Rifiuti, si allontana la "rivoluzione" |In ritardo il bando atteso a marzo - Live Sicilia

Rifiuti, si allontana la “rivoluzione” |In ritardo il bando atteso a marzo

La proroga fino a giugno del contratto con il Rti Ipi-Oikos sarebbe dovuta ai ritardi con cui l'amministrazione, e il Conai, hanno lavorato al nuovo capitolato. Per cui l'assessorato regionale chiede documentazioni che pare non abbia mai ricevuto.

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CATANIA – Un appalto, definito più volte inadeguato, prorogato fino a giungo e cambio di passo nella gestione dei rifiuti, rinviato. E con questo gli elevati compensi per i commissari prefettizi, al centro di un’interrogazione parlamentare da parte di Giuseppe Berretta. Lo scorso 16 febbraio, a pochi giorni dalla scadenza naturale del contratto con il rti Ipi – Oikos (il 19 febbraio 2016), la Giunta, su proposta del dirigente della Nettezza Urbana, Corrado Persico, ha approvato la delibera con cui si proseguono i rapporti con il raggruppamento di imprese, le cui ditte sono destinatarie di interdittiva antimafia, fino al mese di giugno. Una necessità per evitare, si legge nel documento, che la città resti “priva dell’essenziale servizio di igiene urbana con le conseguenti emergenziali ambientali facilmente prevedibili” (LEGGI IL DOCUMENTO). Da qui la proroga, attualmente fino al 30 giugno, secondo la normativa che consente di “allungare” l’appalto di un quinto della durata complessiva, procedura prevista dall’ANAC con parere n. AG38/13 che consente la possibilità dell’utilizzo della proroga tecnica nel tempo necessario allo svolgimento delle procedure di gara.

Insomma, malgrado la volontà, espressa a parole in diverse occasioni dal sindaco Bianco e dai rappresentanti della Giunta, di “cambiare passo” sulla raccolta dei rifiuti, questa rimarrà affidata al raggruppamento di imprese che la gestisce dal 2008. Questo perché, stando a Persico, la nascita delle Srr avrebbe rallentato la redazione del nuovo bando – per il quale Palazzo degli Elefanti si è affidato al Coni. Persico, in ogni caso, sottolinea come “malgrado le segnalate difficoltà, è stato già redatto, con il contributo del CONAI, ed adottato con deliberazione di G.M. n. 166/2015 il piano di intervento” sia stato “già inviato al competente Assessorato Regionale, al fine dell’adozione del relativo definitivo parere, ed essere sottoposto all’esame del Consiglio Comunale al fine dell’adozione da parte dello stesso”.

Alla Regione, però, pare non siano arrivati numerosi documenti: in una nota del 2 febbraio 2016, i funzionari dell’Assessorato all’ambiente, avrebbero evidenziato di non aver ricevuto la delibera di Consiglio con cui si approva il Piano di intervento, né il capitolato d’oneri con cui si approva lo stesso piano, e il relativo quadro economico, nonché la dichiarazione di coerenza al piano d’ambito, rilasciata dalla Srr, così come imposto dalla direttiva assessoriale del maggio 2015. Mancherebbero inoltre le indicazioni sul costo del servizio attualmente sostenuto dal comune per il 25 per cento del territorio, né per la parte esternalizzata e la planimetria da cui si distingue il territorio comunale con quello gestito dal privato. Tra le altre cose, segnalano dall’assessorato regionale, non si farebbe riferimento alle attuali piattaforme di conferimento dei rifiuti, differenziati a non.

Stando ai dirigenti della Nettezza urbana del comune, invece, la Regione avrebbe chiesto solo documentazione integrativa, e lo ha fatto con una nota del 12 febbraio, protocollata il 17 febbraio. L’assessorato regionale chieda il comune notizie più specifiche anche sugli eco punti, le isole ecologiche presenti in città. Insomma, pare che il ritardo nella preparazione del bando sia più consistente di quanto previsto. Tanto da far prorogare il contratto di quattro mesi.

Eppure ci si aspettava il nuovo corso per marzo 2016, stando a quanto annunciato dal sindaco in occasione della presentazione della raccolta differenziata a Santa Maria Goretti. “Stiamo avviando tutto questo – diceva Enzo Bianco – sapendo che nella primavera dell’anno prossimo tutto il sistema sarà gestito in questo modo, con il nuovo appalto che dovrebbe partire alla fine del mese di marzo 2016”. E ancora, da un comunicato del Comune del 27 novembre scorso “nel corso del 2016, con il nuovo appalto, tutta la città sarà coinvolta nella differenziata porta a porta e spariranno tutti i cassonetti”. E invece, almeno fino a luglio dell’anno in corso si continuerà per la strada, considerata non adatta, tracciata oltre 5 anni fa. Con buona pace dell’obiettivo che si era dato lo stesso primo cittadino, di arrivare al 58 per cento di raccolta differenziata entro il 2016.

Non solo. La proroga comporta anche il mantenimento,  per le ditte in questione, del regime di commissariamento, e dunque anche i lauti compensi per i commissari prefettizi per altri quattro mesi. E questo, nonostante nell’ordinanza del luglio 2015 il Cga, cui si è rivolta l’Oikos spa per chiedere la riforma dell’ordinanza cautelare emessa dal Tar nell’agosto 2014 concernente  l’interdittiva antimafia, scriva che, “a un primo esame (quindi in attesa che venga definito il contenzioso n.d.r.) non emergono indici sufficienti da cui desumere, in concreto e all’attualità, tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi della Oikos”, rilevando come le esigenze cautelari di parte ricorrente […] possano essere adeguatamente tutelate mediante la sollecita definizione del giudizio nel merito, e senza quindi sospendere gli atti impugnati, sul presupposto e a condizione che l’udienza dinanzi al Tar sia fissata e si svolga entro la fine dell’anno. Cosa che, però, pare non sia avvenuta.

 

 

 

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