PALERMO – I record dell’era Zamparini li conoscono ormai tutti. Un po’ più difficile, invece, ricordare quelli degli anni bui del Palermo, di un Palermo che viveva nel limbo tra Serie B e Serie C. Ed è un record anche quello segnato il 7 giugno di diciotto anni fa, quando il “Barbera” si chiamava ancora “Favorita” e quando quel limbo era ufficialmente diventato un inferno. I picciotti di Arcoleo, a cui poi subentrò Giampiero Vitali, un anno dopo aver sognato la Serie A, sono piombati in Serie C. Quella Palermo in festa per una squadra di ragazzini, in pochi mesi, diventa una città totalmente disamorata del calcio.
L’ultimo appuntamento casalingo della stagione, un Palermo-Chievo terminato 3-1 con le reti di Vasari e doppietta di Saurini per i rosanero, è l’ultima tappa verso la retrocessione. La cornice è delle più desolanti: tanti striscioni, tutti “farciti” di offese e insulti, con soli quarantanove spettatori paganti. Il punto più basso, che nemmeno in C2 il Palermo riuscì a toccare. Il vuoto attorno ai rosa, che dodici mesi dopo si ritrovarono ancora retrocessi, toccando definitivamente il fondo, prima del ripescaggio e della lenta risalita.
