Aps, l'appello dei lavoratori: |"Tempo scaduto" - Live Sicilia

Aps, l’appello dei lavoratori: |”Tempo scaduto”

"Si mantiene, intorno al Servizio idrico Integrato una continua e sempre più grave inerzia delle Istituzioni preposte in relazione a quello che è un servizio pubblico essenziale", scrivono i dipendenti

La lettera
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PALERMO – A un passo dal salto nel buio, i dipendenti di Acque potabili siciliane scrivono un’accorata lettera aperta rivolgendo un disperato appello alle Istituzioni. “Consapevoli della difficile situazione – scrive il comitato dei valoratori di Aps -, rivolgiamo un ultimo appello a chi, attore all’interno delle istituzioni e dei processi di governance, ha la responsabilità politica, morale e umana di assicurare il diritto al lavoro, alla salute e all’accesso alle risorse in maniera equanime per tutta la popolazione. Si mantiene, intorno al Servizio idrico Integrato una continua e sempre più grave inerzia delle Istituzioni preposte in relazione a quello che è un servizio pubblico essenziale primario e alla tutela dei livelli occupazionali, per un settore che necessita di risorse umane competenti. La gravità della situazione, che prelude al mancato accesso alla risorsa idrica per le famiglie della provincia, alla perdita del lavoro per i dipendenti dell’azienda, la conseguente dispersione del capitale di capacità e competenze accumulato fino ad oggi, ed alla crisi istituzionale che oggi si instaura nel settore, impone ai dipendenti di APS di appellarsi al senso di responsabilità delle Autorità Competenti”.

“Specificando che, finora in concreto, gli unici a preoccuparsi attivamente della continuità del servizio idrico integrato nella provincia di Palermo sono soltanto i 52 Sindaci della provincia e noi Lavoratori di APS – accusano i dipendenti -. Nel corso del vertice con l’assessore regionale all’Energia Nicolò Marino e il sindaco professor Leoluca Orlando i 52 sindaci dei Comuni della provincia e i rappresentanti dei lavoratori di APS hanno espresso la loro esasperazione e la loro indignazione per il seguitarsi di questo comportamento evanescente della politica. Intanto dopo numerosi rinvii, l’Assemblea Regionale Siciliana non ha ancora approvato la tanto attesa legge di riordino del Servizio Idrico Integrato, che dovrà peraltro recepire il risultato del referendum nazionale per l’acqua pubblica, e si continua a discutere da mesi su chi e come dovrà rilevare il servizio in maniera transitoria ed in attesa della approvazione delle legge, senza mai ottenere risultati tangibili ed ora siamo arrivati al capolinea”.

Per i lavoratori “al vuoto della normativa si registra anche un vuoto istituzionale aggravato dall’abolizione delle Province e delle Autorità d’Ambito Territoriale lasciando così spazio a facili giochi delle parti e scarico delle responsabilità (come è emerso anche nel corso dell’incontro di Ieri) . La gravità della situazione e l’emergenza di natura igienico sanitaria ed anche ambientale – proseguono – necessitano di una risposta immediata, è necessario che Regione ed ATO intervengano immediatamente ed attuano quanto già deciso nel corso del vertice di ieri (“affidare le reti dei 52 comuni palermitani in mano ad AMAP ….) e pertanto invitiamo il Governo Regionale a predisporre: l’ordinanza (decreto presidenziale) per autorizzazione il Commissario Straordinario della provincia di Palermo e dell’ATO 1, alla gestione provvisoria del Servizio Idrico Integrato dei 52 comuni della provincia mediante affidamento del servizio alla società AMAP; la concessione, da parte della Regione Siciliana di un adeguato fondo di rotazione (o in assenza di questo di un prestito o di un qualsiasi altro idoneo strumento finanziario) per un importo tale da garantire la copertura finanziaria dei costi di gestione dello START-UP della nuova società, fino al raggiungimento dell’autosostenibilità finanziaria attraverso la riscossione dei ruoli emessi (a seguito delle fatturazioni ).

“Confidiamo nel senso del dovere e di responsabilità della classe politica – scrivono i dipendenti – e rispettiamo le loro decisioni e la volontà privilegiare il pubblico…. ma riteniamo che, qualora la Regione, alla fine di questo ultimo percorso, non può o non riesce a trovare la soluzione indicata nel vertice di ieri, …. se vuole evitare la catastrofe dovrà farsi carico di affidare il servizio transitorio (fino a riordino del servizio idrico) alla società Onda Energia, che è pronta e disponibile a rilevare il servizio a costi zero (e che ha gia presentato una ulteriore offerta economica, che per quanto ne sappiamo recepisce le osservazioni fatte dalla Curatela Fallimentare). Intanto se l’Impegno preso ieri non sarà mantenuto, Il tribunale fallimentare di Palermo, il 31 del mese inizierà la consegna delle reti ai Sindaci, processo che sarà completato il prossimo 7 febbraio, che in altri termini vuol dire cessazione della società APS, licenziamento collettivo dei lavoratori e obbligo, per tutti i Sindaci, di gestire in maniera diretta il servizio Idrico integrato, loro malgrado (le casse Comunali non lo consentono….). Tutto questo, com’è facilmente dimostrabile, è anche fuori legge e quindi sarà un pasticcio e non solo politico”.


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