Tragedia ad Agrigento | Migranti morti in mare - Live Sicilia

Tragedia ad Agrigento | Migranti morti in mare

Un elicottero ha perlustrato il tratto di mare individuando due cadaveri. Aggiornamenti.

Lo sbarco
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AGRIGENTO- Un gruppo di 30 migranti è sbarcato sulla spiaggia di Torre Salsa, in provincia di Agrigento. Hanno raccontato che alcuni erano caduti dall’imbarcazione annegando. Un elicottero ha perlustrato il tratto di mare individuando due cadaveri. A Ginevra l’Unicef e l’Unhcr hanno riferito che dal settembre 2015, due bambini al giorno sono annegati in media nelle acque del Mediterraneo orientale mentre tentavano con le loro famiglie la pericolosa traversata verso l’Europa. Il numero di decessi infantili è in aumento, hanno aggiunto.

Il cadavere di un migrante avvistato stamani dopo uno sbarco nella costa di Torre Salsa a Siculiana (Ag) è stato recuperato. L’altro, inizialmente avvistato, a causa della risacca delle onde, è momentaneamente scomparso, ma le ricerche di guardia costiera, carabinieri e guardia di finanza proseguono. I cadaveri erano a pochi metri dalla battigia. I carabinieri stanno, intanto, sentendo, attraverso un mediatore culturale, i dieci migranti che sono riusciti a fermare e che subito avevano fatto capire che alcuni loro compagni di viaggio erano caduti in mare, morendo. La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta.

Il secondo cadavere avvistato stamani a pochi metri dalla battigia di Torre Salsa a Siculiana (Ag), non è stato ancora recuperato. Il mare in risacca sta complicando le operazioni di ricerca portate avanti da due motovedette della guardia costiera di Porto Empedocle, dal pattugliatore “Dattilo” e dall’elicottero della Capitaneria di porto. E’ stato richiesto, ed accettato, l’intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco di Palermo. Il primo migrante recuperato è un maschio di mezza età che ancora non è stato portato via perché il personale del servizio funebre ha difficoltà a raggiungere il luogo dello sbarco.

Un migrante su 4, tra coloro che sono sbarcati dall’inizio dell’anno sulle nostre coste, è una donna o un bambino. E ogni giorno ognuno di loro rischia la vita inseguendo il sogno di arrivare in Europa”. Lo rende noto Save the Children, per la quale dall’1 gennaio al 17 febbraio di quest’anno sarebbero oltre 6.550 i migranti sbarcati sulle coste italiane, tra cui circa 500 donne e oltre 930 minori (di cui 910 hanno affrontato il viaggio da soli). “Ogni giorno sulle coste del Mediterraneo e dell’Egeo continuano a perdere la vita uomini, donne e bambini”, dichiara Raffaela Milano, direttore dei programmi Italia-Europa di Save the Children, a commento del recente naufragio sulle coste al largo della Sicilia. “È di poche ore fa la notizia dell’ennesimo naufragio a ridosso delle coste siciliane. Ed è gravissimo che questo avvenga mentre i capi di stato e di governo europei continuano a discutere senza riuscire ad attivare una strategia comune per rispondere alla crisi umanitaria in atto e che, addirittura, in molti paesi europei, l’unica risposta che si ravvisi è quella di alzare muri o di mettere quote di accesso, cancellando, di fatto, un diritto fondamentale ed inalienabile come il diritto di asilo. Non saranno le parole a salvare le vite umane – avverte Milano – ma azioni concrete, prima fra tutte la creazione di canali sicuri per consentire ai profughi di raggiungere il continente”.


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