PALERMO – Dopo mesi di tira e molla il prossimo novembre chiuderà i battenti mandando a casa 26 dipendenti. L’NH Hotel di Palermo ha così annunciato ai sindacati l’intenzione di avviare le procedure di mobilità per tutti i dipendenti, da adesso in esubero. La società milanese ha da tempo lamentato il forte periodo di crisi, ritrovandosi a dover riorganizzare le attività e le strutture su tutto il territorio italiano. E anche a Palermo, dove inizialmente si era paventata l’ipotesi di un albergo a carattere stagionale. Ma, nonostante gli interventi e le intenzioni, l’azienda ha annunciato la chiusura della struttura alberghiera di Foro Umberto I, non più sostenibile e dagli scarsissimi profitti.
Eccessivi costi di manutenzione dell’immobile, risultati economici negativi, impossibilità di immaginare nuovi investimenti per la struttura, porteranno così alla chiusura per l’Nh Hotel, segnata per il 21 novembre prossimo. Esuberi che investono tutto il personale impiegato e, dunque, necessari per l’azienda che spiega di aver registrato solo nell’ultimo anno perdite a cinque zeri. Tra tutti, proprio l’Nh di Palermo è risultato essere una delle strutture con i peggiori risultati economici di tutta la catena, che vanta hotel su tutto il territorio europeo. Ventisei persone, dunque, tra meno di due mesi resteranno senza lavoro.
Un epilogo già annunciato nei mesi scorsi in cui aveva preso campo l’ipotesi di trasformare l’hotel in una struttura a carattere stagionale. Complice della virata negativa, però, anche la scarsa capacità ricettiva di Palermo ad attrarre una clientela business, decisa a puntare tutto su hotel a 4 stelle. Il capoluogo è così risultato carente, con performance negative e un’affluenza turistica pari allo zero nella stagione invernale e in generale nella bassa stagione. Ecco perché la società ha deciso di chiudere definitivamente.
Intanto i sindacati sono al lavoro per scongiurare il licenziamento di 26 lavoratori. “Abbiamo registrato la disponibilità dell’azienda a trovare soluzioni condivise – spiega Marianna Flauto della Uiltucs -. Vedremo se le nostre proposte saranno accettate. Al momento resta prioritario l’obiettivo di garantire i livelli occupazionali. Purtroppo la Sicilia si caratterizza per una domanda di prodotto prevalentemente balneare e culturale e ciò determina una sofferenza delle strutture ricettive nella bassa stagione. Le aziende del turismo in Sicilia hanno subito i colpi della crisi, i cui effetti si sono saldati con le precedenti criticità ed in particolare alla mancata destagionalizzazione e quindi all’impossibilità di tenere aperte le strutture per tutti i 12 mesi dell’anno, vista un’occupazione delle camere concentrata quasi esclusivamente nei mesi estivi”.
