PALERMO – “Schifani ha sbagliato tutto: tempi e modi. A Ncd quel centrodestra non interessa. Lavoriamo per creare un polo di centro, a sostegno del Partito democratico. Forza Italia cambi, e venga con noi”. Per Francesco Cascio, coordinatore regionale del Nuovo centrodestra, è tutto un po’ più chiaro, dopo un incontro a Roma col leader Angelino Alfano, con l’altro coordinatore Giuseppe Castiglione, ma anche con gli alleati Fausto Raciti per il Pd e Gianpiero D’Alia per l’Udc.
Insomma, avete deciso di restare col Partito democratico.
“Al momento, a essere precisi, ci troviamo in una fase nella quale stiamo ancora riflettendo e ripercorrendo, in maniera critica, il nostro cammino”.
E da questa riflessione cosa è venuto fuori?
“Di sicuro l’importanza dei prossimi appuntamenti elettorali per le amministrative di Palermo, per le Regionali e per le politiche”.
Cominciamo dalla Sicilia, allora. Sembravate tutti convinti ad abbandonare il governo Crocetta. Ci avete ripensato?
“Su una cosa certamente non abbiamo cambiato idea: non siamo per niente contenti dell’esperienza a sostegno del governatore. Un presidente che non è riuscito a dare una vera linea politica, che non ha affrontato i problemi in modo strategico, ma spesso li ha lasciati in balìa delle dinamiche parlamentari”.
E allora? Cosa aspettate a uscire dal governo?
“Noi a ottobre scorso avevamo chiesto che il rapporto col presidente Crocetta si fondasse anche sulla promessa di un ‘tavolo permanente’ attorno al quale discutere dei vari problemi. Quel tavolo si è riunito una volta sola. Poi, nulla”.
Mi scusi, le ripeto: visto il giudizio, cosa aspettate?
“L’incontro con gli alleati è servito anche a questo: a capire se l’alleanza che sostiene il governo regionale in questo momento può essere confermata e rafforzata. Faremo un ‘tagliando’ a settembre, o meglio, a ottobre. E capiremo meglio”.
Insomma, per il momento restate dove siete. Di certo, mi pare di capire, non seguirete Schifani che ha scelto di provare a lavorare alla ricostruzione del centrodestra.
“Di sicuro, a differenza di Schifani, non siamo presi dalla nostalgia di quel centrodestra. Pensare di farlo rinascere è una idea velleitaria che non appassiona né Ncd, né l’Udc. Non solo per lo scenario politico di oggi, ma anche per gli uomini…”.
Che vuole dire?
“Pensare che dopo tanti anni si possa pensare di rifondare il centrodestra partendo dalle stesse facce è un errore storico e politico”.
Quindi non tornerete con Forza Italia.
“Anche alla luce dell’ultima riunione, mi sento di escluderlo”.
E allora che farà Ncd? Dove andrà?
“Noi lavoriamo a un’area davvero moderata. È noto il nostro scarso feling con Fratelli d’Italia o la Lega. E il centrodestra al momento è composto da movimenti di questo tipo, populisti e lepenisti”.
Un’area moderata, di nuovo? Area popolare non doveva rappresentare proprio questo? Non mi sembra finora sia stata premiata dagli elettori.
“Nel progetto al quale stiamo lavorando potrebbe prendere parte anche Scelta civica e il movimento di Tosi. Sarà una soggetto nuovo. Nel quale spero possa confluire anche Forza Italia. Certo, una ‘Forza Italia 2.0’, leggermente modificata”.
E una volta costituito il nuovo soggetto, che farete?
“Credo che la strada più logica sia il mantenimento dell’alleanza col Pd”.
Ho capito bene? Lei pensa a un movimento in cui possano confluire anche gli esponenti di Forza Italia, a sostegno del Partito democratico?
“Perché no? Dobbiamo lavorare a un soggetto vasto, che può nascere solo dalla scelta, da parte di tutti, di fare un passo indietro e guardare al futuro”.
Questo progetto al quale lei fa cenno, a dire il vero, è proprio quello da cui ad esempio Schifani ha preso le distanze e che ha portato alle sue dimissioni da capogruppo.
“Io ritengo che Schifani abbia fatto la cosa sbagliata nel momento sbagliato. Non hanno alcun senso, oggi, queste avventure nostalgiche, di fronte a una situazione politica così fluida”.
Fluida certamente. Micciché ad esempio ha detto che anche molti esponenti Ncd non vedono l’ora di tornare in Forza Italia.
“A me non risulta. E devo dire che non capisco nemmeno il senso di alcuni interventi di Micciché. A volte appare come quelli che, dopo tanto tempo in naftalina, abbiano voglia di riacquistare visibilità. Ad esempio, non avrei raccontato pubblicamente dell’incontro avvenuto con Alfano. Che motivo c’era?”.
Insomma, in questa decisiva riunione vi siete chiesti se Ncd ha sbagliato qualcosa in questi anni?
“Vede, non è facile gestire un partito come il nostro quando hai anche responsabilità di governo. Ruoli che, le assicuro, non fanno crescere il consenso, anzi fanno perdere voti a vantaggio dei furori e dei populismi di chi non governa”.
Resta il fatto che metà dei fondatori del partito è andata via.
“Ma non mi sembra che da allora abbiano fatto molta strada, da Quagliariello alla De Girolamo, passando per Scopelliti, sono di fatto scomparsi”.
E lei pensa che avverrà lo stesso per Schifani?
“Io le posso ribadire quello che le ho detto: secondo me ha sbagliato tutto”.
E invece voi fate bene a restare dove siete. Anche in Sicilia, con Crocetta.
“Chiederemo a Crocetta apuntamenti fissi, un tavolo politico settimanale, per parlare dei temi importanti, dai rifiuti ai forestali, dal precariato alla prossima legge elettorale per l’elezione dei sindaci”.
Lo stesso succederà a Roma, immagino.
“Lì abbiamo chiesto delle modifiche all’Italicum. E credo che si faranno. Ovviamente, dopo il referendum potrebbe cambiare tutto. Ma per il momento abbiamo deciso: puntiamo al centro, e siamo al fianco del Pd. Forza Italia, se è disposta a cambiare qualcosa, può venire con noi”.
