Amia, operai ancora in piazza - Live Sicilia

Amia, operai ancora in piazza

Palermo, Gli operai tornano in piazza

La mobilitazione, organizzata dai sindacati, prenderà il via attorno alle 14.30 da piazza Indipendenza. Il corteo percorrerà le arterie principali della città per giungere davanti alla sede della Prefettura. Il lunedì di protesta arriva al termine di un weekend ad alta tensione, contraddistinto da un duro botta e risposta tra il sindaco Orlando e i commissari straordinari. Nel frattempo, tra polemiche e raccolta a rilento, la città affoga tra i rifiuti.

l'azienda sull'orlo del fallimento
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PALERMO – Quella di oggi potrebbe essere un’altra giornata di passione per l’Amia e per la collegata Amiaessemme, sempre più vicine al fallimento. Nel pomeriggio torneranno in piazza gli operai dell’azienda d’igiene ambientale, che chiedono risposte sul loro futuro occupazionale. La mobilitazione, organizzata dai sindacati, partirà attorno alle 14.30 da piazza Indipendenza; il corteo percorrerà le arterie principali della città per giungere davanti alla sede della Prefettura. Tutt’altro che da escludere eventuali disagi alla circolazione.

Il lunedì di protesta giunge al termine di un weekend ad alta tensione, contraddistinto da un duro botta e risposta tra Orlando e i commissari straordinari della Partecipata, quest’ultimi accusati dal primo cittadino di percepire un compenso annuo, pari a circa 700mila euro, spropositato considerando quello che, a detta del sindaco, sarebbe stato il reale contributo offerto per garantire un futuro all’azienda: “Potrebbero anche guadagnare un solo euro l’anno – ha tuonato Orlando – sarebbe anche troppo rispetto allo sfascio che hanno prodotto e ai disservizi che hanno procurato alla città e ai cittadini. Il caso dell’Amia è di gravità eccezionale, frutto di una scandalosa casta che ha distrutto una grande azienda e messo in ginocchio la città. Ho lasciato un’azienda ricca, 6 milioni di utili nel 2000 e un tesoretto investito in Titoli di Stato, e ho trovato un’azienda saccheggiata da amministratori barbari che dovrebbero solo vergognarsi”.

La replica dei commissari non si è fatta attendere: “Rendiconteremo al centesimo quello che il ministero dello Sviluppo liquiderà alla fine della procedura di amministrazione straordinaria. Abbiamo avuto degli acconti in vista di quella che sarà la liquidazione finale. I compensi dei commissari straordinari sono determinati dal ministero sulla base delle tabelle dei curatori fallimentari. Si tratta di parametri oggettivi, che si riferiscono all’attivo e al passivo, il calcolo è preciso”.

Polemiche a parte, nel fine settimana si è anche discusso di possibili soluzioni. Secondo Orlando gli scenari percorribili sarebbero soltanto due: la dichiarazione di fallimento o la requisizione della società da parte del Prefetto Postiglione. Quest’ultimo, però, ha espresso più d’una perplessità sulla seconda ipotesi: “La requisizione è un provvedimento straordinario – ha affermato – che dispone l’acquisizione temporanea di beni mobili e immobili nel caso di evento improvviso e imprevedibile, che determini situazione di pericolo”.

In tutto questo, la raccolta prosegue a rilento mentre la città affoga tra i rifiuti. A tal proposito, i vertici dell’azienda hanno stigmatizzato il comportamento dei lavoratori che, nella giornata di domenica, non si sarebbero presentati al lavoro. Un atteggiamento che – a detta dei commissari – faciliterebbe strumentalizzazioni sulle reali motivazioni dello stato fallimentare dell’azienda.


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