I trattoristi occupano l'Esa - Live Sicilia

I trattoristi occupano l’Esa

Più di cento lavoratori sono entrati negli uffici dell’Ente sviluppo agricolo, in via Libertà, e lì resteranno in attesa di risposte

PALERMO – Occupazione all’Esa. Più di cento lavoratori sono entrati negli uffici dell’Ente sviluppo agricolo, in via Libertà, e lì resteranno in attesa di risposte. A protestare, già da giovedì scorso, quando per loro è scattata la sospensione dal lavoro, sono i 465 trattoristi dell’Esa che nel 2014 avrebbero dovuto svolgere 213 giornate di lavoro, come gli altri anni. Invece per loro lo stop quest’anno è arrivato prima, alla 179esima giornata. Ormai il tempo di completare le giornate non c’è. Ma per limitare il danno, la Flai Cgil chiede alla Regione di assegnare nuove risorse per far tornare subito al lavoro i trattoristi, che altrimenti resteranno fermi fino al 9 dicembre, quando dovrebbero partire i progetti Pac che prevedono lavori di riqualificazione in aree soggette a dissesto idrogeologico, colpite da frane e alluvioni. “La Regione dalla Finanziaria ha tagliato due milioni di euro ai trattoristi: a fronte degli 11 milioni che servivano per coprire le 213 giornate, ha stanziato solo 9 milioni e 200 mila euro. E’ inconcepibile che in un momento di crisi si tagliano i soldi ai più deboli, ai precari – dichiara il segretario della Flai Cgil di Palermo Tonino Russo – Chiediamo di liberare parte di queste risorse per far lavorare subito i trattoristi”.

 Allo sciopero regionale di Flai, Fai e Uila dell’11 marzo scorso, il presidente della Regione aveva promesso, in un accordo sottoscritto con i sindacati, che anche nel 2014 si sarebbero garantiti i livelli occupazionali degli anni precedenti. “I progetti di riassetto in aree dissestate dell’assessorato all’Ambiente dovevano essere già operativi a inizio d’anno. Permetteranno di fare altre 15 giornate”, aggiunge Tonino Russo. Ma nel frattempo i lavoratori sono sospesi dal lavoro e hanno deciso di occupare i locali dell’ente. La preoccupazione è alta. “La sospensione è considerata preludio di licenziamento. Considerato che in Sicilia c’è bisogno di interventi in aree franate e per prevenire gli smottamenti, e che tantissimi comuni utilizzano i lavoratori dell’Esa nelle aree a rischio, non comprendiamo perché dalla finanziaria siano spariti i soldi per garantire tutto il compimento delle giornate lavorative. Chiediamo al governo della Regione, al presidente Crocetta, all’assessore all’Agricoltura Caleca di sbloccare le somme previste e di far ripartire subito il conteggio delle giornate”.


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