Salvi: "Difficile la lotta alla zona grigia della Mafia" - Live Sicilia

Salvi: “Difficile la lotta alla zona grigia della Mafia”

Il Procuratore Capo di Catania, Giovanni Salvi non è voluto mancare alla commemorazione, organizzata da AddioPizzo, dedicata alla memoria di Paolo Borsellino e agli uomini della sua scorta.

LOTTA ALLA MAFIA
di
2 min di lettura

Il procuratore Giovanni Salvi

CATANIA – Dalle aule di giustizia di piazza Giovanni Verga alla scuola Maiorana di Catania insieme ai volontari delle associazioni antimafia catanesi sullo sfondo del murale realizzato dai volontari di Addiopizzo. Il Procuratore Capo di Catania, Giovanni Salvi non è voluto mancare alla commemorazione dedicata alla memoria di Paolo Borsellino e agli uomini della sua scorta. Il magistrato palermitano vittima del tritolo di Cosa nostra in via D’Amelio. Una giornata tragica su cui la magistratura a distanza di 21 anni è ancora impegnata alla ricerca della verità. Salvi sottolinea l’importanza della memoria e dell’impegno antimafia ma anche il difficile contrasto alla zona grigia composta da colletti bianchi e politici.

Procuratore l’abbiamo lasciata ieri dopo tre giorni trascorsi a sostenere l’accusa ad un ex uomo delle istituzioni la ritroviamo questo pomeriggio in prima fila per ricordare un magistrato che ha sacrificato la sua vita per lo Stato. Quanto importante continuare a cercare la verità?

“È importante sia la ricerca della verità quanto ricordare. Borsellino ci ha lasciato degli insegnamenti che sono alla base della memoria, che non tramontano al di là della responsabilità penale che può essere accertata. Un’altra è la responsabilità politica e morale differente da quella giudiziaria ma non per questo meno importante, ricordo quando Borsellino disse “parlate della mafia parlatene come volete ma parlatene”.

Senza entrare nel merito del processo in cui dopo 21 anni lo Stato siederà dietro il banco degli imputati con i capi di Cosa nostra. La sentenza Mori-Obinu che significato ha? Si è parlato di una verità che si allontana.

Questo può dirlo solo chi pensa che la verità sia posseduta da qualcuno, ma se invece nelle aule di giustizia si accerta se una persona e responsabile o meno bisogna portare rispetto alla verità processuale.

Quanto è difficile attaccare il livello più alto della società da un punto di vista giudiziario?

Dipende da quale si considera il livello più alto. Falcone diceva che il livello più alto della mafia fosse quello composto da Totò Rina, Leoluca Bagarella e Bernardo Provenzano. I componenti della Commissione di Cosa nostra sono tutti in carcere, lo Stato ha avuto una vittoria straordinaria che fino a pochi anni fa era qualcosa di impensabile. Se intendiamo il livello composto da politica e imprenditoria è sicuramente un livello difficile da raggiungere. Essendo una, possiamo definirla, zona grigia d’ombra. Nonostante questo, tanto è stato fatto anche a Catania.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI