Catania, ecco le Liotrine | Tifosissime "rosazzurre" - Live Sicilia

Catania, ecco le Liotrine | Tifosissime “rosazzurre”

Mamme, mogli, bambine, fidanzate e nonne tutte insieme in nome del Catania. Alla passione per la formazione etnea il Club delle Liotrine coniuga l’amore per il sociale. Ad aprile, il primo Memorial Agata Licciardello per ricordare la compagna scomparsa prematuramente un anno fa.

Viaggio tra i supporters
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3 min di lettura

CATANIA. La più piccola si chiama Giordana e ha da poco soffiato due candeline. La saggia del gruppo invece Brigida: è nonna e incarna l’esatto contrario di quel motivetto del 62 canticchiato con tanta adrenalina da Rita Pavone. L’accorato appello, cioè, di una donna insospettita, abbandonata a casa da un fidanzato alle prese con campionati e partite di pallone. Ma i tempi cambiano e le domeniche dell’universo femminile nostrano si trasformano da rosa shocking in rossazzurre. A confermarlo è Cinzia Trovato, presidente delle Liotrine. Il club che raccoglie le tifose ufficiali del Catania Calcio. Quelle, per intenderci, che con la pioggia o con il sole munite di sciarpa e cappellino non rinunciano mai ad animare gli spalti della Curva nord.

Quando nasce esattamente il vostro club?

“Il 14 maggio del 2010. Inizialmente attraverso la creazione di una pagina Facebook in cui condividere la passione per il Catania. Successivamente, con un’inaugurazione ufficiale a cui hanno partecipato tutte le interessate al progetto. Ogni volta che prendevo parte ad una trasferta, mi rendevo conto della massiccia presenza maschile a discapito di quella femminile. Così, stimolata anche dal tifo in rosa organizzato delle altre squadre ho cercato di contattare altre ragazze coinvolgendole nella formazione di un gruppo tutto catanese. Al mio annuncio ha risposto subito Monica Arcidiacono che in realtà aveva già creato una pagina. Così, una sera ci siamo incontrate per cominciare a lavorare al club composto, attualmente, da dodici Liotrine”.

Tra queste anche una nonna…

“Sì, Brigida Barbera. Il marito non segue assolutamente il calcio, lei invece non si perde mai una partita ed è dotata di un’energia che ti coinvolge parecchio quando gioca il Catania. Le Liotrine, comunque, hanno anche una mascotte d’eccezione: la piccola Giordana. Ha due anni, ma è entrata a far parte del club a sei mesi”.

Seguite il Catania sempre?

“Certo. Quando è possibile anche in trasferta. Ultimamente, purtroppo, a causa del fatto che il calendario delle partite subisce spesso variazioni ci è impossibile prendere parte a tutte. Quando le date erano meno flessibili diventava più semplice trovare voli in offerta”.

Il vostro, essendo un club ufficiale, non potrebbe avere la possibilità di usufruire di sovvenzioni?

“Purtroppo no ed è un peccato perché in sinergia con il Calcio Catania si potrebbero organizzare tanti eventi coinvolgenti per la nostra squadra. Tutte le più grandi squadre ormai sono dotate di tifo femminile organizzato pronto a supportare”.

Come si svolge la settimana delle liotrine?

“Ci riuniamo una volta a settimana per organizzare striscioni e iniziative in vista della prossima partita del Catania”.

Tra un po’ si avvicina il derby…

“Siamo già state in trasferta a Palermo, quando il Catania lo gioca in casa per noi è un periodo ricco di preparativi, ansia mista a tanta adrenalina”.

Qual è il percorso da seguire per entrare a far parte della grande famiglia delle liotrine?

Nessuno in particolare. Bisogna semplicemente tifare il Catania con il cuore.

La vostra attività è legata anche al sociale.

“Nel nostro piccolo cerchiamo di coniugare lo sport ad iniziative che possano essere di sostegno collettivo. Abbiamo, ad esempio, organizzato con l’associazione Donne in Azione un “Un aperitivo contro il cancro” e dato una mano ai volontari dell’Aism. Ad aprile organizzeremo il primo Memorial Agata Licciardello: un triangolare di calcio che si svolgerà giorno 4 nei campi Usa 94 per ricordare la nostra amica liotrina scomparsa prematuramente ormai quasi un anno fa. A sfidarsi saranno due squadre: una composta dagli amici di Agata, l’altra da giornalisti”.


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