Il ginecologo e l'assoluzione | "Ma per Internet resto colpevole" - Live Sicilia

Il ginecologo e l’assoluzione | “Ma per Internet resto colpevole”

Marco Musicò fu scagionato con formula piena quattro anni fa. Sui motori di ricerca, però, il suo nome veniva ancora associato alla morte di una bimba subito dopo il parto.

PALERMO – L’accusa si è sbriciolata durante il processo. Il ginecologo palermitano Marco Musicò è stato assolto con formula piena nel 2011 dall’accusa di omicidio colposo.

Il medico è sempre stato convinto della sua innocenza e aveva scelto, incassata l’assoluzione, di restare in silenzio. Un silenzio che ora rompe per difendersi dalle regole del mondo di Internet. Digitando, infatti, il suo cognome nella pagina di un noto motore di ricerca ecco aprirsi le notizie sul suo rinvio a giudizio al termine di un’inchiesta sul decesso di un bimbo appena nato. Nessuna traccia dell’assoluzione. “Non mi piace che si parli ancora di una colpa che non ho commesso”, taglia corto il ginecologo che aveva pure scelto il rito abbreviato convinto di potere dimostrare subito la sua innocenza.

Era stata una perizia disposta dalla Procura a metterlo nei guai. Gli veniva contestata la scelta di avere eseguito un taglio cesareo e una manovra intrauterina errata che avrebbero provocato la morte di una bimba in una clinica palermitana. Nulla di tutto ciò è emerso nel corso del processo. Nessun nesso casuale fra il decesso e il comportamento del medico che, scrisse il giudice nella motivazione, “è immune da censure sia di carattere deontologico che di carattere giuridico”. Anzi, la scelta del cesareo si confermò la più corretta – non lo sarebbe stata quella del parto naturale – per cercare di salvare il feto affetto da una grave compromissione polmonare.


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