"Cannabis? No, peperoni" | Imputato assolto - Live Sicilia

“Cannabis? No, peperoni” | Imputato assolto

Nel 2010 gli investigatori fecero irruzione in una casa nelle campagne di Partinico. L'uomo si era trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

PALERMO - LA SENTENZA
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PALERMO – Si è ritrovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ed è finito in carcere dove è rimasto per più di un anno da innocente. Alla fine è stato assolto in primo grado e ora anche in appello.

Sotto processo c’era Pietro Randazzo. Nel 2010 gli investigatori fecero irruzione nella casa che aveva affittato nelle campagne di Partinico. L’uomo si diede alla fuga attraverso il vigneto. Lo stesso vigneto dove furono trovate più di duemila piante di cannabis. E così l’uomo finì in carcere e sotto processo.

Il suo legale, l’avvocato Giovanni Mannino, ha innanzitutto ricostruito che Randazzo aveva preso in affitto da pochi giorni la casetta di campagna per staccare la spina durante le vacanze estive. Poi, ha spiegato che la fuga dell’imputato era dovuta alla vista degli agenti armati e non certo per sottrarsi all’arresto. Infine, ha dimostrato che i semi trovati all’interno dell’abitazione e sequestrati non erano di cannabis, ma di peperoni. Risultato: assolto in primo grado e assolto in appello.


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