Grande Migliore, ultima chiamata| Fiato sospeso per 160 lavoratori - Live Sicilia

Grande Migliore, ultima chiamata| Fiato sospeso per 160 lavoratori

Il tribunale non ha ancora deciso se dichiarare il fallimento o mantenere la liquidazione. Il gruppo Bellavia è interessato solo al piano terra di viale Regione siciliana.

PALERMO – Ultima chiamata per i dipendenti di Grande Migliore. Dopo il flop del quarto bando, infatti, i 160 lavoratori in mobilità rimasti fuori dal polo Notarbartolo e da Trapani sperano che il Tribunale conceda un’altra opportunità al gruppo Gieco della famiglia Bellavia che ha presentato una lettera di intenti per il solo piano terra di viale Regione siciliana.

Il punto vendita, infatti, nonostante un faraonico progetto di ampliamento, non è mai stato completato: se il piano terra, grande 5mila metri quadrati, è pronto all’uso (anche se rimane l’incertezza sulla licenza, che potrebbe essere scaduta), il seminterrato da 12mila necessita di altri 3-4 milioni di investimenti tra verde e parcheggio. I Bellavia si sono sempre detti interessati al solo piano terra, ma finora non era stato possibile lo scorporo dell’affitto.

Il tribunale, riunitosi oggi, non ha però ancora sciolto la riserva (e potrebbe farlo anche tra una settimana), ovvero deciso se dichiarare il fallimento dell’azienda (vanificando ogni speranza dei lavoratori) o far proseguire lo stato di liquidazione, con la nomina di un curatore (probabilmente Francesco Macario) che potrebbe procedere alla vendita o all’affitto del piano in questione. I giudici avrebbero commissionato anche una seconda perizia. Il gruppo Bellavia si è inoltre impegnato a riassumere almeno una parte dei 160 ex dipendenti.

“Il nostro obiettivo – dice Mimma Calabrò della Cisl – è che si proceda al più presto e si trovi una soluzione: speriamo che si faccia avanti un’azienda che acquisendo l’immobile possa gestirlo o affittarlo, consentendo la riapertura dell’attività. Dobbiamo salvaguardare i livelli occupazionali”. “Speriamo che il tribunale accolga l’istanza e che una parte dei lavoratori torni a lavorare al più presto – dice uno dei lavoratori, Roberto Ferrara – ringraziamo sempre la famiglia Bellavia, unico soggetto a mostrare un interesse”.

 


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