"Non è stata colpa dell'imprevisto" | "Ma non si può morire così" - Live Sicilia

“Non è stata colpa dell’imprevisto” | “Ma non si può morire così”

L'assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino ha avviato accertamenti sul caso della donna morta all'ospedale di Sciacca dopo avere dato alla luce un neonato. La rabbia dei familiari.

Morta di parto
di
3 min di lettura

PALERMO – L’assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino ha avviato accertamenti sul caso della donna morta all’ospedale di Sciacca dopo avere dato alla luce un neonato. La puerpera, Antonella Seminara, 40 anni, ha avuto un’emorragia da parto all’ospedale di Nicosia e ha dovuto aspettare due ore, per un guasto all’elicottero, per essere portata con l’elisoccorso al nosocomio di Sciacca, l’unico in cui c’era un posto libero nel reparto di Terapia intensiva.

Borsellino ha chiesto al commissario dell’Azienda sanitaria di Enna e agli uffici competenti di acquisire con urgenza ogni dettaglio sulle modalità dell’assistenza prestata alla donna e sulle cause del decesso. ”Il commissario dell’Azienda è stato informato sull’accaduto direttamente da me – dice l’assessore Lucia Borsellino, – avendolo prontamente contattato per le vie brevi, non appena appresa la notizia. E’ necessario fare immediatamente chiarezza su quanto verificatosi al fine di accertare tutti i fattori che hanno concorso al determinarsi dell’evento, compresi eventuali connessi profili di responsabilità”.

Le ulteriori dichiarazioni dell’assessore
“E’ presto per una conclusione, ma dai primi accertamenti non sembra essere stato l’imprevisto occorso all’eliambulanza ad avere determinato l’esito fatale di una condizione patologica certamente difficile”. Lo afferma l’assessore regionale alla Sanità, Lucia Borsellino. “L’accertamento dei fatti è doveroso anche per i familiari cui sono vicina – aggiunge – oltre alle relazioni su come si sono svolti i fatti, ho già chiesto al Ministero di procedere a un’ispezione congiunta”.

Dai primi elementi disponibili all’assessorato alla Sanità della Regione Siciliana “risulta che l’eliambulanza, in partenza dalla base di Caltanissetta ha avuto un guasto, non prevedibile, quando era già in volo” e che “per questo si è reso necessario predisporre un secondo volo che è partito da Palermo”. Secondo quanto riportato dalla direzione sanitaria del Presidio nei confronti della paziente sarebbero state “messe in atto tutte le misure terapeutiche del caso” e deciso “il trasferimento della paziente in rianimazione nell’immediato postoperatorio”. Tramite la centrale operativa del 118 viene accertata la disponibilità nella rianimazione dell’ospedale di Sciacca ed attivata la chiamata dell’elisoccorso. Intorno alle 23,30, quando l’ambulanza è pronta per partire, viene comunicato che l’elicottero in partenza ha subito un guasto tecnico. Nel giro di pochi minuti la Centrale Operativa richiama avvertendo che un altro elicottero sarebbe partito da Palermo con un tempo di attesa previsto di circa 50 minuti. ”In questo periodo – si legge nella relazione – mentre la paziente resta in ambulanza debitamente assistita dai rianimatori e dai ginecologi, vengono allertati i carabinieri, che contemporaneamente richiama l’ospedale di Enna per verificare se si fossero liberati posti in rianimazione. L’attesa prosegue fino alle 24, ora in cui si parte alla volta della elisuperfice che viene raggiunta attorno alle 0,30 per il rendez-vous con l’elicottero che si aspetta in arrivo da Palermo e che atterra con un certo ritardo a causa di folate di vento. La paziente, sempre adeguatamente trattata, fino alle 24 si è mantenuta con parametri vitali stabili. Attorno alle 0.20 i parametri vitali della paziente peggiorano e si assiste ad un notevole aumento del sanguinamento. In tali condizioni viene presa in carico dal rianimatore dell’eliambulanza che decolla all’1,10 in direzione di Sciacca”.

“Vogliamo la verità”
”Siamo ancora più arrabbiati di ieri. Mia cugina è sequestrata in ospedale e ancora non è stata eseguita l’autopsia. Vogliamo la verità su quanto è successo e vogliamo sapere se qualcuno ha sbagliato e con la sua negligenza ha uccisa Antonella”. Lo dice Piero Seminara, cugino di Antonella Seminara, la donna di Gangi (Palermo) morta dopo il cesareo. ”Non si può morire così al primo parto. Dopo un’ora e mezza di attesa per il cesareo ‘d’urgenza’, abbiamo saputo che il bambino non ce l’aveva fatta, mentre lei stava bene ma doveva essere trasportata per ulteriori accertamenti all’ospedale di Sciacca con l’elisoccorso. Invece è rimasta in ambulanza due ore e mezza senza monitoraggio”. ”O questa sanità in Sicilia si rimette in piedi – conclude – dando un’assistenza vera ai malati, o è meglio che chiuda: almeno sappiamo con chiarezza che dobbiamo andare fuori dall’isola per le cure”.

(Fonte ANSA)

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI