Ognina, torna l'Araucaria |L'albero contro la sfortuna - Live Sicilia

Ognina, torna l’Araucaria |L’albero contro la sfortuna

Al giro di boa di metà mandato, evidentemente, gli amuleti non si rifiutano mai.

CATANIA – Da stamattina un piccolissimo alberello di Araucaria Excelsa inizia la sua nuova vita nell’ampia rotonda di Ognina, proprio accanto alla fontana. Seppure piccolissimo – sembra appena un ramoscello del maestoso albero che è stato espiantato il 27 aprile 2014 dal centro della carreggiata – è una presenza lieta che festeggiamo come una nuova vita e un segno di buon auspicio di cui la città di Catania sente il bisogno. Buon auspicio sicuramente agognato anche dall’Amministrazione comunale che quasi di nascosto, o “ammucciuni” come si dice all’ombra dell’Etna, ha voluto restituire alla porta d’ingresso della città un albero che rappresenta anche un amuleto.

Se ricordate la leggenda, l’Araucaria è un albero sacro in diversi paesi del mondo ed è diventato tale perché tanti ma tanti anni fa salvò da una tremenda carestia il popolo dei Mapuche grazie ai suoi frutti molto simili ai pinoli. Se la leggenda sia basata su fatti veri o meno è poco importante, ciò che conta che anche in Sicilia è stata sempre attribuita una certa sacralità a quest’albero. Nei giardini siciliani importanti viene piantato all’ingresso per difendere la proprietà dai nemici e così aveva fatto anche la famiglia Majorana. Poi, una parte della proprietà venne espropriata per costruire la Statale e la Circonvallazione, ma l’Araucaria era stata difesa con le unghie e con i denti sia dai Majorana, sia dagli ingegneri che di volta in volta si sono occupati di appalti e demolizioni. Negli anni Settanta la difese l’ing. D’Emilio e, quando venne abbattuto il ponte di Ognina, quella dell’ingegnere col caschetto da lavoro, Tuccio D’Urso.

Tutti l’hanno difesa, tutti meno l’amministrazione Bianco che all’alba del 27 aprile 2014, a dispetto di un sondaggio (665 favorevoli, 538 contrari) che la stessa aveva richiesto, la spiantò distruggendola. Né avrebbe potuto ricollocare l’albero da un’altra parte, le sue radici profonde e la particolarità di tronco e rami non avrebbero sopportato spostamento alcuno. Oggi Ognina ha di nuovo il suo albero di Araucaria e ci piace pensare che l’amministrazione abbia piantato questo arbusto in segno di protezione. A tre mesi dal giro di boa di metà mandato gli amuleti non si rifiutano mai.

 


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