Disabilità e tutela dei diritti |Una nuova voce a Catania - Live Sicilia

Disabilità e tutela dei diritti |Una nuova voce a Catania

L'avvocato Benincasa è molto critico sulle azioni messe in campo dall'amministrazione Bianco.

costituita l'associazione 20 novembre 1989
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CATANIA – Una nuova realtà a Catania per difendere i diritti di chi vive nella disabilità. E’ nata l’Associazione 20 novembre 1989 (un nome non a caso) che ha “lo scopo sociale di tutela dei diritti dei minori con disabilità, dei minori in condizioni di rischio sociale ed emarginazione e delle persone maggiorenni con disabilità”. Il primo incontro si è svolto oggi pomeriggio al Borghetto Europa. A fare parte di questa nuova realtà associativa sono avvocati, psicologi, educatori e anche persone che vivono quotidianamente i tanti problemi relativi alla mondo complesso (ma che va rispettato) dei diversamente abili. Il direttivo è composto dall’avvocato Maurizio Benincasa, l’avvocato Irene Messina, la psicologa Sonia Barbagalllo, l’avvocato Claudia Di Dio, l’avvocato Giovanni Mania, il commercialista Dario Ruggeri, l’avvocato Mattia Serpotta, Salvatore Mirabella (disabile), Angela Rendo, Adriana Tomaselli e Anna Isaia, tutte e tre mamme di bambini con disabilità.

Avvocato Benincasa, perchè avete scelto il nome “20 novembre 1989”?

Per dare una connotazione forte, immediata e di effettività ai diritti delle persone minori in condizioni di disagio e di debolezza, tra cui i bambini disabili in primo luogo. Il richiamo è alla Convenzione sui diritti del fanciullo firmata a New York il 20 novembre 1989, considerata non a caso in tutto il mondo lo statuto fondamentale dei diritti dei minori, a cui sono ispirate tutte le leggi nazionali e la stessa convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone disabili adottata dall’ONU il 13 dicembre 2006, non a caso richiama, con riguardo ai minori con disabilità, il principio affermato dall’ art.3 della Convenzione sui diritti del fanciullo secondo cui ” l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente” in ogni decisione che deve essere adottata. Ma noi, nel nostro atto costitutivo richiamiamo anche i diritti previsti dalla legge 104 del 1990, dalla legge 2006 n.67, che tutela la persona disabile contro ogni forma di discriminazione, nonché ovviamente la Convenzione ONU per i diritti delle persone disabili.

Quali saranno i vostri obiettivi?

I nostri obiettivi sono quelli innanzitutto di garantire, promuovere e tutelare in tutte le sedi possibili, amministrative, ma anche giudiziarie, i diritti di tutti i bambini e maggiorenni con disabilità, senza discriminare i diritti e i bisogni di ogni disabilità a scapito di altri. Sembra una affermazione ovvia, ma mi creda, lo dico per esperienza sul campo, avviene esattamente l’opposto, spesso molti pensano alla difesa del proprio orto. Ciò è frutto di una scarsa consapevolezza o di una mancanza di cultura dei diritti in particolare dei minori disabili. In questo modo si rischia una discriminazione, nella discriminazione, il peggio che possa accadere. Siamo nati anche per contrastare tale cultura, opponendo in ogni sede quella dei diritti di tutti. Per questa ragione all’interno della nostra associazioni vi sono rappresentanti delle varie forme di disabilità, perché crediamo fermamente nel principio di affermazione dei diritti di tutti.

Cosa ne pensa delle attività messe in campo dall’assessore Villari? Piccoli passi sono stati fatti?

Per rispondere nel merito compiutamente non credo che basti lo spazio di un articolo, avrei, infatti, moltissime cose da dire, direi inconfutabili, su quello che andava fatto e non è stato ancora fatto. Diciamo che sono stati fatti piccoli passi, peraltro salutati con un’enfasi che non comprendo, atteso che l’amministrazione comunale era costretta a muoversi nella direzione del regolamento asacom, in quanto sarebbe stata travolta da una miriade di ricorsi giudiziari. Per il resto le risorse messe in bilancio sono modestissime rispetto al numero dei bambini che hanno bisogno di questa importante figura. Vedremo gli sviluppi concreti di questa vicenda, vedremo con quali criteri verranno scelti i bambini disabili che hanno bisogno dell’assistente alla comunicazione quando arriveranno centinaia di richieste e le risorse per farvi fronte saranno gioco forza insufficienti. Noi saremo lì a vigilare, garantire e a intervenire in tutte le sedi possibili, per far sì che tutti i bambini potranno usufruirne. Per il resto segnalo che non è stato adottato nessun accordo di programma, questo si, strumento fondamentale per la vita dei bambini e dei maggiorenni con disabilità e delle famiglie. Continuiamo a non vedere il trasporto scolastico, né il contributo alla famiglie che si occupano del trasporto dei loro figli e potrei continuare ancora, ma è meglio che mi fermi qui.

Prima grande battaglia?

La prima grande battaglia ovviamente sarà l’attuazione nella nostra città dell’accordo di programma previsto dall’art. 13 della legge 104 del 1990, mai attuato da 23 anni, per garantire a tutti i bambini minori con disabilità, ma anche maggiorenni e alle loro famiglie un futuro più sereno, con prospettive migliori rispetto a quelle attuali. Ma vogliamo un accordo di programma serio, vero, credibile ed effettivo che includa tutti i soggetti istituzionali e non, previsti dalla legge 104. Ovviamente non ci accontenteremo di semplici bozze copiate da altre città, così come fino ad oggi mi è capitato di vedere. In questo senso senso noi siamo disponibili ad un confronto costruttivo, ma qualora questo non vi fosse attueremo tutti gli strumenti che le leggi ci consentano, perché i diritti e i bisogni dei bambini con disabilità non possono aspettare i tempi della politica.

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