Patto Pd-Orlando, fronda a sinistra |I non allineati si chiamano fuori - Live Sicilia

Patto Pd-Orlando, fronda a sinistra |I non allineati si chiamano fuori

Cracolici e Rubino contro l'accordo. Malumori anche tra i renziani. Spallitta si candida a sindaco

Verso le amministrative
di
4 min di lettura

PALERMO – La fronda a sinistra prende corpo. I diktat di Leoluca Orlando, accolti dal Pd nazionale, non vanno giù a un pezzo di partito. E anche altre anime della sinistra si sfilano dal fronte orlandiano. Come Nadia Spallitta, pronta a candidarsi a sindaco.

Nel Partito democratico in prima linea contro l’accordo capestro ci sono i cracoliciani. “Quello con Orlando non è un accordo politico ma una somma di candidati senza una strategia e che rischia di fare scomparire il Pd a Palermo”, ha detto ieri il responsabile organizzativo del partito Antonio Rubino. E oggi, citato da Repubblica, lo stesso Antonello Cracolici si sfila: “C’è un valore a cui no intendo rinunciare: la dignità. Se la prospettiva a Palermo per il sostegno a Orlando,a cui da mesi avevo offerto un’alleanza, è di cancellare il Pd azzerandolo in una lista civica dico non sono interessato”.

“Noi non ci stiamo. E quando dico noi non mi riferisco solo ad un’area del Pd. Nel nostro partito, trasversalmente, questa strategia non è compresa e c’è un malumore crescente, snobbato da chi pensa che il proprio destino debba prevalere su quello di un’intera comunità”, diceva ieri Rubino. E in effetti i malumori sono stati espressi anche da esponenti della prima ora dell’area renziana come Mila Spicola, già vicesegretario regionale, critica sulla “sparizione” del Pd dalla competizione elettorale.

Il segretario provinciale Carmelo Miceli, intervistato dal Giornale di Sicilia, minimizza e si mostra allineato alle apertura del partito nazionale. Ma nella prossima direzione, chiesta da Rubino e dagli esponenti di quell’area, ci sarà di che discutere. “Se la linea è quella noi non ci stiamo. Ora vogliamo capire il Pd di Palermo che vuole fare. Se la proposta è quella di Guerini noi non ci stiamo”, dice Rubino.

La proposta della discordia è quella di un sostanziale azzeramento del ruolo dei partiti, con liste solo civiche a sostegno di Orlando, che no facciano riferimento né al Pd né alle coalizioni guidate dai democratici a Roma o alla Regione.

Alle tensioni palermitane guarda con preoccupazione al segreteria regionale. Fausto Raciti non ha rilasciato dichiarazioni ma è noto che il segretario aveva proposto tutt’altro tipo di percorso su Palermo. In via Bentivegna si guarda con attenzione al risvolto politico della vicenda palermitana, che riguarda il ruolo del Pd e il suo rapporto con gli alleati di coalizione, su cui Raciti ha molto investito.

Intanto oggi un gruppo di militanti ha convocato un’assemblea cittadina per sabato: “Come attivisti e militanti abbiamo deciso di mettere la faccia per una battaglia ideale e di identità che, giorno dopo giorno, ha visto crescere i consensi ed il sostegno anche da parte di chi riconosce l’importanza della coerenza che è uno dei pilastri della politica. Un sostegno trasversale che unisce storie e percorse dentro e fuori il PDd- si legge in un comunicato di Fabio Teresi, Luisa La Colla, Stefania Munafò, Carmelo Greco, Antonio Ferrante -. Oggi più che mai è quindi necessario un momento di confronto e di partecipazione, aperto e condiviso, che lanci il chiaro segnale che la nostra comunità si stringe intorno alla nostra identità e che rivendica con forza il ruolo del Pd nel percorso di cambiamento di Palermo. Per queste ragioni abbiamo deciso di convocare, sabato 18 alle 15.00 nella sede del Pd, un’assemblea cittadina che metta al centro del dibattito il futuro di Palermo e l’importanza che il Pd vuole ricoprire”. Una dei firmatari dell’appello, Stefania Munafò, precisa che da parte sua non c’è “nessun malumore” ma solo la volontà di “tenere unito il partito” attraverso un’assemblea che “deve essere l’espressione massima della democrazia partecipata”. Munafò ribadisce fiducia a Guerini e Miceli tirandosi fuori dalle polemiche. Anche Luisa La Colla tiene a precisare che non c’è intento polemico nell’inizativa ma la volontà di mantenere “l’unità del partito”.

Se gli scontenti del Pd arriveranno alle estreme conseguenze, potrebbe persino spuntare una lista dissidente che potrebbe erodere consenso a Orlando. Chi di certo ci proverà è Nadia Spallitta, consigliere comunale uscente eletta con Orlando ma poi transitata nel Pd. Spallitta si candiderà e ha dato viva al comitato civico “Palermo Città Futura” che, si legge in una nota dell’esponente dem, “aggrega singoli cittadini, associazioni e comitati esistenti e che ha come obiettivo, nel breve termine, quello di creare una rete all’interno del mondo dell’associazionismo, valorizzando la cittadinanza attiva che in questi ultimi anni ha svolto un ruolo importante, anche di controllo delle istituzioni”. Alla Spallitta ha scritto proponendo una collaborazione il candidato indipendentista Ciro Lomonte.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI