Caos Agrigento, interviene Toti | Lascia il vicesegretario del Pd - Live Sicilia

Caos Agrigento, interviene Toti | Lascia il vicesegretario del Pd

Giovanni Toti (foto presa dal profilo facebook)

Dopo l'accordo tra Forza Italia e Pd per la scelta del sindaco, interviente il consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti (nella foto): "Nessun esponente del nostro partito può partecipare alle primarie di altre forze politiche. E non è mai stato autorizzato dal Cavaliere". Tra i democratici, Cinzia Deliberta si oppone alle "primarie farsa": "Questo è puro trasformismo".

Amministrative
di
4 min di lettura

PALERMO – Il caos nella terra del Caos. Le amministrative di Agrigento si arricchiscono ogni giorno di novità, smentite, passi indietro e ripensamenti. Oggi è stato il turno persino di Giovanni Toti, consigliere politico di Silvio Berlusconi: “Nessun esponente di Forza Italia può partecipare alle primarie di altre forze politiche”. Cioè del Pd, del centrosinistra. Dove, però, il clima non è certamente migliore. Sempre nella giornata di oggi, arrivano le dimissioni del vicesegretario provinciale ddei democratici, Cinzia Deliberto: “Questo è puro trasformismo. Non ci sto”.

Il casus belli è legato, come detto, alla corsa verso la poltrona di sindaco di Agrigento. Il centrosinistra ha deciso di operare attraverso le primarie, per la scelta del proprio candidato. Primarie un po’ “originali”, a dire il vero, perché al di là di Epifanio Bellini, aspirante sindaco del Pd, gli altri tre rivali sono di estrazione di centrodestra, nonostante i loro referenti politici (è il caso dell’ex berlusconiano Michele Cimino) abbiano nel frattempo “cambiato strada”.

Tra questi, ecco Silvio Alessi, sponsorizzato da Riccardo Gallo, parlamentare nazionale di Forza Italia e vicecoordinatore regionale degli azzurri. Una scelta “benedetta” persino dal governatore Rosario Crocetta, giunto nella città dei Templi qualche giorno fa per prendere parte a un incontro insieme, tra gli altri, al segretario provinciale del Pd Peppe Zambito, ma anche agli esponenti del Pd e del Megafono Mariella Lo Bello, Maria Iacono, Nelli Scilabra, Angelo Capodicasa e di Sicilia Democratica (il movimento di Lino Leanza) cioè l’ex cuffariano Salvatore Cascio.

Uno strano, sorprendente inciucio, smentito in fretta dal segretario regionale del Pd Fausto Raciti e da quello di Forza Italia, Enzo Gibiino. Una smentita, quest’ultima, che suona come un “invito a ripensarci” rivolto al proprio “vice”: “Sono certo – ha detto – che l’onorevole Riccardo Gallo saprà dimostrare ancora una volta la propria lealtà a Forza Italia contribuendo alla scelta dei nostri candidati”. Un invito che il diretto intreressato non è che abbia raccolto con entusiasmo: “Insieme ai tanti amici che con me hanno dato vita al Patto per il Territorio, – ha detto all’agenzia Adnkronos – ci siamo intestati un percorso lineare che individui i migliori candidati e la migliore proposta politica alla luce del sole. Non accetto censure da parte di chi non conosce la realtà politica di Agrigento o, forse, peggio, non conosce la politica”. Il Patto per il Territorio è il movimento “civico” lanciato dallo stesso Gallo.

Ma il partito, quello al quale Gallo appartiene, ha preso oggi una posizione ufficiale, e nonostante non venga citata nello specifico la questione agrigentina, il riferimento sembra chiaro. Le parole sono quelle di Giovanni Toti, il più vicino consigliere politico di Silvio Berlusconi: “Nessun dirigente, amministratore o parlamentare di Forza Italia – ha detto – è mai stato autorizzato dal partito e tanto meno dal Presidente Silvio Berlusconi a partecipare o collaborare, in qualsiasi forma e a qualunque titolo, a competizioni interne ad altri movimenti politici atte a selezionare candidati per le prossime elezioni amministrative. I candidati del nostro movimento politico, – aggiunge Toti – a cui tutti sono chiamati a dare il proprio sostegno, sono esclusivamente quelli indicati dal partito attraverso i competenti organismi nazionali e territoriali. Ogni altra iniziativa – conclude – è da intendersi come meramente personale e, in ogni caso, non può essere in contrasto con le indicazioni del movimento o tale da produrre equivoci tra i sostenitori e gli elettori di Forza Italia”.

Una bocciatura evidente della “linea Gallo”. Che probabilmente creerà nuove frizioni in un partito dove, anche a causa della questione agrigentina, si era ulteriormente allargato il solco tra i “lealisti” e i “ricostruttori” che fanno capo a Raffaele Fitto e Saverio Romano. Ma nel Pd, intanto, non è che si stia meglio. Quelle primarie sono una farsa, secondo molti militanti. O un “giochetto che non possiamo permetterci” come le ha definite il parlamentare nazionale del Pd Giuseppe Lauricella. E oggi, sono arrivate anche le dimissioni dalla carica di vicesegretario provinciale del partito di Cinzia Deliberto: “Ritengo incomprensibile – ha scritto nella sua lettera di dimissioni – come si possa consentire che nella città di Agrigento il Pd si presenti alleato con il partito di Silvio Berlusconi, con il quale è impossibile condividere i valori fondanti del Pd”. Poi, rivolgendosi al segretario provinciale Zambito: “Mi corre l’obbligo di porre fine alla nomina – ha scritto – che tu stesso mi hai conferito, poiché penso che il rapporto di fiducia di trasparenza e condivisione degli obiettivi, sui cui si basava, si sia interrotto. Le notizie non si possono apprendere tramite mass-media, rispetto a progetti politici che diventano sempre più lontani dagli ideali di sinistra e di centro sinistra; il Pd oggi, sta diventando solo un grande contenitore nel quale i valori fondanti diventano sempre più sbiaditi. Non voglio – ha aggiunto – essere spettatrice inerme, tantomeno si può essere chiamati a ratificare le scelte di pochi. Dopo gettonopoli, per il rinnovo delle istituzioni in seno al Comune di Agrigento, mi sarei aspettata una posizione diversa, che desse certezze e garanzie agli agrigentini. Purtroppo mi rendo conto che i processi politici vengono governati da alcuni soggetti che hanno la brutta abitudine di decidere per tutti in barba al concetto di democrazia. Non voglio partecipare al ‘Caos’ che si sta creando dentro il Pd, un trasformismo che non mi appartiene, che esaspera e confonde i cittadini e i militanti che hanno ancora vivi gli ideali di sinistra e di centrosinistra”. E adesso all’ombra del tempio della Concordia, litigano tutti.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI