Mezzi a metano, busvie, telecontrolli| per abbattere l'inquinamento - Live Sicilia

Mezzi a metano, busvie, telecontrolli| per abbattere l’inquinamento

Da sinistra Sergio Marino, Antonino Mazzon, Cesare Lapiana, Antonio Gristina, Domenico Caminiti, Sergio Forcieri

Il Comune presenta a villa Niscemi la nuova flotta a basse emissioni che comprende anche i mezzi per le potature. Presto arriveranno anche 18 autobus a metano, ma il progetto prevede novità anche per il centro città.

la presentazione a villa niscemi
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PALERMO – Sedici mezzi a metano, nuovi di zecca, che ne sostituiranno altrettanti ma inquinanti grazie a un progetto del ministero dell’Ambiente del 2007. E, da qui al 2015, la flotta a bassa emissione toccherà quota 31 nell’ambito di un finanziamento che prevede autobus rispettosi dell’ambiente, cordoli e telecamere, videocontrollo degli accessi dello Zen, nuovi stazioni di servizio e un incremento del car e del bike sharing. Queste le novità presentate stamane a villa Niscemi nel corso di una conferenza stampa dall’assessore all’Ambiente Cesare Lapiana, dal presidente dell’Amat Antonio Gristina e da quello della Rap Sergio Marino.

“Dopo sette anni – ha detto Lapiana – questo progetto del ministero dell’Ambiente è iniziato, i tempi forse sono stati un po’ lunghi ma oggi sono arrivati a conclusione. E’ un programma complesso che prevede non solo l’acquisto di mezzi, ma anche il miglioramento della qualità dell’aria con le busvie. E’ un programma che il Comune ha voluto condividere con le sue aziende, in particolare con Amg, Amat e Rap, oltre al Coime”.

Un progetto ambizioso ma soprattutto utile per una città come Palermo che, secondo i dati del ministero (ma aggiornati agli anni Novanta) il settore dei Trasporti non è solo quello che consuma più energia, ma lo fa impiegando per il 76% prodotti petroliferi. In totale, Palermo immette nell’aria quasi 2 milioni di tonnellate di Co2 e, entro il 2020, dovrà abbatterne il 26,9% (pari a oltre 385mila tonnellate) per rispettare il così detto Patto dei Sindaci, a cui il Comune ha aderito ma per il quale non è ancora pronto il Paes che va approvato entro settembre per non perdere quasi mezzo milione della Regione. “E’ praticamente pronto – ha detto Lapiana – la commissione Europa ci ha chiesto un incontro anche per discutere del tema”.

Il programma prevede anche 5 chilometri di busvie, ovvero corsie preferenziali protette da cordoli e controllate con telecamere, immaginate nel 2007 e che adesso dovranno fare i conti con le pedonalizzazioni. Il progetto le immagina per esempio in tutta via Maqueda, ma con la Ztl quel pezzo salterà e verrà realizzato in via Roma. Si prevede anche il telecontrollo e il wi-fi a piazza San Domenico, piazza Garraffello e piazza Caracciolo e il controllo degli accessi allo Zen con telecamere.

L’abbattimento delle riduzioni, in realtà, si avrà con una gamma di interventi assai ampia e che vale 1,2 miliardi di euro, nei quali ricomprendere anche il tram o il passante ferroviario. Ma oggi si è concretizzato il primo passo del primo step: oltre ai 16 mezzi esposti oggi a villa Niscemi, ne arriveranno altri 15. I 31 mezzi comprendono 2 autocompattatori per le ramaglie, 14 autocarri, 3 piattaforme aeree per le potature, 9 vetture e 2 quadricicli elettrici per la Favorita. I costi saranno così abbattuti del 50%, grazie all’uso del metano (con un risparmio di 13.500 euro annui a mezzo). Nelle prossime settimane invece saranno espletati i bandi per nove autobus a metano e poi anche per 80 vetture del car sharing e 400 biciclette del bike sharing.

Il programma presentato oggi dall’ingegnere Antonio Mazzon (responsabile del Paes di Palermo) vale 15,5 milioni di euro di cui 11 del ministero, 3 dell’Amat, quasi 0,5 di Amg, 1,2 tra Coime e assessorato Ambiente. I fondi verranno impiegati per la flotta a basse emissioni (2,8 milioni entro dicembre), per il distributore a metano di viale Francia (700mila euro entro giugno 2015), per il potenziamento di quello di via Roccazzo (800mila euro entro giugno 2015), per il car sharing (4,7 milioni entro dicembre), per le busvie (700mila euro entro il 2015), videocontrollo Ztl (1,4 milioni), 18 nuovi bus a metano (4 milioni entro febbraio 2015).

Capitolo a parte merita la stazione di rifornimento a metano di viale Francia, la cui area per errore è stata concessa dal Comune anche ai cantieri del passante ferroviario. Lapiana ha assicurato che si troverà una soluzione con la ditta che sta conducendo i lavori, ricavando nell’area lo spazio per la stazione che sarà gestita da una controllata di Amg e sarà aperta al pubblico, oltre che ai mezzi Amat.

LE REAZIONI
“Mentre le sedi della Rap, come quella di via Tasca Lanza, cadono letteralmente a pezzi e dove ancora l’amianto la fa da padrone, i vertici aziendali e quelli dell’Amat vanno tra le oche di villa Niscemi a fare passerelle”. Lo afferma il consigliere comunale di Forza Italia, Angelo Figuccia, che prosegue: “Mentre la Regione taglia drasticamente gli stipendi d’oro alle società partecipate, i dirigenti delle aziende comunali continuano ad incassare spettanze stratosferiche e approfittano delle scelte politiche delle passate amministrazioni comunali per far credere ai palermitani di ben operare per il bene della città. Ma così non è. Anzi. Mentre il distributore del gas metano di via Roccazzo resta desolatamente deserto e gli autobus sono costretti a fare la spola con viale Lanza di Scalea in attesa che fra un anno ne venga attivato uno in via Francia, a pulire gli uffici dell’Amat è un’impresa esterna che costa soldi che potrebbero essere risparmiati se venisse utilizzato personale interno scelto tra i tanti inidonei a fare gli autisti o fra quelli a suo tempo assunti con la qualifica di lavagista e passati, con ogni probabilità, ad altre mansioni meno faticose”.

 


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