Gravina, monta la protesta |"Periferia discriminata" - Live Sicilia

Gravina, monta la protesta |”Periferia discriminata”

Decine di cittadini residenti nei quartieri di San Paolo e Fasano lamentano un “trattamento diverso” rispetto al centro cittadino. Intanto, il sindaco Rapisarda difende l’operato dell’amministrazione: “Facciamo tutto ciò che è nelle nostre possibilità - afferma a LIvesiciliaCatania - la responsabilità di tale disagio non è nostra”.

Ato3 caos rifiuti
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I rifiuti accumulati in strada

GRAVINA DI CATANIA – Ancora uno sciopero. Ancora un desolante spettacolo dinanzi agli occhi impietriti dei cittadini di Gravina. Ancora la “solita” mancata raccolta dei rifiuti, destinata ad ammorbare la dignità del territorio etneo. Anzi questa volta i disagi assumono un contorno ancora più surreale dopo le recenti dichiarazioni dell’amministrazione gravinese che il 6 febbraio scorso, in una nota diramata dall’ufficio stampa e pubblicata sul sito web etneo, attribuiva a Gravina la “palma” di comune più virtuoso tra i 18 che compongono l’Ato Simeto Ambiente.

“Gravina di Catania è l’ente che ha realizzato il maggiore risparmio grazie alla raccolta differenziata: ben 417 mila euro in meno che andranno a ridurre il costo reale complessivo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani – spiega il sindaco della cittadina etnea Domenico Rapisarda in merito ai dati sulla differenziata, resi pubblici recentemente dalla Simeto Ambiente. “Eppure – riprende il primo cittadino di Gravina – il Consorzio Simco ha sospeso il servizio di raccolta dei rifiuti nei comuni che fanno parte dell’Ambito Territoriale Ottimale”. I cancelli del cantiere, infatti, sono rimasti chiusi la scorsa settimana, non consentendo agli operatori della Gesenu, che pure si sono regolarmente presentati in servizio, di potervi accedere e mettere in moto i mezzi di servizio, peraltro lasciati a corto di carburante, per iniziare il loro quotidiano lavoro.

“E’ una tegola a ciel sereno – sostengono in una nota congiunta il sindaco Domenico Rapisarda e l’Assessore all’igiene ambientale Giorgio Fichera – che piove improvvisamente sul capo dei nostri concittadini e della nostra amministrazione, sempre puntuale nel pagamento, fino al 31 gennaio 2013, delle quote mensili dei servizi ricevuti e in tutti gli adempimenti legati al ripiano da parte della Regione Siciliana dei debiti pregressi dell’intero Ato 3”. “Per il nostro comune – continua Rapisarda – possiamo dire di aver sempre fatto di tutto per evitare di incorrere in certe criticità che invece, nostro malgrado, ci troviamo a subire. Nonostante la tempestività di intervento per l’adozione delle delibere di ripianamento del debito, cosi come proposto dell’autorità d’ambito e da quelle regionali, spiace dovere registrare che, per un asserito ritardo nella trasmissione della prevista documentazione da parte dell’Ato 3, la Regione non abbia avuto modo di considerare quanto invece puntualmente istruito e trasmesso anche da parte del nostro Comune favorendo, a causa di tale ritardo, il precipitare della situazione sotto il profilo igienico e sanitario delle nostre comunità”.

Cosa fare dunque per scongiurare tale nuovo impasse? “Oltre a tutelarci nelle opportune sedi, non possiamo che scusarci con i nostri concittadini per i disservizi non dipendenti da nostra volontà o inerzia cui andranno incontro, speriamo solo per qualche giorno ancora, invitandoli ad evitare, per quanto loro possibile, le concentrazioni di rifiuti sulle strade”. Monta intanto la rabbia dei cittadini, soprattutto delle periferie, che lamentano un trattamento non omogeneo rispetto ai residenti delle zone centrali e del centro storico. “E’ evidente che la responsabilità dei cumuli di rifiuti che sono visibili da quasi una settimana sul nostro territorio, soprattutto nei quartieri periferici, non è da addebitarsi all’amministrazione comunale – commenta un cittadino residente nel quartiere di San Paolo -. Tuttavia, è singolare il fatto che tale incresciosa situazione vada avanti ormai da diversi anni, senza che le nostre autorità riescano a sbrogliare una volta per tutte l’intricata matassa”. “Siamo stanchi di dover assistere ciclicamente a questi teatri, fatti di cumuli di immondizia che deturpano non solo l’arredo urbano, ma sporcano anche la nostra dignità in quanto esseri umani – lamenta una madre di due bambini, che chiede di essere citata come “una cittadina stanca” e dice di essere “decisamente allarmata” anche per la salute dei propri figli -. E’ sorprendente comunque che in alcuni quartieri siano stati rimossi i contenitori della raccolta differenziata e si induca la cittadinanza a tenere all’interno delle proprie abitazioni i rifiuti differenziati. Le nostre case devono forse diventare delle grandi discariche prima che qualcuno si accorga del pericolo per la nostra salute e la nostra dignità? Eppure i nostri politici sono pronti a chiedere il nostro voto in occasione di ogni tornata elettorale, ma con quale faccia?”


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