Statali devastate dall'abbandono |"Libro dei sogni" della Regione - Live Sicilia

Statali devastate dall’abbandono |”Libro dei sogni” della Regione

Pizzo invia a Delrio l'elenco delle opere di cui la Sicilia avrebbe bisogno: costerebbero 28 miliardi, da finanziare tramite il Fondo di Sviluppo e Coesione. Viaggio fra le strade più dissestate dell'Isola.

PALERMO – L’elenco, una lunga tabella con proposte e cifre, è partito qualche giorno fa all’indirizzo del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Formalmente si tratta dei desiderata della Regione sulla viabilità in Sicilia per i quali la settimana prossima l’assessore Giovanni Pizzo incontrerà i vertici dell’Anas, ma di fatto è la fotografia dello sfascio sulle statali siciliane, trascurate da oltre un ventennio dall’azienda delle strade: un libro dei sogni, o degli incubi a seconda di come la si guardi, da 14 miliardi di euro che la Regione punta a farsi finanziare tramite il Fondo di Sviluppo e Coesione, ai quali si sommano 4 miliardi di interventi sulle strade non Anas e 10 su ferrovie, porti e aeroporti.

L’elenco delle statali da “ritoccare” è praticamente infinito e sarà familiare ai siciliani che viaggiano. C’è ad esempio la statale 120, che collega Cerda e Fiumefreddo di Sicilia: i suoi tornanti un tempo erano aggrediti dalle divinità dell’automobilismo per la Targa Florio e oggi sono il demone di chiunque tenti di aggirare l’Himera uscendo a Tremonzelli. C’è poi la Palermo-Sciacca, che alla Regione non esitano a definire “una strada pericolosa”, la Gela-Caltagirone-Catania da ripensare nei dintorni della città delle ceramiche, il dissestatissimo tratto fra Corleone e Marineo della statale 118, ma anche un mega-progetto di potenziamento della tangenziale di Palermo. E poi le tante strade da completare: su tutte la statale 117, che viene pomposamente chiamata “Nord-Sud” e dovrebbe collegare Santo Stefano di Camastra e Gela, ma di fatto al momento è stata realizzata solo a spizzichi e bocconi, ma anche una strada fra Aidone e il resto del mondo per fare in modo che dopo la Venere di Morgantina nel paese dell’Ennese possano giungere anche i turisti che vogliono darle un’occhiata. Nel libro dei sogni, però, c’è di tutto: una tangenziale a quattro corsie ad Agrigento, interventi massicci sulla circonvallazione di Catania e sulla tangenziale di Gela, un potenziamento della statale 115 fra Birgi e Mazara e altri interventi minori.

Progetti, al momento, solo progetti. Ai quali secondo le ottimistiche previsioni della Regione dovrebbe aggiungersi un corposo intervento diretto dell’Anas: se l’anno scorso l’investimento per la manutenzione in Sicilia è stato di appena 40 milioni di euro, dai prossimi mesi – giura chi ha redatto il libro dei sogni alla Regione come chi lavora all’azienda delle strade – tutto cambierà. L’annuncio del neo-presidente Gianni Vittorio Armani di un corposo investimento su strade e autostrade siciliane si traduce in un numero contenuto nel nuovo contratto di servizio: 900 milioni da investire in tre anni solo per la manutenzione. Trecento milioni all’anno, cioè oltre sette volte quanto si è speso finora. Dopo vent’anni di abbandono, sarebbe un segnale. Ammesso che il libro dei sogni non rimanga tale.


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