Consuntivo 2012, arriva| il parere positivo dei Revisori - Live Sicilia

Consuntivo 2012, arriva| il parere positivo dei Revisori

Francesco Bertolino

I revisori dei conti esprimono parere favorevole al consuntivo 2012, anche se non mancano alcune criticità. Soddisfazione dell'assessore Abbonato e del presidente di commissione Bertolino.

PALERMO – I Revisori dei conti danno parere positivo al consuntivo 2012 della giunta Orlando, ma raccomandano di “vincolare una cospicua parte dell’avanzo di amministrazione per le probabili passività potenziali derivanti dal sistema delle partecipate”. Questo quanto si legge nel documento firmato da Antonio Maraventano, Fulvio Coticchio e Francesco Vetrano e inviato al consiglio comunale, cui adesso spetterà approvare la manovra.

Il consuntivo, approvato a fine aprile, segna un significativo incremento degli investimenti (passati da 58 a 250 euro pro capite), una drastica riduzione della spesa per il personale (diminuita da 425 a 410 euro pro capite) e della spesa corrente in generale (-10%), l’aumento dell’autonomia finanziaria (dal 36% al 46%) e la riduzione dell’indebitamento (-8%), la diminuzione del numero dei dipendenti, passati da uno ogni 75 residenti a 1 ogni 78, e l’incremento dell’avanzo di amministrazione: 56 milioni di cui 30 in teoria non vincolati ma che nei fatti lo sono visto che le entrate sono a destinazione vincolata. Niente tesoretti o risorse nuove da usare nel previsionale, quindi, ma un minore indebitamento.

A conti fatti, nel 2012 il Comune vanta 838 milioni di entrate correnti (di cui 336 tributarie, 446 trasferimenti e 55 extratributarie) e 267 milioni in conto capitale (rispetto ai 17,6 del 2011). Un trend, quello per esempio delle entrate dai tributi, in continua crescita dal 2008 ad oggi con quasi 100 milioni in più. La spesa corrente ammonta a 703 milioni (la più bassa dal 2008 ad oggi), mentre quella per investimenti passa dai 38 milioni del 2011 ai 163 del 2012. L’indebitamento complessivo si riduce da 301 a 275 milioni nell’arco di un solo anno, quasi dimezzandosi rispetto a cinque anni fa. Il personale comunale costa 268 milioni, mentre i lavori pubblici passano dai 31 del 2011 ai 150 del 2012.

“Questo consuntivo conferma la messa in sicurezza dei conti pubblici del comune di Palermo – commenta l’assessore Luciano Abbonato – quello che emerge chiaramente da questi numeri è che, sebbene le difficoltà non possano dirsi completamente superate, sicuramente c’è un segnale preciso di inversione di marcia che ci fa guardare al futuro con più ottimismo. Le difficoltà per alcuni aspetti permangono, come hanno certificato i Revisori, ma si conferma che si riduce il debito così come la spesa corrente o quella del personale. E’ sceso l’indebitamento dell’8 per cento, cresce l’avanzo di amministrazione: tutto dimostra che c’è stata un’inversione di marcia. Adesso il periodo di crisi acuta è alle spalle, anche se c’è ancora da fare. I tempi del consiglio? Dovrebbero essere celeri”.

“E’ stato un anno significativo, a dimostrazione dell’ottimo lavoro svolto dall’assessore che ha visto impegnato il consiglio nell’approvazione di atti di fondamentale importanza – commenta il presidente della commissione Bilancio Francesco Bertolino – quest’anno abbiamo già alle spalle un consuntivo, un assestamento, l’aumento di Imu per la seconda casa e adesso, per il secondo anno consecutivo, approviamo un consuntivo prima del bilancio di previsione. Consuntivo che dimostra l’operazione di risanamento portata avanti da questa amministrazione: un esempio su tutti la riduzione del debito nei confronti dell’Amat, la riduzione della spesa corrente del dieci per cento e l’aumento considerevole delle spese in conto capitale. Proprio ieri in commissione è arrivato anche il parere favorevole del collegio dei Revisori che rileva alcuni punti critici, e per tale motivo lunedì è stato convocato il collegio in commissione”.

Criticità che riguardano la bassa capacità di riscossione di tributi e multe, i troppi debiti fuori bilancio, le troppe spese nel 2011 di missioni e spese di rappresentanza, disallineamento dei crediti con le partecipate, la mancanza di un piano di sviluppo per le aziende, la grave situazione dell’Amat.

 


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