L'incidente di un mese fa a Menfi |Gabriele non ce l'ha fatta - Live Sicilia

L’incidente di un mese fa a Menfi |Gabriele non ce l’ha fatta

Gabriele Chiaramonti, 36 anni, pr, era finito in coma il 30 agosto. Dopo 21 giorni di agonia è morto a Villa Sofia, nel capoluogo. Oggi sarebbe stato il suo compleanno.

Morto a Palermo
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PALERMO – È spirato abbracciato dai suoi cari che per oltre venti giorni hanno sperato in un miracolo. Gabriele Chiaramonti non ce l’ha fatta. Il terribile impatto avvenuto lo scorso 30 agosto, quando la sua Smart è rimasta coinvolta in un incidente a Menfi, non gli ha lasciato scampo. I medici si sono da subito riservati la prognosi sulla vita. Il ragazzo, in coma farmacologico, ha subìto diversi interventi alla testa per rimuovere un grosso ematoma. Ma il suo cuore ha cessato di battere ieri nel tardo pomeriggio, alla vigilia del suo compleanno, nonostante speranze e preghiere di amici e parenti.

Era l’ultima domenica del mese di agosto, le vacanze erano appena finite. Gabriele, agrigentino molto noto in zona per il suo lavoro di organizzatore di eventi, oggi avrebbe compiuto 37 anni. Quel giorno di agosto era alla guida della sua Smart, accompagnato dalla fidanzata. Stavano percorrendo via della Riviera, il rettilineo che da Menfi conduce alla località balneare Lido Fiori, a Porto Palo. Per cause ancora da chiarire, l’auto si è ribaltata più volte, finendo fuori strada, in un canneto. Le condizioni sono apparse da subito disperate. La coppia, dopo un primo soccorso all’ospedale di Sciacca, è stata trasportata d’urgenza a Villa Sofia. La ragazza, ferita gravemente, se l’è cavata in pochi giorni. Gabriele, invece, ha lottato tra la vita e la morte per 21 giorni. I medici lo hanno sottoposto a un delicatissimo intervento chirurgico: con un drenaggio al cervello, dopo qualche giorno, hanno assorbito un ematoma che avrebbe compromesso le funzioni vitali. Il suo stato di coma cerebrale era irreversibile. In questi giorni, nonostante piccoli segnali di ripresa, il quadro clinico è rimasto disperato. La vita di Gabriele è stata appesa a un filo di speranza, grazie all’ausilio delle apparecchiature mediche, ma il suo cuore ieri ha smesso di battere senza che il ragazzo avesse mai ripreso conoscenza.

Molto conosciuto nel menfitano, imprenditore, pr e organizzatore di eventi per la movida nottura della zona, Gabriele Chiaramonti è stato circondato dagli amici in questi lunghi giorni. Insieme al fratello Marco, da cui era inseparabile, gestiva la notte e le serate dell’agrigentino, organizzando eventi spesso a tema nei locali più noti. Fino ad alcuni anni fa, amministrava, sempre con il fratello, un noto pub-ristorante, punto di ritrovo per gli amanti della buona cucina. Noto da tutti, ha sempre vissuto della sua passione. “Era un ragazzo dall’animo buono – spiega uno degli amici di Gabriele -. Organizzava sempre feste e registrava il tutto esaurito. Era un traino per noi amici, lo seguivamo sempre. Era simpatico e sorridente. Ma soprattutto aveva una dote: riusciva a trasmetterci la spensieratezza della nostra età. Abbiamo sperato potesse farcela. Tutto questo adesso è straziante”.

Proprio per la sua notorietà, i pub, i locali notturni e le discoteche della città dei templi hanno sospeso ogni manifestazione musicale per tutto il mese, in attesa del risveglio del “re della notte”. Un silenzio scandito dalla speranza che, però, non è servito a strappare Gabriele a un tragico destino.

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