PALERMO – I carabinieri del Nucleo antisofisticazione sono tornati a Villa Sofia. L’ospedale palermitano è al centro di una nuova inchiesta della Procura della Repubblica su un ambulatorio “fantasma”.
Si torna ad indagare dentro l’unità di Chirurgia plastica e maxillo facciale. Quella guidata dal primario Matteo Tutino, già finito al centro di scandali e inchieste. Stavolta il giallo, perché di giallo si tratta (non ci sono ancora iscritti nel registro degli indagati), ruota attorno all’apertura, data per certa ma poi stoppata, di un nuovo ambulatorio di Chirurgia maxillo-facciale. Se da un lato, infatti, i medici che avrebbero dovuto gestirlo ne hanno annunciato l’apertura a metà maggio, i vertici aziendali non solo hanno bloccato l’iniziativa, ma il direttore generale Gervasio Venuti oggi fa sapere che si “sta ancora valutando” l’avvio del servizio. Sull’inchiesta, invece, nessun commento.
È certo che le indagini partono da un esposto firmato dal sindacato dei medici Cimo che a fine maggio ha preso carta e penna e ha scritto al direttore generale e alla Procura della Repubblica. Risultato: inchiesta aperta e visita dei carabinieri, su delega del pubbolico ministero Luca Battinieri, alla ricerca di documenti.
I contorni della vicenda sono ancora poco chiari. Questi i punti certi: il 9 maggio una nota comunica che dal 15 maggio, una volta alla settimana, il padiglione Luigi Biondo avrebbe ospitato il nuovo ambulatorio “Maxillo facciale, e dei dimorfismi e ortognatodonzia”; un laboratorio nato dalla collaborazione tra le unità di Chirurgia maxillo-facciale e Odontostomatologia, che avrebbero messo a disposizione i medici e lavorato “assieme a consulenti esterni che verranno a titolo gratuito, la cui autorizzazione – si legge nella nota – è stata già formalizzata da codesta azienda nei precedenti mesi”; era tutto organizzato, compreso l’orario delle visite, il venerdì dalle 11 alle 14, e il via libera dato al Centro di prenotazione per accogliere le richieste dei pazienti. La nota era firmata da Matteo Tutino per la Chirurgia maxillo-facciale e dal “direttore dell’Unità operativa di Odontostomatologia”. Fin qui nulla di strano, almeno in apparenza.
Non è così per la Cimo che di anomalie, stando all’esposto, ne avrebbe riscontrato parecchie. Dalle insolite procedure aziendali al numero di protocollo della nota che non esisterebbe nel registro di Odontostomatologia. C’è di più, perché sembrerebbe che il direttore dell’Unità, Vincenzo Galioto, abbia disconosciuto davanti agli investigatori la firma apposta sulla nota (per altro non ci sono né il nome e cognome, né il timbro). Insomma di giallo si tratta.
Un giallo che fa di Villa Sofia uno degli ospedali più “indagati” della Sicilia. Prosegue infatti l’inchiesta scattata nel marzo del 2014 quando l’ex manager Giacomo Sampieri e Tutino, assieme ad altri, ricevettero un avviso di garanzia. Un’inchiesta che ipotizza i reati di peculato, abuso in atti d’ufficio e truffa ai danni del servizio sanitario nazionale. Dopo la notizia dell’indagine, tra le polemiche, il manager Sampieri decise di dimettersi. Di recente Il gip ha archiviato le indagini sul predecessore di Tutino da quest’ultimo accusato di avere gestito in maniera pessima il reparto. Dal giudice è arrivata una “tirata di orecchie” per il medico vicino al presidente della Regione Rosario Crocetta e per le sue denunce definite “strampalate”.
Male parta male dilabuntur…..La farina del diavolo va tutta in crusca.
Enzo Galioto chi? quello dei viaggi a Dubai per l’Amia ? che ha portato al crac il sistema rifiuti della città ?
Villa Sofia ,azienda dei servizi ” a singhjiozzo”.PArtono e dopo un po’ si arenano.Questi della direzione devono avere le idee poco chiare . L’articolo non prende in esame il fatto che questa progettualita’ aziendale risale a ben prima
Si certo quel Galioto……ma il problema in fattispecie ,”pare”, investa @tutino…che bella accoppiata..
Crac Amia…..crac Villa Sofia…. uhm ..pare quindi due specialisti dei crac aziendali………..per fortuna non hanno unito le loro capacità
mario@ l’azienda non c’entra niente…..almeno in questo caso sembra così……Le cose si arenano quando viene violata la legge; non sempre, ma quando si è scoperti prima o poi è così. Il fatto poi che la progettualità risalga a “ben prima” (non capisco cosa si voglia dire) non implica, nè giustifica, la possibilità di raggiri ed imbrogli.
Brutto anche a commentarsi. Ma il problema, purtroppo, è generalizzato, diffuso in ogni ospedale. Vi racconto. Vado dal dermatologo per un neo, mi dice che se voglio toglierlo dovrò pagare “circa quattrocento euro” perché c’è anche bisogno di un chirurgo plastico.
Questo da privato, e ci sta: la tariffa di quel dermatologo è questa, nessuna obiezione.
Vado con richiesta del medico curante al Buccheri La Ferla: consulenza di chirurgia plastica. Mi dicono che i tempi, anche per una consulenza, sono lunghissimi perché quel reparto, in sintesi, fa come caz… gli pare. Ho capito che anche lì, se vai in privato dal chirurgo plastico hai le porte aperte, diversamente, le normali calende greche.
Ed io un neo, potrei anche tenerlo. Ma pensate a quanti hanno problemi più seri…
Questa la mia testimonianza.
jan@ : il suo si , è un problema generalizzato……le lunghe liste di attesa. Qua il problema (chiamiamolo così) è invece una lunga lista di “ennesimi ” e documentati imbrogli che per fortuna pare circoscritto ad una surrealtà assistenziale. Speriamo che colpevoli e supporters (non meno colpevoli) ne rispondano tangibilmente .
Fino a poco tempo fa c’era un direttore sanitario a Villa Sofia che dava filo da torcere a Tutino: è stato rimosso. Per quale disegno? Era malvisto pure da Galioto…
E se invece il suo neo è un Melanoma?
Se tolto subito è guarito.. se perde del tempo..possono essere c……i amari…
Ma chi ha firmato al posto di Galioto? Questo è un reato penale.
“è stata già formalizzata da codesta azienda nei precedenti mesi” quindi l’azienda ne era al corrente .Buco nell’acqua. Procedure aziendali “insolite” , come peraltro molti provvedimenti fondati sull’amministrazione creativa,molto in voga di questi tempi .Il problema e’ un altro
ANtico Adagio
quindi, amio avviso ,buco nell’acqua nel caso in ispecie .Da stigmatizzare la proposta di lavoro con volontari esterni “impolpettati” nella polpetta .Il vero problema e’ prorpio l’inizio della storia .E se la magistratura non compira’ i suoi passi velocemente, della “Villa ” Sofia resteranno solo … sterili erbacce
bravo Filippo , infatti è proprio questo “il problema”.
Pover Sicilia…si dovrebbe capire ad un certo punto che.comincia a diventare imbarazzante e pericoloso tenere in certi posti gente strampalata. E anche la politica romana dovrebbe. capirlo. Ma il guaio é che è strampalata anche quella…
Ma Galioto è ancora primario? sbaglio o per la legge Severino dovrebbe decadere?