Sollevato a braccia per venti gradini | In piscina è proibito essere disabili - Live Sicilia

Sollevato a braccia per venti gradini | In piscina è proibito essere disabili

C'è un video che gira sul web (questo è un frame). Mostra un filmato che indigna e commuove. Un papà è costretto a sollevare la sedia a rotelle di suo figlio, per permettergli di accedere alla struttura. Sono immagini forti che raccontano la speranza e l'insensibilità delle istituzioni.

AGRIGENTO- La storia di un ragazzino diversamente abile di Agrigento, costretto ad essere trascinato con la sua carrozzina dalle braccia del padre per le rampe delle scale che conducono all’unica vasca della piscina comunale di Agrigento, sta facendo il giro del web. È stata la mamma dell’undicenne a fornire foto e video e a raccontare al blog “Una città per tutti”, spazio online che raccoglie le difficoltà di chi vive in carrozzella, quello che ogni giorno i genitori di un “disabile”devono fare per regalare al figlio il piacere di una bracciata. E’ così se vivi ad Agrigento e l’unica piscina pubblica non rispetta le più elementari norme per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

La norma che prevede che l’accesso alle strutture sportive e a tutti gli edifici pubblici sia garantito ai soggetti con ridotte o impedite capacità motorie risale agli anni ‘70, l’impianto comunale agrigentino è stato realizzato nel 1993, ma a distanza di vent’anni nessun adeguamento in tal senso è stato ancora apportato.

Circa venti gradini separano dalla gioia immensa che si prova a poter nuotare quando da una vita sei inchiodato ad una sedia a rotelle. Sono limiti che il papà del ragazzo sormonta con forza, pazienza e tanto amore. Tanta energia in ogni sollevamento del figliolo in carrozzina con una manovra in retromarcia. I primi anni era la mamma a portarlo in acqua, ma ora a causa dell’aumento di peso, sono solo le braccia più robuste del padre a poter affrontare la “scalata”. I gradini che portano all’unica vasca della struttura comunale della periferia di Villaseta non sono l’unica barriera architettonica da abbattere, manca perfino un sollevatore e gli istruttori di nuoto sono costretti a “lanciare” letteralmente in acqua i ragazzi con difficoltà. Per non parlare poi degli spogliatoi, dei servizi igienici e delle docce dello stesso impianto: tutte non a norma di legge.

“Ci sono dislivelli e avvallamenti nel pavimento – dice Antonio Cicero, consigliere comunale di Agrigento che sullo stato dell’impianto ha presentato già tre diverse interrogazioni a partire dal novembre del 2012 senza trovare alcuna risposta in merito – mancano i percorsi tattili per i non vedenti e perfino, trovare un semplice corrimano in questo impianto è qualcosa di straordinario”. Intanto, il sindaco di Agrigento Marco Zambuto ha diramato una nota stampa nella quale annuncia a breve la ripresa dei lavori di manutenzione della piscina. Il primo cittadino assicura una “tempestiva soluzione” e manifesta “vicinanza e solidarietà per i disagi procurati”. I ritardi nell’esecuzione dei lavori che interessano i locali adibiti a servizi igienici e degli spogliatoi che consentiranno il diretto accesso in vasca ai disabili, sono stati giustificati dalle notorie difficoltà finanziarie dell’ente dettate dai vincoli imposti dal rispetto del patto di stabilità.

 

 

 

 


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