetto di mostre”. Quattro per l’esattezza. E per le quali la Regione aveva impegnato una cifra persino leggermente superiore a quella indicata dal governatore. Non tre milioni, ma oltre 3,4 milioni. Quasi mezzo milione in più, che in tempi di crisi e spending review, non si può certamente definire una cifra da nulla.

Le mostre sono quelle di Giò Pomodoro, Deredia, Pino Pinelli e Gianmarco Montesano. Tutte svolte tra il maggio e il luglio dell’anno scorso. I quasi tre milioni e mezzo sono stati destinati a una ditta toscana. Si tratta della M.A. Service. Una società che ha sede in provincia di Lucca, il cui legale rappresentante risponde al nome di Alessandro Marchetti, mentre il direttore artistico della rassegna si chiama Massimiliano Simoni. Ma la società in questione, non ha alcuna responsabilità apparente.

La Regione, infatti, ha deciso di puntare i riflettori sulle modalità e i criteri scelti per la distribuzione di questi fondi. Fondi che fanno capo al tanto discusso “Circuito del Mito”. Una manifestazione “spaccata in due” dai problemi relativi al rispetto del patto di stabilità, oltre che dalle indagini avviate da Bruxelles sulla spesa dei Fondi europei. Fatti, questi, che hanno, sostanzialmente, interrotto la manifestazione, suddividendola in due tranche. La prima, con le manifestazioni previste nella prima metà del 2012, regolarmente partita. La seconda, del tutto ferma. E la mostra da tre milioni, faceva parte proprio del primo troncone del Circuito. Ma adesso, sono stati bloccati i finanziamenti anche per questa. Bloccati quasi del tutto. Perché dei 3,4 milioni previsti, al momento la Regione ha liquidato solo 90 mila euro. Questo è quanto fanno sapere dall’assessorato al Turismo. Il resto, è congelato. “La pratica – spiega il dirigente generale Alessandro Rais – è  al vaglio del Servizio 6 dell’assessorato. Al momento, quindi, è tutto fermo. Senza contare che, comunque, i fondi europei che fanno capo alla linea d’intervento 3.3.1.1. sono stati comunque stoppati da Bruxelles in attesa di verificare le modalità di spesa”.

Eppure, la Regione quei soldi s’è impegnata a pagarli. Lo ha fatto attraverso un decreto di impegno che risale al 10 settembre scorso. Agli sgoccioli della legislatura. Il responsabile del procedimento è il funzionario delegato del Servizio turistico regionale di Palermo Filippo Nasca. Quest’ultimo, però, avrebbe fatto sapere alla Regione, che la firma di quell’impegno di spesa, è giunto dopo l’invito (anche se in assessorato parlano di “pressione”) dell’allora dirigente generale Marco Salerno. Il dirigente, contattato da Live Sicilia, ha preferito non entrare nel merito della vicenda. Nasca, invece, conferma nella sostanza: “La norma prevede che il funzionario delegato – spiega – sia un mero esecutore. Il budget di un evento viene infatti deciso dal dirigente generale. È lui a firmare il decreto di impegno. Al funzionario delegato spetta solo il compito di eseguire l’ordine, cioè di stipulare il contratto”. Dall’assessorato, però, filtrano anche altre indiscrezioni. Il dirigente Nasca, infatti, per ben due volte si sarebbe rifiutato di firmare quel contratto. Alla terza volta ha dovuto desistere di fronte a un ordine di servizio del direttore Salerno.

Insomma, a prescindere dal “responsabile” di quella spesa, quei finanziamenti sono stati bloccati dall’assessorato guidato da Franco Battiato. Resta da capire, adesso, quali potranno essere i possibili strascichi legali, con la società toscana che può puntare su un decreto di impegno già esistente. E richiedere dopo quel “misero” anticipo di 90 mila euro, il resto: quasi 3.4 milioni. Che non sono serviti per portare la Gioconda in Sicilia, come detto. E nemmeno, a dire il vero, per finanziare una sola mostra. Ma quattro rassegne del “Circuito del Mito”, nella sezione “Mito contemporaneo”. Così descritte dalla Regione in una pagina web dedicata al “Circuito”. “A Taormina, Gio’ Pomodoro (10 maggio / 8 luglio) esprime la sua rivisitazione acuta e moderna del Mito che è alla base della civiltà dei popoli del bacino del Mediterraneo, dal mondo ellenico alla Magna Grecia”. Per questa mostra, la Regione ha stanziato oltre 1,2 milioni di euro. “A Trapani, sul sentiero storico – simbolico che porta al Parco Archeologico di Segesta, uno tra i siti dell’antichità più belli nel panorama mondiale, lo scultore costaricano Jiménez Deredia (10 maggio / 8 luglio) presenta un ciclo di sculture e di opere monumentali in bronzo e marmo bianco. Una selezione di opere monumentali dell’artista latino americano è ospitata all’interno dell’Aeroporto Birgi “Vincenzo Florio” per la prima volta deputato a luogo espositivo del contemporaneo, il centro storico di Trapani con il Corso Vittorio Emanuele di fronte alla Chiesa del Collegio dei Gesuiti (accanto all’attuale Liceo Classico “Leonardo Ximenes”) e la Piazza del Mercato del Pesce”. La mostra di Deredia invece sarebbe costata poco meno di 1,2 milioni (1,156, per l’esattezza). Terza mostra: “A Lipari, la Chiesa di Santa Caterina è lo spazio scelto per raccontare quarant’anni di lavoro del pittore Pino Pinelli (1 giugno / 8 luglio). Una vera e propria antologica, una mostra omnia, dove i tre elementi cari all’artista, lo spazio, il colore e la pittura si fondono nel contesto del Mito. Pinelli è celebre, ed in questo è Maestro assoluto, per le sue pitture disseminate che ci portano fin dentro il suo mondo”. E per entrare nel mondo di Pinelli la Regione aveva previsto una spesa di circa 570 mila euro. Infine, ecco la quarta e ultima mostra del “pacchetto”. “A Palermo, Gian Marco Montesano (11 maggio / 8 luglio) racconta i Miti del XX secolo. Al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo, Sala Gialla, il pittore torinese, caposcuola del medialismo, la corrente di revival pittorico, di matrice neo pop e fumettista, rivisita in chiave ironica e surreale, quasi grottesca, la storia ed il passato rileggendo, in modo personale, gli anni drammatici e cruciali della formazione dell’Europa fino al momento della sua crisi”. Il costo? Circa mezzo milione. “Visitare la Sicilia – si legge nella pagine illustrativa della rassegna – attraverso la contemporaneità delle arti figurative di Giò Pomodoro e Jiménez Deredia, Gian Marco Montesano e Pino Pinelli. E’ un percorso sulle orme del Mito, piacevole e suggestivo”. E anche costoso, secondo il nuovo governo. Troppo costoso. Troppi i tre milioni di euro. Anche perché la Gioconda non c’era.


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