Gli ecomostri di Lido Rossello | Legambiente: "Bisogna abbatterli" - Live Sicilia

Gli ecomostri di Lido Rossello | Legambiente: “Bisogna abbatterli”

Gli ecomostri di Lido Rossello

Secondo Claudia Casa, presidente del circolo Rabat e componente della segreteria regionale Legambiente, l'unica direzione da seguire è quella dell’abbattimento.

REALMONTE (AGRIGENTO) – È una lettera piena di rabbia quella inviata da Claudia Casa, presidente del circolo Rabat e componente della segreteria regionale Legambiente. Casa si scaglia contro “l’atteggiamento dilatorio” dei proprietari dei 3 “ecomostri”, come ormai vengono identificati i tre scheletri di cemento che risiedono sulla spiaggia di Lido Rossello, deturpando un territorio che è un vero e proprio paradiso terrestre. Dalla loro parte i proprietari di questi edifici hanno chiesto invece l’annullamento della demolizione e hanno proposto alla Soprintendenza un progetto per completare i fabbricati per un uso residenziale. Il progetto è stato respinto in quanto le opere sono abusive. L’unica direzione da seguire, secondo Casa, è quella dell’abbattimento.

Secondo Casa, “dal 30 novembre 2012 – data in cui l’amministrazione Puccio ha notificato ai proprietari dei tre manufatti abusivi l’ordinanza di demolizione – sono trascorsi ormai quasi sei mesi, un tempo quindi ben superiore, e di molto, rispetto ai canonici 90 giorni entro i quali le ditte proprietarie avrebbero dovuto procedere ai lavori di demolizione. Se a questo si aggiunge che il 22 marzo scorso il Tar ha respinto la richiesta di sospensione del provvedimento di demolizione avanzata dai proprietari, che il 26 marzo la Soprintendenza di Agrigento ha invitato il Comune ad attivarsi per acquisire e demolire i tre manufatti abusivi e che il 30 marzo la polizia locale del Comune di Realmonte ha verificato il mancato adempimento delle ordinanze di demolizione, si comprende bene che la ‘palla’ è ormai nelle mani del Comune e che questo deve attivare le procedure di acquisizione degli immobili e dell’area di sedime al patrimonio comunale e procedere autonomamente alla loro demolizione. A nulla valgono in questo senso le tesi dei proprietari secondo cui l’appello da loro proposto innanzi al Cga avverso il rigetto della sospensiva da parte del Tar produrrebbe effetti sospensivi dell’originario termine per la demolizione”.

Abbattimento è anche la parola d’ordine per l’altro fabbricato abusivo che si trova nelle vicinanze della Scala dei Turchi per cui però i lavori procedono a rilento. La fine dei lavori è infatti prevista per il 6 giugno, ma questa data difficilmente verrà rispettata. Il motivo del rallentamento dei lavori può essere spiegato dal fatto che la ditta che ha presentato il progetto di demolizione (la stessa che è proprietaria dell’immobile), vuole aspettare il giudizio del Tar sulla richiesta di sospensione dei lavori. Il sindaco di Realmonte Piero Puccio ha però precisato che la sentenza non cambierebbe nulla e che i lavori devono essere ultimati nel minor tempo possibile e prima che inizi la stagione balneare.


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