Catania e la Sicilia bruciano: | l'allarme di Uil e Uila - Live Sicilia

Catania e la Sicilia bruciano: | l’allarme di Uil e Uila

La nota del sindacato: "Si sappia che, in queste ore, la difesa del nostro patrimonio naturale è affidata a un esiguo numero di donne e uomini delle squadre antincendio della Forestale che, peraltro, sono dotate di mezzi ridotti e malridotti".

La querelle sui forestali
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CATANIA. “La provincia di Catania e la Sicilia bruciano, in una stagione neppure troppo calda. I boschi vanno in fumo, il nostro territorio subisce nuovi scempi, a causa dei ritardi della Regione nel consentire la realizzazione delle opere di prevenzione. Solo pochi forestali sono stati sinora avviati al lavoro e, per giunta, alle porte dell’estate: mai come in questo caso, possiamo dire che la politica ha giocato e gioca col fuoco!”. Lo affermano i segretari generali di Uil e Uila Catania, Fortunato Parisi e Nino Marino, che sottolineano come “sarebbe stato necessario costruire i sentieri tagliafuoco a partire da marzo o aprile, non da giugno, e intanto gli operai settantottisti, che sono la gran parte della forza-lavoro (precaria!) della Forestale, non hanno neppure ricevuto la chiamata per espletare le ore previste, mentre moltissimi centocinquantunisti e centunisti dell’Azienda sono sospesi in attesa di Finanziaria”. I segretari di Uil e Uila aggiungono: “Si sappia che, in queste ore, la difesa del nostro patrimonio naturale è affidata a un esiguo numero di donne e uomini delle squadre antincendio della Forestale che, peraltro, sono dotate di mezzi ridotti e malridotti. La Regione s’illude di risparmiare, mentre i costosissimi Canadair di società private si alzano in volo a spese della collettività per rimediare alla mancanza di prevenzione”. Fortunato Parisi e Nino Marino ribadiscono “l’idea Uila per la valorizzazione della Risorsa-Forestali”, che era stata lanciata proprio da Catania con un disegno di legge inviato all’Assemblea regionale: “Non è solo questione, per noi doverosa, di tutelare i lavoratori e le loro famiglie – dichiarano i due leader sindacali – ma di spazzare via una logica di penalizzazione, talora di criminalizzazione del comparto, per sostituirla con un progetto di valorizzazione produttiva del patrimonio professionale e umano dei forestali.

La proposta Uila di costituzione dell’Agenzia regionale per l’Ambiente, il Verde pubblico e le Foreste, mai attuale come adesso, va oltre la difesa dell’esistente puntando sulle potenzialità e le prospettive di migliaia di precari, spesso sulla soglia della povertà, perché effettuano appena 78 o 101 giornate annue, mentre meno della metà ne svolgono 151 o sono operai a tempo indeterminato”. Concludono Fortunato Parisi e Nino Marino: “Non possiamo accontentarci di tirare un sospiro di sollievo, perché alla fine anche quest’anno la Regione avvierà al lavoro i forestali. Noi crediamo, invece, che esistano persino risorse per la stabilizzazione affidando loro un progetto coerente e stabile di gestione, manutenzione e tutela dei boschi e delle aree protette, del verde pubblico, del demanio, dei consorzi autostradali, delle strade provinciali, dei siti archeologici, dei parchi urbani e suburbani. Sarebbe un modo per uscire da una frammentazione di competenze, per le quali enti locali e Consorzi dilapidano attualmente somme esorbitanti per il proprio angolo di verde pubblico con appalti clientelari e spese inutili”.


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