PALERMO – L’ultima volta al “Barbera” fu una standing ovation. Una partita interamente dedicata al suo addio, al saluto con quei tifosi che adesso si preparano ad accoglierlo di nuovo, con un’altra maglia. È la settimana del ritorno di Paulo Dybala a Palermo, da salvatore della Juventus in un periodo di totale difficoltà, nonché da principale marcatore dei campioni d’Italia in carica. Un’escalation veloce, quella dell’argentino, dopo le panchine iniziali e qualche malcelato attrito con Allegri. Dybala ha fatto vedere subito il proprio valore anche in maglia bianconera e si avvicina alla trasferta di Palermo con la certezza di avere una maglia da titolare pronta.
E in tutto questo, Palermo lo attende. Superato lo shock dell’esonero di Iachini, proprio il tecnico che ha dato a Dybala le chiavi dell’attacco rosanero, è tornata la fiducia in una squadra capace di affrontare la Lazio in maniera propositiva, strappando un pareggio all’Olimpico dopo essere stata in vantaggio. Poter pensare di fare punteggio pieno contro la Juventus rientra nella categoria delle imprese, ma senza dubbio la settimana è iniziata in maniera positiva. Magari con la voglia non solo di regalarsi una serata da incorniciare, ma anche di fare uno scherzetto ad un vecchio amico come ‘u picciriddu, che nel frattempo è cresciuto anche più di quanto lo si potesse immaginare fino a qualche mese fa.
Il dopo-Palermo, per Dybala, è stato ricco di soddisfazioni. Ha sovvertito sul campo le gerarchie dell’attacco della Juventus, con sei reti messe a segno nel giro di dodici partite di campionato, ed è entrato finalmente a far parte della rosa della nazionale argentina. Il c.t. Martino, di cui Dybala è un estimatore sin dai tempi del Newell’s Old Boys, ha deciso di dare una chance all’ex attaccante del Palermo, che aveva pubblicamente deciso di rinunciare alla nazionale italiana per coronare il proprio sogno: quello di giocare con la camiseta albiceleste. Dybala ce l’ha fatta, si è imposto nella Juventus ed è diventato un compagno di squadra di Lionel Messi con l’Argentina, proprio come sognava fino a poco tempo fa.
Adesso Dybala cerca altre imprese, come quella di rimontare il gruppo di testa per vincere il suo primo scudetto. E per farlo deve passare da quella che è stata casa sua, da Palermo e dal “Barbera”, dove negli ultimi anni la Juventus ha avuto fin troppo spesso vita facile. Prima di entrare in campo, però, la mente non potrà andare a quell’ultima volta, sotto il sole e con gli spalti stracolmi per un Palermo-Fiorentina di fine stagione. Il saluto, l’abbraccio, i palloni regalati ai tifosi e il giro di campo, trascinato da quei compagni di cui era capitano, almeno per quel pomeriggio. E tutta Palermo che, d’un tratto, si chiese se un altro Dybala sarebbe mai passato da quelle parti. Intanto, anche se con una maglia a strisce bianco e nere, il vero Dybala tornerà a casa, aspettandosi un saluto uguale a quello dello scorso maggio.
