Cobas-Cub: "Nessun lavoratore | deve essere licenziato" - Live Sicilia

Cobas-Cub: “Nessun lavoratore | deve essere licenziato”

"l fallimento, l'inaffidabilità degli enti non l'hanno causata i lavoratori, che invece continuano a pagare colpe che non hanno".

Le reazioni/3
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PALERMO – Una nota del Coordinamento sindacale di Base Formazione Professionale Sicilia, di Cobas Scuola e Cub Scuola, saluta positivamente la circolare dell’assessorato che invita gli enti a sospendere i licenziamenti. “L’abbiamo chiesta in tutte le occasioni all’assessore – si legge nella nota -, prontamente e in solitudine visto che non ci risultano analoghe iniziative. Abbiamo chiesto al primo Ente, che ci comunicava l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo, di attenersi al Contratto nazionale di lavoro e alle norme regionali in tutela dei lavoratori della formazione professionale”.

“Ora si apre un’altra fase di lotta per la difesa del diritto al lavoro, crediamo e continueremo a spenderci per creare fronti unitari dei lavoratori, forti della consapevolezza che i lavoratori chiedono difesa sindacale oltre le sigle di appartenenza, oltre le passerelle mediatiche”.

“Continueremo a difendere e sostenere la nostra proposta di riforma verso un sistema interamente gestito da un soggetto pubblico – prosegue la nota dei sindacati -, dove le risorse professionali dei lavoratori vengano realmente utilizzate e valorizzate, per una formazione professionale che nel rispetto del diritto di cittadinanza di tutti diventi un ‘bene comune e non più una cassa comune'”.

“Nessun lavoratore della formazione professionale doveva o deve essere licenziato, chiediamo con forza un intervento chiaro che consenta il recupero al lavoro di tutti, il dissesto, il fallimento, l’inaffidabilità degli Enti non l’hanno causata i lavoratori, che invece continuano a pagare colpe che non hanno”.

Poi i sinadacati avanzano una proposta: “Mesi di Cazza integrazione in deroga e di ritardo delle spettanze dovute e non ancora percepite, oltre al 20% ad integrazione della Cigd non ancora erogate, hanno dissanguato i lavoratori e le loro famiglie. Non si possono ancora chiedere sacrifici, la strada della riforma, se veramente la si vuole, deve passare attraverso l’attivazione di tutti i meccanismi finanziari e legislativi idonei a garantire che non siano sempre i lavoratori a pagare”.


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