Camera deserta per il capitano | "Preso l'attentatore" - Live Sicilia

Camera deserta per il capitano | “Preso l’attentatore”

Il capitano Giuseppe La Rosa

In Afghanistan si resta. Ma i politici dimenticano il sacrificio di un italiano.

L'annuncio
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2 min di lettura

ROMA- E’ stato arrestato il presunto attentatore dell’attacco di sabato scorso a Farah in Afghanistan in cui è morto il capitano Giuseppe La Rosa e di quello di ieri nella stessa area che non ha provocato vittime italiane. Lo ha detto il ministro della Difesa Mario Mauro riferendo alla Camera che l’uomo, di circa 20 anni, si chiama Walick Ahmad ed ha reso “piena confessione assumendosi tutta la responsabilità” dei due atti. I fatti, ha aggiunto, dovranno comunque essere accertati dalla magistratura.

“Profonda amarezza” è stata poi espressa dal ministro  per “l’Aula della Camera vuota” durante la sua informativa sull’attentato in Afghanistan che ha provocato la morte del capitano. Questa informativa, ha ricordato il ministro, “avviene su richiesta di molti gruppi presenti in Parlamento per sottolineare l’indispensabilità di una presa di coscienza del Parlamento stesso e ringrazio i deputati presenti e che potranno interloquire con il Governo, ma non posso non sottolineare l’amarezza profonda nel vedere questa Aula vuota. La vita di Giuseppe La Rosa – ha sottolineato – serve a comprendere il nostro compito e la nostra missione. A chi dovrebbe guardare la politica se non a un uomo come Giuseppe?”.

In ogni caso, la missione in Afghanistan continua. L’intendimento del Governo è di “proseguire la partecipazione alla missione Isaf in Afghanistan, concludendola secondo i tempi stabiliti nel 2014”, ha detto il ministro. Da più parti, ha proseguito il ministro, “si chiede un’accelerazione nel ritiro del nostro contingente, ma ci sono due fattori che la rendono impossibile: in primo luogo la necessità di non mettere a rischio la sicurezza dello stesso contingente, in una fase particolarmente delicata quale è sempre quella del ripiegamento, procedendo con il ritiro accelerato delle componenti operative. In secondo luogo – ha aggiunto – l’indisponibilità sia di sufficienti vie di comunicazione nella regione, sia di vettori aerei, navali, terrestri per la concomitante richiesta di tutti i Paesi della coalizione internazionale”.


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