CATANIA. Le piccole tracce di polvere da sparo rinvenute su entrambe le mani di Sebastiano Previtera, 55enne di Mascali, non sarebbero inequivoche e dunque potrebbero non essere conseguenza dell’esplosione di colpi di arma da fuoco. Questo l’esito dello stub compiuto la notte tra il 19 ed il 20 settembre scorsi, nell’ambito dell’inchiesta avviata in seguito ai due colpi di fucile esplosi a Mascali contro l’abitazione di un carabiniere della Compagnia di Giarre. Nessuna parte iella sarebbe invece stata rilevata sulle mani del fratello, Alfio Previtera, anch’egli sottoposto all’esame dello stub dai carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche di Catania. A compiere gli accertamenti scientifici, su delega della Procura di Catania, sono stati i Ris di Messina.
A far cadere sui due indagati i sospetti degli investigatori, la violenta discussione avvenuta pochi giorni prima della sparatoria tra Sebastiano Previtera ed il militare dell’Arma vittima dell’azione intimidatoria. Le indagini proseguono nel più stretto riserbo. Intanto non si arresta l’assedio dei carabinieri della Compagnia di Giarre che, ormai da un mese, proseguono senza sosta controlli e perquisizioni nell’intero comprensorio ionico etneo.
