Lo shopping...in edicola - Live Sicilia

Lo shopping…in edicola

La battaglia quotidiana dal giornalaio fra i bisogni di figli e figlie (ricariche telefoni, figurine, riviste patinate) e quelli dei genitori. Basteranno i soldi?

 

PALERMO – A cento metri da casa, quasi ogni giorno, si svolge una guerra. Fra la mamma, il (figlio) calciatore e la (filgia) velina. La velina è vorace di ricariche telefoniche: un chilometro prima del giornalaio, comincia a dare indicazioni stradali ben precise – dritto, mantieniti sulla destra, rallenta, accosta lì….brava!, dammi 15 euro – miranti a far sì che la mamma non devii, infilandosi in qualche traversa o passando a cento all’ora davanti all’agognato dispensatore di minuti & messaggi.

Come essa è solita fare. Quando non decide di mentire e dichiarare contro ogni evidenza che il giornalaio è chiuso, allagato, in sciopero, giorno libero, ha esaurito le ricariche etc. Il calciatore è vorace di figurine. Del calcio, of course. Ogni volta, la mamma dichiara che non acquisterà nemmeno un pacchetto, ogni volta finisce per comprarli.

Ogni volta la mamma vieta di aprirli in macchina, ogni volta il calciatore li apre e lascia un mucchio di cartaccia appiccicosa e incomprimibile (la carta dei pacchetti delle figurine ha qualcosa di vivo, resiste all’accartocciamento!).

Quando il calciatore non conosceva i numeri (ma l’arte di farsi comprare le figurine, quella sì), la mamma aveva l’ingrato compito di appiccicarle e occorre dire che le figurine sono una droga: si annoverano negli annali delle relazioni madre-figlio esortazioni mattutine del tipo: “vedi se Stefano ha Totti, ma se vuole Miccoli non glielo dare! Dagli un triplone più Buffon, magari”. Oppure: “mamma, Stefano ha finito il Milan!” “Ok. Oggi compriamo 10 pacchetti: vedrai che Allegri lo troviamo (e se no, vado a Milano e lo appiccico all’album in carne e ossa!)”. Dove Stefano è il compagno di banco-fornitore di figurine rare e preziose.

E dunque la mamma si ferma all’edicola del giornalaio. E comincia subito con l’essere attratta irresistibilmente dalle riviste di cucina: anno dopo anno, a febbraio giganteschi vassoi di frittelle con eventuali coriandoli e stelle filanti per guarnizione occhieggiano dalla vetrina; anno dopo anno la mamma pensa che, per una volta, un po’ di chiacchiere (70% di grassi, 30% di zucchero) che male possono fare? E queste della rivista sembrano così leggere e croccanti!

E che dire della torta a tre piani di pasta di zucchero con fiori e farfalle in colori pastello? Ma anche una raccolta di classici del pensiero ha le sue attrattive: alla mamma, per due euro, pare interessante perfino lo Pseudo Longino e il suo Del sublime. Oppure – perchè no? – 100 nuovissime diete e un metodo infallibile per una pancia piatta piattissima….tanto più che la rivista è ripiena di una meravigliosa (!?) borsa di tela in quattro colori-moda! Resta da decidere se sia meglio il turchese-mare-di-agosto o il viola-tramonto-di-Bali.

Certe volte l’occhio cade pure sui libri. Che dire? Tutto sembra così a portata di mano che pare un peccato non approfittarne! Fra Vespa e Camilleri la mamma scorge un libro nero, misterioso e ammiccante…mhm…la mamma è incerta.

È contraria, in linea di principio, ai best-sellers. Meglio aspettare, ha sempre pensato, e vedere se il libro resiste alla moda del momento. È contraria anche, in linea di principio, ai romanzoni rosa; alle fanciulle sospiranti e ai loro amati belli e abbronzati (e naturalmente ricchi e intelligenti). Ma il porno? Nella testa della mamma, l’80% della quale è già impegnata a fare la lista della spesa, scrivere un memo mentale sul bucato da ritirare, che sta per piovere, firmare la giustificazione per la velina che non è andata a scuola per un dolore di eziologia sconosciuta e localizzazione incerta (“sul fianco, a destra verso il centro, in alto: più chiara di cosi!” ha detto la velina); nel 20 % del cervello materno dunque si installa un dubbio molesto.

Proprio quando dal portafogli la mamma estrae una carta da 20 euro che spera vivamente bastino e anche avanzino (“dunque: quindici di ricarica, piu otto pacchetti di figurine, più I love Sicilia fa venti” “veramente…” “allora, faccia una ricarica da dieci, sei pacchetti e I love”) il dubbio malevolo cresce…E se – pensa la mamma – ci fosse qualcosa….mhm….diciamo che una…non sa, delle….cose…strane….nuove, che…volendo….anche per saperne parlare! Non necessariamente per metterle in pratica! O anche per metterle in pratica….magari….c’è un modo per…La mamma si ricorda ancora di quando in seconda media vide Hair al cinema e passò circa sei mesi con la sua compagna di banco a cercare di capire il significato della canzone del capellone biondo a cavallo di cui non si capiva un tubo, tranne “the masturbaaation…can be wriiight!” cosa che faceva presagire altre rivelazioni… in maledetto inglese!)

“Senta, ci metta anche ‘ste Cinquanta sfumature che le devo regalare ad una mia amica, l’arte dell’eloquenza dello Pseudo Longino per me e mi dia il resto di cinquanta!”

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