Nasce la Srr, addio agli Ato - Live Sicilia

Nasce la Srr, addio agli Ato

Una delibera consiliare manda in soffitta il vecchio Ato e sancisce la costituzione della Srr e l'approvazione del suo statuto. La Srr si chiamerà “Palermo Area Metropolitana” ed è stata creata in consorzio con i comuni che faranno parte della futura città metropolitana.

LA RIFORMA REGIONALE SUI RIFIUTI
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PALERMO – Il Consiglio comunale di Palermo ha applicato tramite una delibera la legge regionale sulle Srr, le società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti create dalla riforma degli Ato nel 2010. Il provvedimento sancisce la costituzione della Srr e l’approvazione del suo statuto, due passaggi obbligatori che la Regione ha richiesto di portare a termine entro il 30 settembre, così da garantire il transito nell’organico della nuova società di tutto il personale del vecchio Ato 3 “Palermo Ambiente”. La Srr, che si chiamerà “Palermo Area Metropolitana”, è stata creata in consorzio con gli altri 16 comuni, da Bagheria a Villabate, da Cinisi a Termini Imerese, che nell’ipotesi di legge regionale costituiranno la città metropolitana di Palermo.

La delibera di stamane ha approvato lo statuto della Srr predisposto dai consigli degli altri comuni consorziati apportando soltanto una correzione di tipo tecnico: è stato cassato, infatti, il comma 1 dell’articolo 18 in base al quale “la decadenza della carica di sindaco di un comune consorziato fa decadere anche l’eventuale carica di amministratore”. Per il resto, il provvedimento è stato ratificato così com’era, senza emendamenti o modifiche sostanziali, onde evitare che il documento dovesse tornare indietro ai consigli consorziati e ricominciare da capo l’iter di approvazione. L’atto costerà alle casse comunali circa 94 mila euro, dei quali 84 mila per la quota capitale spettante a piazza Pretoria e 10 mila per le spese notarili.

Come spiega una circolare dell’assessore regionale Nicolò Marino, grazie alle Srr i comuni potranno decidere se esternalizzare il servizio affidandolo a privati attraverso un bando pubblico, fondare società miste pubblico-privato, oppure, come ultima opzione, dar vita a nuove partecipate per gestire il servizio in house. A prescindere dalla scelta del comune (o dei comuni consorziati), in attesa dell’applicazione definitiva della legge del 2010 la Regione ha concesso agli enti locali di costituire le Aro, Aree di Raccolta Ottimale, che in linea di massima sono circoscritte ad un solo comune. La Rap, ad esempio, attualmente opera nell’ambito di competenza dell’Aro Palermo. Un domani, quando ci sarà la città metropolitana, si potrà pensare se e come riorganizzare la gestione del servizio.


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