Almaviva, l'allarme di Fistel Cisl: | "Dall'8 novembre i trasferimenti" - Live Sicilia

Almaviva, l’allarme di Fistel Cisl: | “Dall’8 novembre i trasferimenti”

I lavoratori saranno trasferiti a Rende, in Calabria.

La vertenza
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PALERMO – “È ingiusto che siano sempre i lavoratori a pagare, i lavoratori di Almaviva Contact a Palermo sono sotto ricatto, non si sono voluti piegare a perdere un pezzo di stipendio e di diritti cambiando azienda, e ora devono scegliere tra lasciare le loro famiglie e trasferirsi a Rende oppure perdere il loro lavoro”. Lo dicono Eliana Puma e Francesco Assisi della Fistel Cisl a proposito dei trasferimenti dall’8 novembre dei lavoratori di Almaviva Contact da Palermo a Rende, in Calabria. “Il Governo oltre ad esprimere la vicinanza ai lavoratori a parole – aggiungono – deve prendere una posizione per tutelare queste persone e le loro famiglie”.

“In riferimento a comunicati ufficiali delle organizzazioni sindacali – scrive la società in una nota – che hanno dichiarato conclusa negativamente la trattativa per l’assorbimento dei nostri lavoratori sulla commessa Enel da parte dell’azienda subentrante, così come confermato da quest’ultima da dichiarazioni a mezzo stampa, vi rappresentiamo che nei prossimi giorni comunicheremo al personale interessato la decorrenza del trasferimento, in precedenza sospeso, per consentire una positiva definizione della trattativa, presso la sede di Rende dalla data dell’8 novembre”. Intanto, in attesa di un nuovo incontro al Mise, il 10 novembre anche a Palermo i lavoratori resteranno a braccia conserte per lo sciopero del settore dei call center proclamato dai sindacati.

*Aggiornamento ore 19.52
“I trasferimenti da Palermo a Rende sono inaccettabili e irricevibili. Non risolvono il problema di Almaviva Contact, che sta utilizzando un metodo che non fa bene né alla società né ai lavoratori”. Lo dice il segretario provinciale della Slc Cgil di Palermo Maurizio Rosso, parlando dei trasferimenti da Palermo a Rende dei lavoratori di Alamviva Contact dall’8 novembre. “Il governo ha messo sul piatto 30 milioni di euro in più per gli ammortizzatori sociali del settore dei call center, Almaviva Conctact continua a fare scelte unilaterali, che non aprono a nuove prospettive né un nuovo percorso industriale per il settore dei call center – prosegue il sindacalista – Con questa scelta, Almaviva colpisce l’anello più debole della catena: lavoratori a basso reddito, che a Rende guadagneranno 600-700 euro al mese e per noi è inaccettabile. Servono investimenti su formazione, ricerca e sviluppo”. “Nei prossimi giorni indiremo assemblee – aggiunge – per definire insieme ai lavoratori le iniziative da adottare. Non c’è più tempo, il governo intervenga con azioni concrete, non è più il tempo degli annunci o dei buoni propositi”.

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