Sacchi in fondo al mare, Bosco: |"Nel cantiere sottomarino non vi sono rifiuti" - Live Sicilia

Sacchi in fondo al mare, Bosco: |”Nel cantiere sottomarino non vi sono rifiuti”

L'assessore ai Lavori Pubblici, Luigi Bosco risponde all'appello dei lettori sul caso dei sacchi presenti nel tratto di mare della scogliera. Il CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI

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CATANIA – “L’impiego dei sacchi di sabbia vulcanica per completare i lavori sottomarini del Canale di gronda è stato autorizzato sia dall’Assessorato regionale all’Ambiente e sia dalla Capitaneria di porto di Catania, quindi non capisco come la loro presenza possa destare allarme”.

L’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco ha ricordato che i sacchi sono stati posti, come se fossero dei mattoni, per realizzare il “rilevato subacqueo” indispensabile allo sbocco della trivella che ha eseguito il microtunneling per realizzare la galleria sotto la superficie del fondo marino.

“Ricordiamo – ha sottolineato l’ing. Bosco – come la realizzazione di questa condotta sottomarina sia fondamentale per la tutela dell’ecosistema della zona della scogliera di Catania, visto che spinge l’acqua del Canale di gronda lontano dalla costa”.

I lavori sottomarini, che comunque, per via del divieto imposto dalla Capitaneria a operare con mezzi navali sottocosta, non avrebbero potuto svolgersi quest’anno dal primo di maggio al 30 di settembre, prevedono ancora la realizzazione di cinquanta metri di tunnel e di un diffusore a forma di ypsilon, del costo complessivo di circa 700.000 euro. Somma inserita in quella per la realizzazione – per complessivi 6 milioni e 120.000 euro – delle Fognature secondarie bacino collettore C, che fanno parte del Piano Triennale delle opere pubbliche approvato dall’Amministrazione di Catania con la delibera di Giunta del 29 luglio scorso e che dovrà ora essere approvata dal Consiglio comunale.

“La nostra intenzione – ha detto Bosco –, anche se, ribadisco, nel cantiere sottomarino non vi sono rifiuti, materiale di risulta né alcun altro inquinante, è quella di procedere con la massima celerità ai lavori seguendo l’iter avviato con l’approvazione del Piano Triennale delle Opere pubbliche. Accelerando al massimo”.

Una volta completati i lavori, i sacchi che sono stati utilizzati per realizzare il “rilevato subacqueo” verranno rimossi, portati in superficie e conferiti in discarica. “Levare adesso i sacchi – ha spiegato l’Assessore –, attendendo ovviamente ottobre perché per il momento non sarebbe possibile, significherebbe doverli rimettere non appena cominceranno i lavori di completamento, con una spesa complessiva oltre cinquantamila euro. Sempre che possano essere utilizzati gli stessi elementi e non debbano essere sostituiti, con un ulteriore incremento di costi”.

“I luoghi in cui si trova oggi il cantiere – ha concluso Bosco -, a eccezione ovviamente delle opere realizzate, verranno riportati alle condizioni in cui erano prima dell’inizio dei lavori. Questo perché uno degli obiettivi prioritari dell’Amministrazione Bianco è quello della difesa della nostra costa da ogni forma di stravolgimento o di inquinamento”.

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