"Reset, accordi disattesi" - Live Sicilia

“Reset, accordi disattesi”

"Qualora non dovessimo essere ricevuti dal Comune entro la prossima settimana, già dal 23 novembre attiveremo ogni forma di protesta consentita dalla legge".

sindacato asia
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PALERMO – “Si apprende dagli organi di stampa che i Revisori del Comune di Palermo hanno esitato lo schema di bilancio positivamente, in cui sono confermati i 29 milioni di euro dell’anno in corso per Reset, nettamente in contrasto con quanto sottoscritto da tutte le parti, anche della Giunta, nel Verbale di Intesa del 30 dicembre 2014″. Lo si legge in una nota del sindacato Asia. L’accordo presenta lacune applicative rispetto alle ore di lavoro attualmente assegnate ai lavoratori che non sono di 30 ore settimanali per tutti, ma bensì proporzionate ai livelli di inquadramento, tra l’altro già ridotti in fase di transito da una società all’altra. Nell’accordo in questione è esplicitamente indicato che il Comune si impegnava per ciascun anno successivo all’attuale, 2016-2017-2018, a incrementare i 29 milioni attuali con 3 milioni di euro in più l’anno, tale da aumentare di tre ore l’orario settimanale di ogni singolo lavoratore annualmente e consentire, a conclusione, l’aumento delle ore e far ritornare i lavoratori da part-time a quasi il 75% a full-time. Sempre nell’accordo in questione l’Amministrazione comunale si impegnava ad effettuare percorsi di prepensionamenti, a raggiunto limite, ai lavoratori delle altre partecipate, tali da permettere una riduzione dei costi globali relativi ai servizi svolti dalle partecipate, in modo tale che l’aumento previsto del budget annuale su Reset (3 milioni) non gravasse ulteriormente sui costi di bilancio comunale. Non ci risulta che ci sia stato un solo prepensionamento nelle altre partecipate, né che siano state attivate le relative procedure, a differenza di Gesip dove già da anni tale percorso ha visto una riduzione del personale di circa 300 unità. Adesso ci appare paradossale che l’ultimo punto posto all’ordine del giorno del prossimo incontro sindacale in Reset fissato per il 17 novembre reciti proprio “esodi incentivati”, proposta che naturalmente rifiuteremo se lo stesso meccanismo non venisse applicato prima nelle altre partecipate, come sottoscritto negli accordi di merito. Argomentazione ancora più sconfortante è apprendere, sempre per via ufficiosa, che le altre partecipate, già azioniste della società Reset, che ricordiamo essere una Consortile per Azioni, e quindi esente dal pagamento dell’Iva, stanno per assegnare dei servizi da svolgere a Reset, dietro compenso e naturalmente ivato del 22%, come ad esempio il servizio di rifacimento dei marciapiedi ad oggi assegnato alla RAP per circa 4 milioni di euro di cui quasi un milione si paga di IVA e lasciarlo alla RAP per poi dalla stessa essere affidato alla RESET è uno degli sprechi paradossali che questa Amministrazione non può permettersi. Se assegnassero in convenzione il servizio dei marciapiedi direttamente in convenzione alla Reset, che a differenza delle altre partecipate viene pagata dal Comune a servizio reso e quantificato, il milione che il Comune sborsa in più per l’Iva che pagherà Rap, sarebbe un milione in più di marciapiedi e un’ora in più per tutti i lavoratori della Reset, poiché un’ora di lavoro settimanale per tutti i lavoratori equivale quasi a un milione di euro. Abbiamo come la sensazione che ancora questa Amministrazione non riesca a sdoganare la vertenza in questione, probabilmente per le pressioni che riceve dalle altre partecipate, ma non è accettabile che i lavoratori della Reset, che stanno dimostrando il loro valore sul campo sfatando quanto attribuitogli alla Gesip, continuino ad essere le vittime sacrificali affinché i conti del Comune restino in piedi. Ci appare superfluo sottolineare che non resteremo a guardare e, qualora non dovessimo essere ricevuti dal Comune entro la prossima settimana, già dal 23 novembre attiveremo ogni forma di protesta consentita dalla legge, auspicando fin da subito l’unità sindacale che, in questi casi prescinde da ogni singolo modo di vedere la vertenza”.

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