Fiera, Velodromo e Favorita | Per il catasto non esistono - Live Sicilia

Fiera, Velodromo e Favorita | Per il catasto non esistono

Il velodromo Paolo Borsellino

Sono oltre mille gli immobili comunali che non sono mai stati registrati al catasto: dai grandi impianti sportivi ad importanti uffici comunali, passando per terreni, appartamenti e magazzini. Il consigliere Russo: "Tutti senza agibilità, usiamo i tecnici della sanatoria anche se ridotti ad appena 45".

IL CASO DEGLI IMMOBILI COMUNALI
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Il consigliere comunale Mimmo Russo

PALERMO – La Fiera del Mediterraneo, la Favorita,  il Velodromo, il Diamante, lo Stadio delle Palme, l’ippodromo, la sede della Sesta circoscrizione, alcune postazioni decentrate, alcuni cimiteri, il mattatoio, gli uffici della Ragioneria generale. E ancora scuole, palestre, impianti sportivi come il PalaOreto e il PalaUditore, ville e uffici comunali, appartamenti, terreni, magazzini. C’è questo e tanto altro nello sterminato elenco degli immobili di Palazzo delle Aquile che per il catasto semplicemente non esistono perché non sono mai stati registrati. Oltre un migliaio di beni che, nel corso degli anni, per le motivazioni più disparate, non sono mai stati accatastati e che, pertanto, potrebbero essere privi del certificato di agibilità.

Questo quanto emerge dal lungo elenco, quasi una trentina di pagine, fornito dagli uffici dell’assessorato al Patrimonio alla commissione consiliare competente. “E dire che tutto è nato da un singolo caso – dice il consigliere Mimmo Russo, componente della commissione Bilancio – cioè quello di via Quadrio: un magazzino diroccato che il Comune non può affittare a un’associazione di anziani, che lo avrebbe anche rimesso a nuovo a proprie spese, perché il bene non è catastato”. Un caso limite raccontato da Livesicilia lo scorso dicembre, che vede Palazzo delle Aquile impossibilitato a poter affittare un proprio bene che rimane così fatiscente e abbandonato a se stesso, con relativo mancato incasso.

“Partendo da quel singolo magazzino – continua Russo – ho chiesto un elenco dettagliato di tutti gli immobili non catastati e ne è venuto fuori di tutto, tra cui anche centinaia di appartamenti, come quelli di via Fileti, assegnati ma privi dell’agibilità; oppure impianti sportivi che il Comune assegna ad associazioni o a privati, anche qui senza alcuna certificazione. Per questo chiediamo all’amministrazione di intervenire immediatamente”.

E nell’elenco figurano, inoltre, la villa Garibaldi, l’istituto Mattarella, i cimiteri dei Rotoli e dei Cappuccini, il deposito comunale, parti del mercato ortofrutticolo, le postazioni decentrate di Boccadifalco, Montepellegrino e Politeama, la scuola Salgari e diversi ex alloggi dei custodi degli istituti scolastici.

Dal Comune, comunque, tranquillizzano sull’assenza di pericoli legati alla sicurezza degli immobili: “Stiamo parlando di opere pubbliche – dice la dirigente Maria Anna Fiasconaro – quindi dotate del collaudo, che è stato regolarmente eseguito, quindi nessun pericolo per la sicurezza. La mancata catastazione comporta semmai un altro tipo di conseguenze: questi beni non si possono vendere o affittare”. Rimane però il dato che centinaia di immobili, alcuni dei quali peraltro assai importanti come gli impianti sportivi, per il catasto nemmeno esistono. “Il problema – continua la dirigente – è che la catastazione e il frazionamento sono gli ultimi passaggi dell’iter burocratico che riguarda le opere pubbliche, ed è la parte storicamente trascurata dagli uffici. E’ capitato, a volte, che eseguito il collaudo ci fosse un po’ di fretta nel consegnare il bene il più rapidamente possibile, trascurando per l’appunto di completare le procedure previste. Oggi le norme sono molto più stringenti e ci obbligano ad intervenire”.

Per questo piazza Pretoria sta preparando un protocollo d’intesa con l’Agenzia delle Entrate e gli ordini professionali di architetti, ingegneri e geometri. “S tratterà di un’operazione a costo zero per l’amministrazione”, tiene a precisare l’assessore al Patrimonio, Luciano Abbonato, che aggiunge: “Interverremo per porre rimedio al problema”.

Ma il consigliere Russo propone anche una possibile soluzione: destinare alla catastazione 25 tecnici, assunti in virtù della legge 26 del 1986 sulla sanatoria, oggi impiegati in altri uffici. “Inizialmente erano un centinaio – spiega Russo – ma negli anni, tra pensionamenti, progressioni di carriera o perché hanno trovato altra occupazione, questo bacino si è ridotto ad appena 45 unità, di cui 20 già assegnate all’Edilizia privata. Ne restano però 25 libere”. Numeri assai più bassi di quelli annunciati qualche mese fa dal sindaco Orlando che aveva previsto l’impiego di geometri, architetti e ingegneri per incrementare gli introiti provenienti dalla sanatoria, e che ora dovrà fare i conti con meno della metà dei tecnici ipotizzati. “Ma non ci saranno rallentamenti – spiega l’assessore all’Edilizia, Agata Bazzi – confidiamo nel fatto che a questi 45 si aggiungano anche altri dipendenti che, grazie anche gli incentivi, ci aiuteranno a smaltire tutte le pratiche dei condoni”.

I 25 tecnici in questione, al momento, sono sparsi un po’ ovunque: dall’ufficio di staff del consiglio comunale ai servizi educativi, dalle risorse immobiliari alla mobilità, passando per ambiente, direzione generale e città storica. E tra loro ci sono posizioni organizzative, progettisti, geometri e anche qualche sindacalista. “Ma questi andranno tutti alla sanatoria – spiega l’assessore Abbonato – anche perché sono stati assunti proprio per questo, aggiungendosi ai 20 che sono già stati mandati in via Ausonia. Per la catastazione ci avvarremo della collaborazione degli ordini professionali, a costo zero”.

“Siamo soddisfatti che la problematica emersa in commissione Bilancio abbia avuto un immediato riscontro – dice il presidente della commissione Francesco Bertolino -nel giro di poche settimane gli uffici competenti sono riusciti a far pervenire questo inventario. Siamo soddisfatti che l’assessore stia provvedendo a mettere a regime una parte consistente del patrimonio comunale, ma questa vicenda è l’ennesima dimostrazione di come questa città sia stata negli ultimi 12 anni non amministrata. Oggi invece c’è un’amministrazione attenta che nelle tante emergenze riesce anche a pensare al futuro”.

 


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