Roberto Vacante, il profilo del boss - Live Sicilia

Roberto Vacante, il profilo del boss

Dal matrimonio con la nipote di Nitto alla scalata all'interno della cosca.

Clan Santapaola
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CATANIA – Quando si parla di Roberto Vacante, si fa riferimento a un esponente della famiglia di sangue dei Santapaola. Il suo matrimonio con Irene, nipote di Nitto, lo ha fatto arrivare ai vertici della consorteria mafiosa. Le indagini del pool di lavoro della Polizia (Divisione Anticrimine e Squadra Mobile) ha fotografato un sistema di intrecci finanziari e societari da far invidia a una multinazionale. Una rete illecita di prestanome viene fuori dal compendio indiziario che ha portato al sequestro da 15 milioni di euro di oggi. Zoccolo duro del lavoro certosino della Polizia è stata l’inchiesta “bulldog” che ha portato a scoprire come Vacante si era creato un suo gruppo di fedelissimi.

Roberto Vacante avrebbe dimostrato doti “manageriali” nel reimpiego dei capitali illeciti. A completare il profilo criminale ci sono le dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia, tra cui Santo La Causa che racconta come nel 1998 quando fu scarcerato e gli fu affidata la riorganizzazione della cosca, all’incontro era presente anche il marito di Irene Santapaola. Eugenio Sturiale è preciso sul ruolo di Vacante: “Si occupa di riciclare il denaro sporco della famiglia Santapaola. Investe i soldi dell famiglia in tutti i tipi di attività economiche per ripulire i soldi e per ottenerne un ritorno economico”.

Dall’inchiesta Bulldog si arriva a localizzare il luogo degli incontri: il parcheggio all’aperto “Parking Car” (finito nel calderone del sequestro preventivo). Da quelle parti passano nomi di spicco della cosca Santapaola – Ercolano : Antonino Tomaselli, Dario Santapaola, Giuseppe Mangion, Vincenzo Ercolano, Antonino Cuntrò, Francesco Abbascià, Giovanni Comis. Al “parking car” si fa vivo anche Mario Maugeri, detto “Ammuttapotti”, esponente di spicco del clan Mazzei.

Per capire il peso di Roberto Vacante, basterebbe forse citare un’intercettazione in cui uno dei sodali racconta la reazione minacciosa di Roberto Vacante quando per la risoluzione di una vicenda una persona si era “vantata di conoscenze con i Santapaola”, a quel punto il boss avrebbe urlato: “Santapaola sono io, la mia famiglia…”.

Il nome di Roberto Vacante lo ritroviamo anche nelle informative del Ros dell’inchiesta Kronos. A dicembre – due giorni prima di Natale – avrebbe partecipato a un summit organizzativo della cosca a Paternò. Quello che sarebbe il nuovo capo operativo Francesco Santapaola non era presente, al suo posto – forse – aveva inviato proprio il marito di Irene Santapaola.


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